PORTALE DI INFORMAZIONE E ATTUALITA' SU BARLETTA E DINTORNI
Cerca nel sito
Minervino Murge, Toponomastica storica di Giuseppina Perrone
Briciole nascoste di Carmela Dimastromatteo Picardi
Storia Quasi vera de La Disfida di Barletta raccontata da Risco
AVIS Barletta 65 anni di solidarietà | 1952-2017
Racconti di Natale di Francesca Piazzolla Vitobello
Giorno dopo giorno di Antonietta Fioravante Esperti
Barletta - Anni ’40
Chiesa nel Divin Volere, A 150 anni dalla nascita di Luisa Piccarreta
Federico II, Cronaca della vita di un imperatore e della sua discendenza
Barletta e l'Unità d'Italia
Quaranta narratori barlettani
Aldo Moro a Barletta, Da via Pistergola a villa delle Palme 
1946-1978
Sviluppo di una città - Barletta dalle crociate alla via ferrata, al futuro di Duilio Maglio
La Disfida di Barletta - L'epoca e i protagonisti
Alfredo Reichlin, il rigore della coerenza
Canne 2(0)16 - L'anno della svolta?
San Nicola folle per Cristo
Sulle orme del Salvatore
Clara - Un giorno d'estate
Quella maledetta voglia di vincere - Il romanzo del giovane Pietro Mennea
Friedrich II, von seiner Geburt bis zu seinem Tod
Guida al Castello di Barletta, La storia
Giuseppe De Nittis, la breve vita di un grande artista
Santuario Maria SS. dello Sterpeto
BARLETTA - Protagonisti del '900 - vol 1
Margherita di Savoia - sale, sole e salute
Minervino Murge - storia, cultura, turismo
I Normanni in Puglia, Roberto il Guiscardo e Boemondo di Altavilla
La battaglia di Canosa, raccontata da Tito Livio
Ofanto fiume di Puglia - L'idrografia, la storia, l'ambiente
Gli affreschi del Chiostro francescano dell’ex Convento di Santa Maria Vetere in Andria
Barletta fine 800 12 vedute
La Disfida di Barletta in 13 cartoline
Nicola Straniero un eroe della Grande Guerra Medaglia d’Argento al Valor Militare Michele Grimaldi
Lasciamo spazio a Dio di Salvatore Mellone
Tu che fai parte di me
Benedetto Croce
Io, Pietro e mio fratello, Un giovanissimo Mennea nei ricordi della stagione sportiva 1968-1969 di Domenico Gambatesa
 


Quenn arreiv u Fieramosch

Carissimo direttor,
c’ nan c’ stiv tò, accom avemma fè noi frastir esiliat
a sapè i nutizie d’ Barlett, di barlettan, e soprattutt
c’ cos’ deic’ e c’ cos’ fac’ u nustr sindach Pasqual!?
Menumal ca c’ fè arruè e cas’ nostr u Fieramosch,
u m’nseil d’ cultour, attualitè e d’informazion
ca c’ tan sempr aggiornat d’ tutt’ stì cos’!
Carissimo direttor, ch’ noi ca stam’ o settentrion,
a d’ventat accom a San R’ggir, u nustr patron!
U sè che, u nustr protettor, ià ament e frastir
e, quenn’ arreiv e cas’ nostr stù m’nseil,
ià accom c’arruess’ San R’ggir!
M’arress, mo ca tè fett’ stà sviolinat,
t’ vol ringraziè d’ tutti i poesei in vernecul
che sop o Fieramosch fino a mò a pubblcat!
Ancor d’ chiù, tutt’ a redazion, che quenn’
l’arrivn tutt’ i dei stì poesei, i fezz’ na cap
accom a nu pallon!

M’arress
(marzo 2018)


Sull’esito delle votazioni

Caro direttore, cosa pensa dell’esito delle votazioni? Personalmente avevo votato sempre a sinistra, questa volta ho preferito 5 Stelle… Se 5 Stelle non manterrà le promesse, allora tornerò a votare
DS.

Lettera firmata
(marzo 2018)

_____________________________________
Personalmente cosa penso? Ci sono valutazioni nazionali e valutazioni locali. A livello nazionale c’è stata un’ondata di protesta contro l’immobilismo della classe politica tradizionale. In particolare, poi, il PD si è letteralmente suicidato perché i contrasti interni hanno ulteriormente logorato il rapporto col proprio elettorato che ha preferito riversare una grande percentuale dei propri voti sul simbolo del movimento pentastellato, come ha fatto lei.
Poi un certo populismo generalizzato espresso anche dalla Lega, ha fatto il resto. Eppure, a fronte di problemi gravi e complessi che attanagliano il Paese, il PD - con il governo Renzi prima e Gentiloni dopo - ha
cercato di fare delle riforme serie e credibili, cioè nei limiti delle cose possibili. Ecco, questo è stato anche determinante: promettere mari e monti, a un elettorato che voleva sentirsi proiettato in uno scenario di riforme generose di improbabili donativi, come il reddito di cittadinanza oppure l’eliminazione tout court della legge Fornero, o l’abbattimento delle tasse del 50% e via dicendo.
Un’ultima riflessione: in linea di massima, il M5S è fondamentalmente un partito di protesta. Passare poi a diventare un partito di proposta e poi di realizzazione programmatica, questa sarà la vera scommessa del partito pentastellato.


D’Alema, Bersani e soci contro i lavoratori, altro che tutela garantistica!

Caro direttore,
sono titolare di una piccola ditta di costruzioni, e ogni tanto mi offrono qualche lavoro, e allora richiamo i miei 3/4 dipendenti che sono stato costretto a licenziare. Secondo la legge li dovrei assumere con tutte le garanzie ma come faccio?
Si tratta di interventi sporadici…
Erano stati pensati i vaucer e anche questi considerati contro i lavoratori ed affossati. Così viviamo nel terrore però di essere sorpresi a lavorare in maniera irregolare, quasi fossimo dei criminali.
E ogni tanto mi tocca pure di sentire alla TV o di leggere sui giornali D’Alema, Bersani e company (Gazzetta del Mezzogiorno del 26 febbraio) che pontificano BASTA PRECARIATO!
Bisogna ammettere solo il lavoro a tempo indeterminato con tutte le regole che questa contrattualistica comporta. Che io non mi posso permettere, e come me centinaia di migliaia di lavoratori che almeno così portano il pane a casa… E allora ben vengano questi interventi sostitutivi. Meglio questi che niente, e bando all’ideologismo esasperato che non condivido, che non capisco, che danneggia i lavoratori precari, altro che garantismo del mantenimento del posto di lavoro!!!
Ma questi signori dove vivono, sulla luna? (…)

Lettera firmata
(marzo 2018)


Il porto, le coste e Ciappetta Camaggio

Mi fa piacere che l’assessore Filippo Caracciolo sia stato inserito in lista per un posto alla Camera, con buone prospettive di essere eletto. Ma allora che fine faranno tutti quegli impegni assunti fin qui per il territorio? Penso in particolare agli adempimenti sul porto di Barletta sui nostri litorali e sulla soluzione del problema di Ciappetta Camaggio…

Franco Filannino
(febbraio 2018)
_____________________________________
Sono convinto che Caracciolo non dimenticherà questi problemi e che - una volta eletto - oltre a dare le consegne al successore, continuerà a pressare per la soluzione di problemi cittadini che questa volta affronterebbe anche in un’ottica nazionale.


Cambi al vertice

Caro direttore,
non le sembra singolare che, nell’arco di pochi mesi, a Barletta cambino i più importanti vertici della nostra vita democratica e religiosa? Mi riferisco al sindaco, al prefetto e all’arcivescovo. E intanto alle prossime politiche si affaccia per noi la possibilità finalmente di avere due esponenti in Parlamento. Come sarà Barletta dopo questi cambi? C’è da ben sperare? E perché poi non scrive più di politica, specialmente di quella locale?

Antonio Rizzi
(febbraio 2018)
_____________________________________
Francamente non so che accadrà. Nessuno può prevederlo, se staremo meglio o peggio. Ma una impressione generale credo di condividerla con la stragrande maggioranza della cittadinanza, cioè è venuta meno da almeno vent’anni la fiducia nelle istituzioni. I cittadini hanno la netta percezione di non contare nulla, che contano solo i vertici che non tengono in nessun conto la base e le espressioni associazionistiche delle loro rappresentanze.
E anche quando si istituiscono delle Consulte, sono ininfluenti, perché tanto, tutto si decide in alto… E questoè il motivo per cui non scrivo più di politica, sia sul Fieramosca che sulla Gazzetta del Mezzogiorno, perché tanto, è del tutto inutile quello che pensi o proponi. Neppure ti leggono.


Cosa pensa della lista LeU di Grasso?

Cosa pensa della lista di sinistra guidata da Grasso Liberi e Uguali? E che ne pensa di
Renzi? (…)

Antonio Delvecchio
(febbraio 2018)
_____________________________________
Liberi e Uguali è innanzi tutto un movimento (o partito) guidato da una nomenclatura formata anche da Dalema, Bersani, Speranza, Civati, Fratoianni, Fassina e dalla Boldrini.
Ritengo che quella di Grasso e compagni sia una sinistra che ha scelto di sterilizzare i propri consensi, determinando gratuiti vantaggi per la destra e 5 Stelle. Credo che abbia ragione Veltroni, quando dice di temere che più che di scelte ideologiche (le battaglie si fanno all’interno, come auspicava Reichlin nella sua ultima lettera ai compagni) si possa trattare di una resa dei conti, in danno di un elettorato, che non comprende perché dividersi e non cercare di trovare il modo di convivere. Questo non assolve Renzi dalle sue recenti discutibili scelte, come quella di imporre candidature extra territoriali (per fortuna a Barletta abbiamo invece candidati locali per merito di Emiliano).
È assurdo che alle quattro di notte dell’ultimo giorno utile per le liste, il ministro Orlando non conoscesse il luogo della sua candidatura. Invece ogni elettorato dovrebbe avere il “proprio” candidato a cui affidare le proprie aspettative. Ma queste scelte ai bussolotti sono frustranti anche per i candidati catapultati su territori che talvolta neppure conoscono.È assurdo. Quando un numero così elevato di candidati viene scelto o imposto dal “capo”, senza un coinvolgimento effettivo della base e senza una selezione basata sul consenso,
il rischio fatalmente è quello di separare i rappresentanti dai rappresentati, precludendo di fatto a questi ultimi la facoltà di riconoscersi nei primi. E la circostanza che la stessa regola vale anche per FI e 5 Stelle, non attenua la nostra delusione.
Altro errore gravissimo, quello di non capire che l’elettorato comune (non solo quello del PD, ma soprattutto del grande popolo di chi non vota) avrebbe preferito di gran lunga la candidatura a palazzo Chigi dell’attuale presidente del Consiglio Gentiloni…


In dono ai bimbi di pediatria il libro di nonna Francesca

Una bella, simpatica Befana per i 16 piccoli degenti del reparto di pediatria dell’Ospedale mons. Dimiccoli. Le socie del Centro Studi “Barletta in rosa”, accompagnate dalla loro presidente Mariagrazia Vitobello, nel corso di una visita, hanno fatto dono ai piccoli pazienti di una copia del libro “Racconti di Natale” scritto da Francesca Piazzolla nota come “nonna Francesca” e stampato dalla Editrice Rotas. Le socie non si sono limitate a fare il dono, ma hanno anche letto, ai piccoli, i dodici racconti.
Dodici racconti natalizi arricchiti da altrettante illustrazioni della pittrice prof.ssa Antonella Palmitessa.


Ma sono primarie libere o è tanto per dire?

In questi giorni ho letto un articolo della Gazzetta del Mezzogiorno dove erano segnalati alcuni nomi per le prossime primarie (del PD) per la scelta del candidato sindaco di quel partito: Fruscio, Cannito, Dicataldo, Enzo Del Vecchio e Dino Del Vecchio, Bufo, Lanotte, De Fazio. Il cronista, Rino Daloiso, ha giocato a carte scoperte e ha spiegato i motivi per i quali nessuno di quei nomi (a parte uno, forse perché era passato inosservato) poteva andare bene per una serie di condizionamenti esterni ad una libera scelta di un libero elettorato.
Francamente non mi sono parse libere primarie… Sono restato poi allibito quando ho letto che alcuni nomi “storici” della destra passerebbero alla sinistra lasciando solo Dario Damiani. Quanto al movimento Cinque Stelle, non ho notizie della formazione, in questi anni, di una classe politica in grado di esprimere una vera opposizione, tanto meno di un leader.
Insomma siamo messi un po’ male, non vi pare?

Antonio Filannino
(gennaio 2018)

Ritorno agli anni Quaranta

Caro direttore, sono un docente di lettere in pensione.
Ho letto con grande interesse il libro che ha scritto Michele Cristallo sugli anni Quaranta che ho trovato molto coinvolgente, perché i suoi ricordi sono i nostri ricordi (io sono di quell’epoca).
È al tempo stesso un libro di narrativa e di storia, che i nostri ragazzi a scuola dovrebbero conoscere, non con intenti didattici, ma per il puro piacere di informarsi su una pagina molto intensa della nostra vita di un tempo remoto, ma che testimonianze come queste ci fanno rivivere col piacere di una attualità resa quasi cinematograficamente.

G. Rizzi
(gennaio 2018)

A proposito di primarie

Fra qualche settimana si celebreranno a Barletta le primarie del PD alle quali parteciperanno anche candidati di aree vicine.
Si fanno già i primi nomi con tanto di fotografia: Cosimo Cannito, Sabino Dicataldo, Marcello Lanotte…
È notorio che il consigliere nonché assessore regionale Filippo Caracciolo abbia un consenso molto consistente in termini di preferenze elettorali e che certamente non mancherà di fare delle indicazioni.
E allora mi permetto, da semplice cittadino, di suggerirgli di lasciare del tutto liberi gli elettori di esprimere la loro preferenza.
Ma che se proprio dovesse fare una scelta, non ne faccia una ispirata da solidarietà di corrente, ma di esperienza, per evitare di andare incontro a qualche amara sorpresa (…).

Giuseppe Fiorella
(gennaio 2018)

Nostalgia di Barletta

Caro direttore,
anche se vivo a Milano ormai da tanti anni (da una vita, dal 1987!) debbo ringraziare la vostra rivista perché mi
porta ogni mese un angolo della nostra città. L’arrivo del mensile è diventato per me (ma credo anche per tutti gli abbonati che come me vivono lontano da Barletta) un piacevole appuntamento. Solo una nota, a margine di una interessante rivista; la sospensione della rubrica sui fatti della città, un vero bollettino sull’attività del Comune.
Certo, anche adesso non mancate di parlarne, ma allora gli dedicavate otto pagine con un approfondimento speciale. Per esempio, quando venne eletto il sindaco Cascella gli dedicaste uno speciale interessantissimo che conservo ancora. Credo che il sindaco, alla fine, avrebbe avuto uno speciale, con la rilegatura di sessanta inserti, cioè un volume da conservare a futura memoria.

Pasquale Gissi
(gennaio 2018)

Sabino Castellano e gli scavi di Canne

Caro direttore,
il 4 dicembre a Palazzo della Marra ho seguito con grande interesse il convegno su Sabino Castellano il primo studioso a compiere gli scavi su Canne nel decennio 1920-1930, “quindi a farla riemergere da un buio plurisecolare”.
Le dobbiamo essere grati se per quasi vent’anni (dal 2000 col libro Canne e la memoria) lei ha pervicacemente insistito a ricordarcelo, facendocelo conoscere attraverso libri e giornali (Gazzetta e Fieramosca).
La stessa operazione culturale che ha realizzato per Valdemaro Vecchi (al quale ha dedicato una corposa biografia nel 2006), il grande tipografoeditore di Benedetto Croce e fra i più grandi promotori culturali del Mezzogiorno dopo l’Unità d’Italia, per undici anni a Barletta, e ostinatamente dimenticato persino dalla Società di Storia Patria che avrebbe dovuto farne oggetto di un convegno, o almeno della dedicazione di una semplice serata… e invece nulla! Ma tornando a Castellano, perché non pensa di dedicargli una biografia che resti agli atti? Sarebbe interessantissima, alla luce di quelle cose che ricordò a fine serata (… non capisco perché poi lasciarle solo pochi minuti e solo quando già mezzo uditorio era andato via!)

Enzo Doronzo
(gennaio 2018)
Il compagno Mennea

Quenn m’ mett a p’nsè ca m’ sciout
n’zim a scol iei e Petrucc’ e mò, nan
c’ stè chiù, m’ sent u cor’ a lutt’!
S’assettav o preim bench a destr,
v’cein a port, quenn’ scemm’ a scol,
e ragiunir, all’istitout Cassendr!
S’ purtav sempr appirs nu sacchett’
e ind, t’nav na tout e nu par d’ scherp
ca s’iusev’n na volt, da ginnestech!
È stat’ sempr cap tust e serie, s’ pot
deic’, ca nan scherzav quas’ mè,
p’nsav sempr a carr’ e a studiè!
Quent allenament o chemp sporteiv
vecchie n’zim m’fett’, currav sempr
e, quenn’ currav, n’scioun u putav
auuantè!
Accom’ deic’ u manfest,
la corsa continua!
P’trù, t vuleim’ ban assè!

M’arress
(dicembre 2017)

A proposito di acque reflue

Pregiatissimo direttore,
ho letto l’articolo delle acque reflue di Barletta in cui lei giustamente dice cheè una grandissima opportunità per l’agricoltura e per la nostra economia, visto che il ripristino funzionale dell’impianto di affinamento di Barletta da parte di ARIF Puglia, è stato ammesso a finanziamento in data 18/5/2016 risultando la nostra città tra i primi dieci interventi finanziati di riutilizzo delle acque reflue depurate ai sensi del DM n. 185/03 della Regione Puglia.
Visto che l’AQP spa ha ceduto circa 3,5 milioni di metri cubi di acqua al soggetto gestore della rete irrigua ARIF Puglia, come mai sino al 2015, il pagamento era di 13 euro l’ora e dal 2016 e 2017 è stato aumentato di 8 euro, passando quindi a 21 euro invece di 13? E qual è questa grandissima opportunità per la nostra economia visto che quest’anno i 2/3 degli agricoltori hanno rinunciato ad innaffiare perché l’impresa non valeva la spesa?
Ringrazio il dott. Russo da parte mia e degli agricoltori per averci dato la possibilità di parlare.

Michele Vitobello, detto Lillino
(dicembre 2017)


Un apprezzamento

Egregio direttore Russo,
sono una lettrice del mensile “Il Fieramosca”, vorrei esprimerLe il mio apprezzamento per un giornale che diffonde cultura in modo professionale ed equilibrato e consente ai cittadini di conoscere la società in cui vivono.
Complimenti per la Casa Editrice Rotas da Lei diretta che rappresenta un riferimento culturale unico per Barletta e mi auguro che questa fonte di ricchezza culturale possa durare nel tempo.
Molte cordialità

Anna Maria Baldassarre De Luca

(dicembre 2017)


Grande editore Vecchi anche lui dimenticato

Apprendo dalla stampa che il 4 dicembre è stato intitolato lo slargo antistante all’Antiquarium di Canne al prof. Sabino Castellano, riscopritore della collina di Canne nel 1920, che ha dovuto aspettare tanti anni prima di essere ricordato.
E quanto tempo ancora deve trascorrere prima che venga ricordato Valdemaro Vecchi, il grande tipografo editore di Benedetto Croce?
Basterebbe murare una targa all’esterno del portone di accesso della sua tipografia (1869-1879), dal quale entrava ogni mattina per andare a lavorare.
È l’accesso della vecchia sede della Pinacoteca Comunale, su corso Cavour, ex convento S. Domenico.

Gino Rizzi
(dicembre 2017)

_____________________________________
Tutto bene salvo un dettaglio, Vecchi non attraversava quel portone, ma alla tipografia accedeva direttamente da casa, che era sistemata sull’appartamento sovrastante, sede per anni del Parco Letterario “Fieramosca-d’Azeglio”, con entrata interna. In verità l’Amministrazione ha recentemente dedicato una piccola strada periferica al Vecchi. Ma sarebbe stata meglio una targa murata all’ingresso della sua stamperia per ricordare questo grande personaggio.


“Il Fieramosca” per noi emigrati al Nord

Nell’appressarmi a rinnovare anche quest’anno l’abbonamento, colgo l’occasione per ringraziarvi del dono che mensilmente ci fate come l’inviarci “Il Fieramosca”. Ci sono molti barlettani trapiantati al Nord specialmente a Torino e Milano, dove io vivo e lavoro da quasi quarant’anni, e tuttavia, date le lontananze fra i luoghi della città, è difficile incontrarsi, per cui è più facile rivedersi a Barletta, l’estate, quando (non sempre), scendiamo giù per le vacanze estive. In tutti questi anni la vostra rivista rappresenta, per noi emigrati, l’unica possibilità di contatto con le nostre origini; il giornale - poi - devo dire che è completo perché riporta le notizie della città (a cominciare da quelle del Comune), le più importanti su pagine intere, le minori in una apposita rubrica (notizie in breve), interessantissime. Anche la seconda parte è ricchissima di notizie, cominciando da quelle storiche, e poi l’attualità culturale, i libri e le poesie (gradevole la pagina di quelle in vernacolo) e poi lo sport e le notizie utili per la città.
Che fortuna, il vostro sindaco, come le vostre scuole, di poter godere di una simile risorsa, come anche quella dell’esistenza di una casa editrice che alla conoscenza della storia di Barletta ha dedicato un gran numero di pubblicazioni, la quale rappresenta veramente un fiore all’occhiello per la nuova provincia Barletta Andria Trani (…)

Ruggiero Fiorella

(dicembre 2017)

_____________________________________
Caro Ruggiero, mi ricordo di te perché qualche volta seivenuto a trovarci in redazione e ti abbiamo fatto dono di un libro di storia sui palazzi della città che tu hai apprezzato moltissimo. Tu parli di voi emigrati al Nord. Hai ragione, gli abbonati del Nord sono molto più numerosi di quelli del centro-sud. Scusa se abbiamo eliminato alcuni ulteriori complimenti che ci hai rivolto (quella del fiore all’occhiello è una espressione usata da Italo Calvino e da noi riferita più volte), ma vedi, le cose non stanno proprio come tu pensi.
Ma lasciamo perdere.


Menzione speciale per “Lettera a mio nonno Antonio”

Caro Direttore,
voglio segnalarti una “Menzione Speciale” che ho ricevuto per una mia poesia che ho mandato al concorso “Il mio cuore, la mia terra, la mia vita”, riservato a tutti i concorrenti che alla data del 31/12/2016 avevano compiuto 55 anni per le donne e 60 per gli uomini nati o residenti in Puglia. Le poesie dovevano essere scritte in vernacolo di terra di Puglia con le specifiche della provincia di provenienza! Ho partecipato per la provincia Barletta/Andria/Trani! Tutte le poesie sono state raccolte in una enciclopedia di 600 pagine “Antologia di poesie in vernacolo pugliese - Il mio cuore, la mia terra, la mia vita” che segnalo ai lettori del Fieramosca.
Saluti

Antonio Falconetti
(ottobre 2017)

 

Lettera a mio
nonno Antonio
Vulariss sape’
c’ cos t’ passett ind a cap
cheda dei du 12 settembr
quenn vulisti sci cafforz
o comend di vig’l urban!
Nan s’ntist i spar
di metragliatreic e di murtaie
mezz a strad!?
Quenn a nonn t’ d’cett
“Ando’ ve stett ind a cas!”
Perce’ t n’ scist
ch sti parol
“E’ sci, u dovar m’ chiam!”
Aviva s’nti cud ca t’ d’cett
a nonna Filoman!
C’ p’ccat, cheda dei
[aviva rumanì
chi fighje toie ind a cas!

M’arress


Puglia Federiciana al “Cammino di Federico”

Gentilissimo Direttore,
l’associazione Puglia Federiciana, in collaborazione con ViaggieMiraggi, tour operator di turismo responsabile, ha promosso il “Cammino di Federico” viaggio a piedi sulle tracce di Federico II, dal 30 settembre all’8 ottobre 2017. Il Cammino di Federico è un percorso turistico permanente che riproporremo a date stabilite durante l’arco dell’anno.
Puglia Federiciana ha ideato e strutturato gli itinerari dei Cammini Federiciani, che nascono dalla consapevolezza dell’enorme patrimonio rappresentato dalle vie storiche d’Europa che, insieme alla via Francigena del Sud, stanno diventando un vero attrattore per la comunità dei viandanti europei.
Il presidente

Maria Elena Germoglio
(ottobre 2017)

Grazie direttore

Gentilissimo direttore,
in occasione della mia prossima cessazione dal servizio effettivo, mi permetto di scriverTi per ringraziarti della sensibilità e disponibilità dimostrata in tutti questi anni verso le Istituzioni Militari ed in particolare per l’82° Reggimento Fanteria “Torino” che risiede, da ormai 15 anni, nella città di Barletta. Ti sono personalmente riconoscente per la gentile attenzione che hai voluto riservare a me e alle Istituzioni di cui sono stato portavoce.
Permettimi, inoltre, di unirmi (anche se in ritardo), a tutti coloro che si sono complimentati con te per gli oltre 30 anni di lavoro della Casa Editrice Rotas da te generosamente ed instancabilmente diretta.
Ho svolto questo incarico presso altre sedi militari (anche capoluoghi di regione) e trovare una realtà editoriale come la tua in provincia non è poi così consueto. Non parlo solo del “Fieramosca”, prezioso mensile di cultura ed attualità locale, dalla veste editoriale raffinata e piacevole, parlo invece della straordinaria vitalità della Casa Editrice Rotas, sempre attenta alle vicende di storia e costume locale (e non solo).
Quello che più mi ha colpito è l’attenzione editoriale che hai saputo avere verso i giovani ed i bambini dedicando loro libri, confezionati sapientemente e dalla grafica accattivante.
Credo sinceramente che la tua Casa Editrice sia una risorsa culturale di eccellenza per il Nord Barese e mi auguro che possa sempre esercitare nel tempo questo ruolo sul territorio.
Con riconoscenza e stima

Ten. Col. Gian Piero Demarcus
ufficiale addetto alle relazioni esterne 82° Reggimento Fanteria “Torino”
(ottobre 2017)

_____________________________________
Grazie per le gratificanti valutazioni sia da parte mia che da parte del corpo redazione del Fieramosca e della Rotas


Risposta a Michele Cristallo sull’Unità d’Italia

Egregio Direttore,
la parziale pubblicazione di un mio scritto sul Fieramosca del mese di luglio, avente per oggetto l’unità d’Italia e l’annessione del regno di Napoli, ha portato, nel numero di settembre, il giornalista Michele Cristallo a formulare alcune considerazioni su quanto, ovviamente, da lui letto, con la riproposizione di quei temi insiti a quella letteratura storiografica comunemente indicata con il nome di revisionismo neo-borbonico.
Il mio intento era altro: provocare riflessioni che superassero la dicotomia da una parte il Regno di Napoli, terra felix, e dall’altra i Savoia, efferati colonizzatori, per superare in altri termini quel manicheismo storico che rifiuta di prendere atto della complessità della Storia.
Bene scrivere del brigantaggio e delle nefandezze commesse, ma andava contestualizzata la sua dimensione endemica, le implicazioni socio-culturali, non trascurando quelle geo-politiche.
Mettere a confronto la grande disponibilità economica del regno borbonico con l’enorme disavanzo dello stato sabaudo, potrebbe portare a pensare che le parti si sarebbero invertite se i Borboni ne avessero utilizzato una parte per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni della Puglia, della Calabria, della Basilicata e se i Savoia non si fossero impegnati nelle Guerre d’Indipendenza.
Da ultimo non penso che qualcuno voglia catapultare le contraddizioni e i problemi attuali del Meridione ad una vicenda storica di duecento anni fa; negli ultimi cento cinquanta anni, la politica nazionale avrebbe potuto riequilibrare le condizioni economiche del Sud.
Sono invece d’accordo con l’amico Michele Cristallo con le sue conclusioni quando scrive: “Certamente è utile una analisi approfondita, con metodo scientifico, non per rivendicare, ma per capire e spiegare ai giovani…”, perché sono costretti ad andare via dall’Italia.

Mariano Stellatelli
(ottobre 2017)
Sul vero Molino

Caro Renato, sollevo il capo da impegni e scadenze per segnalarti, conoscendo il tuo amore per il dettaglio, che nel numero di luglio del tuo sempre stimolante Fieramosca, nel tuo testo a pag. 35 sui ricordi federiciani, a proposito dell’imperatore barbuto, citi il noto illustratore Walter Molino: è da correggere, si tratta del nipote di Walter, l’altrettanto bravo e giovane Antonio Molino.
La sua intensa ed emozionante attività per giornali e agenzie pubblicitarie è ben illuminata dal sito www.antoniomolino.com
Un abbraccio

Salvatore Giannella
(ottobre 2017)
Premio Speciale Augustale

Caro Direttore,
sul suo mensile “Il Fieramosca” di maggio 2017 , Lei gentilmente pubblicò la mia poesia “Legno spiaggiato” e una mia scultura in legno dal titolo “Con la bocca digrignata” inerente alla poesia.
Le scrivo per informar La che, avendo partecipato al Concorso “La Stradina dei Poeti” con la suddetta poesia, ho ricevuto il Premio Speciale Augustale con targa e diploma.
Nel ringraziarla per l’attenzione, La saluto cordialmente.

prof.ssa Antonietta Fioravante Esperti
(ottobre 2017)


Un’autocritica di Di Pietro un po’ tardiva…

(tratta da un’intervista a “Repubblica” dell’8 settembre)

“Mani Pulite ha prodotto un vuoto: è da lì che sono cominciati i partiti personali a cominciare dal mio. Ma sono partiti che sono durati lo spazio di un mattino, io ne sono la prova vivente.
Da magistrato ho condannato delle persone, non un sistema e dietro quei politici c’erano partiti che venivano dalla Resistenza, che hanno dato l’impronta alla nostra Costituzione, partiti che andavano rispettati… noi credevamo di aver contribuito al rinnovamento tanto invocato.
Dalla fine della Prima Repubblica sarebbero dovute emergere nuove idee e persone che le portassero avanti. Invece da quell’inchiesta non è nato un consenso ma un grande vuoto e sono comparsi personaggi rimasti sulla scena politica più per se stessi che per altro, a cominciare da me. E oggi imperversa l’egoismo più esasperato e personalizzato.
A Grillo attribuisco un ruolo fondamentale, ha il merito di avere incanalato la protesta. Di certo adesso i 5Stelle sono a un bivio.
Aspetto di vedere la strada che prenderanno, come porteranno avanti un ruolo di governo, per potermi esprimere. Non basta solo dire di no.”

(ottobre 2017)


Piccoli grandi tesori da scoprire in Puglia

Caro direttore,
voglio segnalarti che, dal sito del Touring Club, ho tratto una notizia che credo ti farà piacere come ai lettori del Fieramosca, cioè la segnalazione di “dieci piccoli grandi tesori da scoprire in Puglia” fra cui la basilica di S. Maria Maggiore a Barletta.

Santa Maria Maggiore, Guida storico-monumentale

Antonio Rizzi
(ottobre 2017)


Complimenti per il manifesto sul porto

Sono stato a vedere la mostra sulla storia del porto, mi è piaciuta moltissimo. Peccato sia durata solo un giorno. Sarebbe straordinario farne un catalogo.
Questo sì, avrebbe un grande valore storico. Mi ha poi colpito favorevolmente il bel manifesto con cui è stata presentata. So che l’avete realizzato voi. Complimenti

Giuseppe Cascella
(ottobre 2017)



<< vai alla home
© 2003 - Editrice Rotas Barletta. Tutti i diritti sono riservati.