| Canne nelle fonti  storiche Canne della Battaglia  sotto la lente di ingrandimento di Renato Russo. “Canne nelle fonti storiche dal 216 a.C. al 1294” edito dalla Rotas è un  libro “scritto sotto l’impulso delle numerose lettere pervenute alla Gazzetta  del Mezzogiorno - si legge nella presentazione di Russo - dove alcuni  appassionati ricercatori locali, stimolati dalle solleticanti provocazioni del  direttore Lino Patruno, hanno ancora una volta messo in discussione - sia pure  con povertà di argomentate valutazioni - la plausibilità della località di  Canne come sito topograficamente attendibile dello svolgimento della  battaglia”.
 L’autore, con la consueta precisione  e il supporto di immagini chiarificatrici, smonta le varie argomentazioni  andando alle fonti. Fra quelle classiche: Tito Livio, Polibio, Appiano,  Cicerone, Cornelio Nepote, Diodoro Siculo, Dione Cassio, Plutarco, Strabone e  molti altri; e fra gli autori più vicini: Barbagallo, Brizzi, D’Angela, De  Robertis, Desanctis, Giannelli, Granzotto, Kromayer, Marin, Mommsen, Moscati,  Pais, Picard, Sirago, Toymbee, Wilms e il compianto Raffaele Iorio. Nel testo  però l’autore puntualizza “se non pare quindi ci siano incertezze sulla  corretta localizzazione del sito cannese, giova rammentare che il vero dubbio  semmai, fra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, verteva su un  altro versante, diciamo così, fluviale, se cioè la battaglia di Canne si fosse  sviluppata sulla sinistra o sulla destra dell’attuale corso del fiume”.
 Anche questi dubbi trovano riscontri  negli antichi documenti. E che dire delle tracce di resti medievali nel sito  cannese? “Dopo quella di Canne - spiega Russo - sono state combattute almeno  altre dieci battaglie (a partire da quella dell’89 a.C. fra Caio Cosconio e  Trebazio con 15.000 morti), per poi concentrarsi - le altre - nel periodo  medievale; il che vuol dire che i resti più recenti si sono sovrapposti a  quelli più antichi”.
 Il libro, partito dalla cronaca  giornalistica, ha poi finito con l’intraprendere un suo percorso autonomo.  “Conclusioni? Non ne trarremo perché il percorso della ricerca resta aperto al  costruttivo confronto degli studiosi, soprattutto alle loro libere interpretazioni.  Ognuno, dopo la lettura del libro, le potrà trarre da sé. Lontano dal fragore  delle armi dell’epico scontro, non resta che reimpegnarsi nella ricerca ancora  ricca di stimolanti curiosità, con l’auspicio che, sia pure nella diversità  delle opinioni, prevalga alla fine non tanto questa o quella tesi, ma  innanzitutto la ragionevolezza di equilibrate non preconcette valutazioni”.
 E a proposito di approfondimenti e  aggiornamenti Renato Russo ha curato anche un’agile guida al sito archeologico  di Canne. Una mappa con riferimenti numerici, facilita la lettura delle  storiche tracce e accompagna passo per passo il visitatore. Il percorso parte  dall’Antiquarium passa per la rocca sovrastante e arriva alla collina,  dall’originaria porta orientale si accede alla Cittadella, si percorre tutto il  decumano fino a giungere all’area delle basiliche uscendo in quella vasta area  panoramica che consente di ammirare il bel panorama che si apre sulla piana  dell’Ofanto e sullo scenario della famosa battaglia.
 
              
                | Tito Livio, Polibio, Appiano e  molti altri storici del passato, tutti protesi, in un unico disegno criminoso,  a mistificare il luogo del famoso scontro? Ci pare poco verosimile. Questo  testo è dedicato a quanti nutrono ancora dei dubbi sulla localizzazione della  famosa battaglia. Alcuni di essi, col loro scetticismo, ci hanno procurato  incalcolabili danni.  |  Marina Ruggiero          (gennaio 2008) << vai all'indice
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