PORTALE DI INFORMAZIONE E ATTUALITA' SU BARLETTA E DINTORNI
home | abbonamenti | archivio il Fieramosca | lettere al direttore | redazione | contatti

Cerca nel sito
The battle of Cannae
 

Il rilancio del sito di Canne e dintorni?
Potrebbe chiamarsi “Agriturismo”

È un dato di fatto: tutti i luoghi dove Annibale ha lasciato una sua pur modesta traccia del suo passaggio, sono oggetto di iniziative con formidabili ritorni turistici. E noi che abbiamo la fortuna d’essere vicini al luogo della famosa battaglia, lasciamo che il sito - fra abbandono e indifferenza - langua in un inesplicabile silenzio

Notizie di stampa ci ricordano il degrado di un antico complesso masseriale posto nelle vicinanze del famoso Menhir di Canne della Battaglia.
L’estensore dell’articolo giornalistico (Gazzetta del Nord-Barese del 12-03-2010, pag. III) teme che il sito possa essere oggetto di una speculazione edilizia e si allarma, preferendo forse che il suo degrado si spinga fino alla sua completa demolizione (tanto, ormai poco ci manca!).
Quale vero cultore di Canne, non mi dispiacerebbe che un radicale rimaneggiamento della vetusta masseria e delle sue immediate vicinanze possa favorire ulteriori e più numerosi flussi turistici, realisticamente parlando.
Non mi dispiacerebbe affatto, come barlettano e cannese, se numerosissime comitive di turisti tedeschi, ma anche inglesi, americani, australiani, dopo aver ammirato la pur importante mostra pittorica del nostro De Nittis od il gigante Eraclio, venissero dunque a visitare i luoghi della storica battaglia di Canne, magari anche comodamente seduti (dopo il tour dei percorsi archeologici) in vetta al colle, ove sorge la citata masseria, davanti ad un gustoso piatto di spaghetti alle vongole ed ammirare, nel contempo, il tanto decantato panorama della valle dell’Ofanto.
Certo, ciò non sarebbe visto di buon occhio dai concorrenti ristoranti sul mare e dal giornalista estensore del citato articolo giornalistico che sembrerebbe boicottare una simile iniziativa a Canne della Battaglia, paventando una speculazione edilizia.
È bene che la classe dirigente ed i cittadini benpensanti scendano un po’ dalle “nuvolette” e capiscano, una volta per tutte, che eventuali strutture agrituristiche arricchiscono l’afflusso turistico nelle aree interne archeologiche e le promuovono, rendendo un servizio alla cultura e all’economia del territorio nel suo insieme. E se magari, si arricchisse anche qualche imprenditore, dov’è lo scandalo?
A riprova della mia semplicissima e logica tesi allego alla presente un articolo datato 19-07-2005 del quotidiano economico “Italia Oggi” dal significativo titolo: “L’agriturismo sostiene l’archeologia”. A Canne ci vanno pochi turisti, rispetto alle sue potenzialità legate alla grande notorietà della famosa battaglia. Spero che i lettori del Fieramosca prendano consapevolezza che l’area di Canne, sia con le sue annuali cerimonie dell’annullo filatelico, sia con i suoi ovvi pannelli segnaletici ed il brecciolino per agevolare i percorsi sulla notoria collina, è praticamente morta e sepolta rispetto alla vitalità di un turismo internazionale ricco e dinamico.
Turismo a Canne vuol dire il rilancio della radicata annibalicità del sito, altro che riduttive battaglie per il ripristino del trenino, che sarà pure una protesta legittima, ma assolutamente modesta e inadeguata Turismo a Canne dovrebbe significare sostare molto più a lungo nei luoghi della battaglia e rendere questi luoghi attraenti e attrattivi anche, e non solo, con una bellissima struttura ricettiva; magari proprio nella masseria incriminata od in altre nella zona, come ad esempio la Masseria Antenisi, ove offrire ai turisti sia i prodotti, eventualmente da agricoltura biodinamica, della cultura contadina, ma anche prodotti della cultura marinara barlettana (vedi Agriturismo Rossi a Cefalicchio-Canosa).
Iniziare quindi un percorso turistico con altre molteplici attrattive culturali in cui la fase archeologica ne sia solo una delle componenti e non la sola e arida componente come si è voluto fino ad ora, autolesionisticamente.
È evidente che Canne è stata lasciata nell’indifferenza e nel degrado, anche burocratico. È, altresì, evidente che nuove spinte propulsive e imprenditoriali vanno affermandosi e per fortuna parole come “agriturismo” e “turismo archeologico” stanno finalmente entrando nel vocabolario dei barlettani che sono stati, fino ad ora, sbilanciati turisticamente sul mare o in imprese di maglie, di scarpe e di fabbrichette ormai non più funzionali
ad un suo rilancio economico.

Mario Mariani (Aprile 2010)

<< vai all'indice del canale

© 2003 - Editrice Rotas Barletta. Tutti i diritti sono riservati.