PROGRAMMA DI RECUPERO
                E VALORIZZAZIONE
                DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI CANNE DELLA BATTAGLIA
          L’intervento
              del dirigente del Settore Lavori Pubblici del Comune di Barletta,
              ing. Sebastiano Longano, in merito al programma di recupero, valorizzazione
              e fruizione del Parco Archeologico di Canne della Battaglia e della
              relativa candidatura al PIS n. 12, progetto “Dalla tomba
              di Paolo Emilio alle evidenze romane di San Mercurio”
          Il Comune
                di Barletta sta realizzando un importante programma di recupero,
                sistemazione e valorizzazione del Parco Archeologico di Canne
            della Battaglia, che costituisce, per unicità e rilevanza a livello
                internazionale, uno dei siti storico-culturali più grandi
                ed importanti della Puglia. Vi si conserva uno straordinario patrimonio
                dell’archeologia, comprendente la grande Cittadella medievale
                sulla collina di Canne, i sepolcreti paleocristiani, il villaggio
                neolitico in località Antenisi, i tracciati dell’antica
                infrastrutturazione territoriale teatro della famosa battaglia Annibalica
                e gli innumerevoli reperti e testimonianze conservate nell’Antiquarium
                diretto dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia.
                Per l’attuazione di tale programma il Comune di Barletta e
                la Soprintendenza hanno stipulato una convenzione che definisce le
                modalità operative per la realizzazione e gestione degli interventi.
                Inoltre, il Comune è risultato assegnatario di un finanziamento
                nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro in materia
                di Beni ed Attività Culturali, tra il Ministero per i Beni
                e le Attività Culturali, il Ministero dell’Economia
                e delle Finanze e la Regione Puglia, con il quale si provvederà a
                sistemare l’accessibilità al parco archeologico di Canne
                della Battaglia (con percorsi attrezzati e segnalati, parcheggi)
                e ad ampliare l’Antiquarium, con spazi per accoglienza e servizi
                aggiuntivi ai visitatori, depositi e laboratori.
                Al fine di dare compiutezza al programma d’interventi definito
                e concludere l’itinerario e circuito di visita con le necessarie
                opere di sistemazione, recupero, valorizzazione e fruizione, è stato
                candidato nell’ambito del PIS n. 12 Normanno - Svevo - Angioino,
                misura 2.1 “Valorizzazione e tutela del patrimonio culturale
                pubblico e miglioramento dell’offerta e della qualità dei
                servizi culturali”, azione b, il progetto “Dalla tomba
                di Paolo Emilio alle evidenze romane di San Mercurio”, che
                si pone l’obiettivo di continuare l’attività di
                scavo per portare alla luce l’intero ed articolato complesso
                archeologico, rendendo l’area protetta e fruibile, con adeguata
                segnaletica informativa e la realizzazione di materiale divulgativo
                informatizzato per la promozione turistica del Bene, oltre che per
                la sua circuitazione nell’ambito di mostre ed allestimenti
                museali. I luoghi ed i percorsi di visita sono, attualmente, progettati
                lungo le strade della Civitas medievale e dei battuti di villaggi
                indigeni, mentre non sono raggiunti ancora i risultati auspicati
                per la conoscenza e fruizione della Canne romana.
                Il progetto in questione, intende colmare tale lacuna e ridare
                visibilità al
                periodo romano. È prevista la prosecuzione della campagna
                di scavo per portare alla luce il grande impianto residenziale, al
                momento classificabile tra le Villae dell’età Augustea,
                ubicato in particolare posizione, prossimo alla collina – acropoli,
                area privilegiata nell’organizzazione del Vicus romano di Cannae.
                L’intervento, sia in fase di cantiere che in fase di gestione,
                porterà favorevoli ricadute e risultati nel settore turistico
                culturale, in considerazione della notorietà dei beni e del
                consolidato flusso di visitatori, in relativo incremento. Una volta
                evidenziata l’area nella sua complessità di strutture
                e materiali, ed attrezzato un piano di fruizione e valorizzazione
                della stessa, gli effetti renderanno il Parco di Canne un’area
                assai più estesa, facilitando l’inserimento dello stesso
                tra gli itinerari turistico culturali della regione. L’ammontare
                del progetto “Dalla tomba di Paolo Emilio alle evidenze romane
                di San Mercurio” è di e 320.000,00, di cui e 288.000,00
                saranno finanziati dal PIS n. 12, misura 2.1, ed e 32.000,00 dal
                civico bilancio, a titolo di cofinanziamento.
          
          
            
              | Caro Sebastiano, a
                  che serve recuperare il periodo romano, se non abbiamo la consapevolezza
                  della grandiosità dell’epico
                  scontro?Siamo grati all’ing. Sebastiano Longano, dirigente Lavori Pubblici del
  nostro Comune, di questa comunicazione, ma vogliamo al tempo stesso fargli presente
  che dalla lettura del suo comunicato circa il programma di recupero e valorizzazione
  del Parco Archeologico di Canne della Battaglia non ci pare emerga con chiarezza
  la netta distinzione fra l’importanza mondiale dell’evocazione del
  celebre scontro e il pur dignitoso riferimento al villaggio medievale. Dal suo
  intervento si arguisce invece come una generalizzazione fra i luoghi del Parco
  archeologico senza la dovuta distinzione tra momento annibalico e rivalutazione
  dell’area archeologica medievale.
 Eppure il titolo del progetto è chiaro: Dalla tomba di Paolo Emilio alle
  evidenze romane di San Mercurio. A meno che quel riferimento all’eroico
  console romano non sia solo uno specchietto per le allodole, tanto per far vedere,
  mentre in realtà non c’è alcuna convinzione dell’importanza
  del luogo o - peggio ancora - la consapevolezza che proprio in quei luoghi, 2200
  anni fa, si sia veramente svolta una delle più cruenti battaglie dell’antichità.
  Per essere più chiari? Leggete l’articolo a lato.
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