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Guida alla cittadella di Canne della Battaglia
Canne nelle fonti storiche dal 216 a.C. al 1294
 

L’isolamento di Canne della Battaglia vanifica ogni tentativo del suo rilancio

Da quando Vinella si è impadronito della Cittadella di Canne (estate 1997) assegnandosi arbitrariamente il titolo di presidente di quel Comitato, il sito vive nel più completo isolamento culturale: nessun convegno, nessun saggio, nessun intervento scientifico ma solo espressioni di un superficiale protagonismo. Sindaco, anziché affidargli il messaggio da porgere a Suo nome e a nome della città e dell’Amministrazione al Ministro alla cultura (stentiamo a credere che sia vero!) aiutaci a restituire Canne a una libera fruizione storica, culturale e turistica del sito

Esimio signor sindaco,
ho letto con piacere che, nel quadro delle iniziative dirette a valorizzare i nostri beni turistico-culturali, lei vuole rilanciare il sito archeologico di Canne, così come ho apprezzato l’iniziativa della Commissione consiliare diretta a rilanciare questo nostro famoso sito. Ma tutte queste iniziative sono destinate a fallire, finché quella collina resterà di proprietà del rag. Vinella che da molti anni se ne è appropriato non consentendo a nessuno di intromettersi nella sua dispotica esclusiva gestione.
Ma procediamo con ordine e intanto mi presento: mi chiamo Pasquale Pedico, sono un medico analista in pensione, per quindici anni Presidente della sezione di Barletta dell’ANMI e per sei anni Presidente della sezione locale della Società di Storia Patria per la Puglia.
Solo oggi ho letto l’articolo che su Nino Vinella ha scritto Renato Russo. Non solo condivido le cose che ha detto, ma le scrivo per sottolineare un aspetto che dovrebbe stare molto a cuore a lei, sindaco della città che ha più volte dichiarato di voler rilanciare i valori della nostra cultura attraverso i suoi avvenimenti più avvincenti, a cominciare dalla famosa battaglia.
Ebbene, l’aspetto più grave del fenomeno Vinella è la circostanza - alla quale Russo nel suo articolo accenna appena - del più completo isolamento che subisce Canne da quando il sedicente presidente Vinella si è indebitamente appropriato della famosa collina. Deve sapere che prima del suo avvento era tutto un fiorire di iniziative intorno alla battaglia di Canne e al suo sito archeologico. Ne può avere un’idea consultando il volume Canne e la memoria dello stesso Russo, che riporta un dettagliato elenco di convegni di alta levatura scientifica con la partecipazione di illustri docenti, per non parlare dei numerosi studi monografici sull’argomento.
Ma da quando Vinella si è inopinatamente impadronito di quella presidenza e ne ha fatto un suo feudo personale, se ne sono tutti allontanati.
Lo può verificare lei stesso; da quel momento non più un convegno scientifico, nessun libro, che dico, neppure più un articolo di giornale sull’argomento da parte di studiosi accreditati sulla materia.
Allo stesso modo, del sito di Canne non se ne occupano più neppure le numerose associazioni cittadine che in passato proponevano studi, convegni, pubblicazioni, campi scuola: l’Archeoclub d’Italia, la Società di Storia Patria, l’Aufidus, il CTG, etc.
Il colmo è che a prendere le distanze dal sito - per non avere a che fare con Vinella - è pure la Sovrintendenza alle Antichità di Taranto, dal quale esso dipende: dopo infatti innumerevoli contrasti col nostro personaggio per quanto ne so, la dott.ssa Corrente sono anni che non l’incontra più (l’ultima volta, ch’io ricordi, avvenne in pubblico - c’ero anch’io - il 2 agosto del 2006 quando, alla presenza del sindaco Maffei, Vinella offese la direttrice dell’Antiquarium con un aggettivo ingiurioso che non starò qui a ricordare…).
Insomma il sito storico ed archeologico più importante di Barletta, del territorio e probabilmente anche della Puglia, nelle mani di un L’isolamento di Canne della Battaglia vanifica ogni tentativo del suo rilancio millantatore (perché come altro lo possiamo definire, uno che si appropria di un titolo e che vanta amicizie di personaggi come Luciano Canfora senza essere autorizzato, anzi, essendo stato esplicitamente diffidato a rimuovere il proprio nome dal suo sito, o che assegna da vent’anni il titolo di vicepresidente al dott. Ruggiero Capozza, il quale afferma di non saperne nulla! Dobbiamo continuare?…).
L’ultimo convegno su Annibale? proprio quello organizzato dal Vinella, nel giugno del 1997, utilizzando il glorioso nome della Società di Storia Patria per la Puglia, un fiasco colossale, che fece arrossire di vergogna il prof. Giovanni Brizzi, il grande annibalista bolognese, che su Annibale aveva portato a Barletta il meglio della cultura europea ed africana e che dopo quel bluff, giurò che di Canne non si sarebbe più occupato, evento in seguito al quale nessuno studioso ha avuto più l’ardire di proporsi… (con l’aggravante di una ambigua gestione delle spese del Convegno, come quella di essersi “dimenticato” di corrispondere gli importi percepiti dall’Amministrazione Comunale a beneficio dei relatori!). Ero allora presidente del Collegio dei revisori dei conti e so di che parlo…
A prescindere dal silenzio sul nostro sito da parte di storici, studiosi ed archeologi, tutti sanno che in seguito alla drastica diminuzione delle presenze a Canne, la Sovrintendenza alla fine ha anche disposto la chiusura del bookshop, per cui appare paradossale che a strillare più forte di tutti per una ripresa del sito annibalico, sia proprio colui il quale - a parer nostro - più di ogni altro ha contribuito al suo affossamento.
Ho avuto più volte occasione di lamentarmene, negli anni passati, coi sindaci Salerno (al quale furono indirizzate anche lettere di biasimo contro Vinella sottoscritte dalle più importanti associazioni culturali cittadine) e Maffei, i quali, pur condividendo perplessità e malumori (Vinella ha più volte attaccato il sindaco Maffei, sbeffeggiandolo con frizzi e lazzi, quando non era assecondato nelle sue richieste), hanno però finito con l’arrendersi alla sua pervicacia …
E allora, signor sindaco, sono stato presente a un paio di incontri pubblici nel corso dei quali Vinella, molto confidenzialmente, la chiamava “Il caro amico Pasquale…”. A parte la scarsa eleganza di apostrofarla così in pubblico, spero che non sia un moto di affetto contraccambiato, perché allora ci sarebbero ben poche speranze di ripresa del nostro famoso sito, anzi, no, meglio sarebbe precisare, del nostro sito “un tempo” famoso, rinomato e molto frequentato.


Ossequi
Pasquale Pedico


P.S. Superfluo ribadire che, a fronte del gigantesco apparato scenografico che compare sul sito di Vinella, di incontri del Comitato manco a parlarne. Avete mai saputo di un’assemblea? di un rinnovo cariche? di una pubblica rendicontazione? Io stesso ho chiesto, con lettera raccomandata, di avere una tessera di iscrizione, ma l’istanza è tornata al mittente, ripromettendosi, forse il nostro amico, di iscrivermi nell’elenco dei suoi associati “ad memoriam”!

(novembre 2013)

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