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Una guida alla cittadella di Canne che colma una vecchia lacuna

Di guide di Canne ne sono state prodotte molte, in questi ultimi anni, per lo più pieghevoli con notizie essenziali, un po’storiche, un po’ archeologiche, ma alquanto generiche, e - soprattutto - senza una precisa spiegazione descrittiva dei luoghi visitati. Questa guida invece ti conduce per mano, dall’Antiquarium, lungo un ripido vialetto, fin vicino alla Cittadella dove l’autore - tra storia e archeologia - con l’aiuto del fotografo, ti racconta la vicenda di quelle pietre, di quei cippi, di quelle aree votive che rivestono la piccola collina. Piccola, ma così densa di storia, non solo ricordata da Tito e da Polibio per la battaglia che attorno ad essa fu combattuta fra 100mila soldati, ma anche per la sua lunga stagione medievale.
Partito dall’Antiquarium, il percorso, attraverso la porta monumentale, superato il castello, accede al decumano, la principale strada della città, lungo la quale ammiriamo basi murarie, miliari, case e - in fondo - i resti delle due basiliche, la maggiore e la minore (la chiesa madre episcopale e la vicina cripta, superate dal sepolcro di S. Ruggero).
Sul ciglio della collina, il cippo celebrativo, sul quale sono scolpite frasi di Livio e di Polibio, e dal quale si ammira la sottostante vallata, luogo del famoso scontro. La guida poi si sposta sui luoghi vicini, sulla collina di Canne Fontanella e S. Mercurio, sulla stazioncina, sull’antica masseria romana. Quindi, a poche centinaia di metri, appena a ridosso della strada, protetto alla vista degli ulivi, il famoso menhir, e poco distante la masseria di Canne, da dove si accede alla vicina fontana di S. Ruggero. Dalla strada Boccuta, si arriva al santuario del Santo. Al centro della pubblicazione tre foto aeree da dove si ammira l’area collinare dell’intera contrada, poi i luoghi della battaglia e il sepolcreto medievale di Canne Fontanella, un tempo controverso, in un primo tempo interpretato come sepolcreto annibalico.
I testi sono di Renato Russo, che ha cercato di rendere gradevole il racconto, e le foto di Ruggiero Dicorato (Fotorudy) che in 34 istantanee ha fissato i luoghi più significativi della nostra visita.

(dicembre 2007)

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