| RICORDANDO RAFFAELE IORIOIL RIGORE SCIENTIFICO E L'IRONIA PUNGENTE
 A quattro anni dalla scomparsa del professor Raffaele
  Iorio si è fi nalmente giunti alla ristampa di
            alcuni suoi scritti per rinnovarne il ricordo.La pubblicazione intitolata “Studi su Canne e su Barletta”,
            inserita nella nuova collana “Quaderni” della rivista
 “Baruli Res”, è stata voluta dai due presidenti della Sezione
di Barletta della Società di Storia Patria che si sono avvicendati
in questi ultimi anni alla guida dell’associazione:
            Pasquale Pedico e Biagio Cavaliere, affiancati in questa iniziativa
            di ricordo e memoria da tutto il consiglio direttivo.
 Raffaele Iorio, barlettano d’adozione, laureato in archeologia
            medievale, è stato uno “studioso” nel vero senso della
            parola, collaboratore di importanti riviste come “Quaderni
            medievali”, insegnante di scuola media prima e poi superiore,
            presidente della Sezione di Barletta della Società di
            Storia Patria dal 1999 al 2005. Particolarmente attaccato alla“sua” Barletta, pur vivendo a Bari da anni, accettò di divenire
presidente della Sezione di Barletta della Società di Storia
            Patria in un momento particolare per essa ridandole lustro
            e promuovendo la nascita della rivista “Baruli Res”. Di
            levatura culturale accademica Iorio aveva un’ampiezza di
 conoscenze trasversale che si alimentava dal suo continuo
            studio. È stato esempio di approccio alla ricerca storica, e di
            approfondimento alle fonti della storia, materia di suo principale
            interesse. A chi non conoscendolo lo sentiva disquisire
            veniva in mente in maniera naturale la domanda se fosse
            professore universitario e presso quale ateneo insegnasse
            ma ahimé non fece mai parte del mondo accademico.
 Ironico, pungente, ammaliante, sapeva conquistare con
            i suoi interventi, parlava a raffi ca tanto era pieno di cose
            da raccontare, gradevolissimo. Queste semplici considerazioni
            (apparse nella mia mente rammentando le conferenze
            tenute dal professor Iorio) si ritrovano esattamente e ben
            sviscerate negli interventi di ricordo contenuti nella prima
            parte del volume.
 Il suo carattere e la sua esperienza nella Società di Storia
            Patria sono ricordati da Cosimo D’Angela e Pasquale Pedico.
 La sua vita inedita è documentata dall’intervento della
            sorella Anna Paola che ci fa partecipi di aneddoti sull’infanzia
            del professor Iorio e ci racconta i suoi interessi e il suo
            metodo. Il profi lo giornalistico è sapientemente descritto da
            Lino Patruno che racconta l’esperienza di avere Iorio autore
            un po’ scomodo sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”.
 Il suo sapere enciclopedico e la sua esperienza di insegnante
            al Magistrale di Bari sono ricordati da due sue colleghe
            Cecilia Pignataro e Rosalba Fantastico di Kastron.
 Infi ne il volume è impreziosito da un intervento sulla produzione
            letteraria e da
            una ricca bibliografia
            degli scritti di Iorio
            che vanno dal 1977 al
            2007 curati dalla redazione
            della Società di
            Storia Patria - Sezione
            di Barletta “Salvatore
            Santeramo”.
 Da tutti i contributi
            al volume emerge la
            vasta cultura, lo spirito
            di ricerca, l’attenzione
            verso la storia
            e il voler comunicare
            soprattutto ai giovani
            dando loro metodi di
            ricerca.
 La seconda parte
            del testo, a dimostrazione
            concreta di
            quanto ricordato nella prima dai vari interventi, contiene
            una raccolta di cinque importanti studi che si devono al professor
            Iorio, già pubblicati tra il 1978 e il 1996, che vengono
            riproposti in suo onore e a suo merito. I testi riguardano tre
            temi particolarmente cari alla ricerca storica di Iorio: Canne
            medievale, Barletta e gli ordini monastico-cavallereschi. E
            così ritroviamo uno dei suoi primi studi su “Canne romana
            o medievale”, seguito da “Canne e il suo territorio nell’Alto
            medioevo”, e da “Ermanno di Canne contro Roberto il
            Guiscardo” che riportano al centro dell’attenzione la vita di
            Canne nel Medioevo; a questi si aggiunge “Barletta di mille
            anni fa: uomini cose case” storia di Barletta dal basso attraverso
            i documenti ed infi ne il più recente “Uomini e sedi a
            Barletta di Ospedalieri e Templari come soggetti di organizzazione
            storica” in cui si analizzano le vicende di questi due
            ordini a Barletta in maniera parallela.
 I testi sono la riproduzione fedele degli originali ma sono
            stati riveduti e curati nella parte delle note.
 Il volume è estremamente interessante per chi vuole
            avvicinarsi ai temi sopra descritti e oltretutto è un ottimo
            modo, per chi ricorda il professor Iorio e per chi ancora non
            lo conoscesse, di approfondire gli argomenti a lui cari, di
            ritrovare nelle pagine la persona, lo storico, il professore, il
            giornalista, lo studioso rigoroso d’altri tempi che vorremmo
            tornassero ad essere.
 
  Esther Larosa (Agosto 2011) 
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