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I DUE GRANDI PROBLEMI EREDITATI DAL SINDACO
l’Authority di Canne e l’atteggiamento riduttivo della Sovrintendenza sulla Battaglia di Annibale

Due sono i grandi problemi ereditati dalla nuova Amministrazione per quanto riguarda Canne della Battaglia. Di quello relativo all’atteggiamento riduttivo adottato dalla Sovrintendenza alle Antichità circa la Battaglia di Canne, abbiamo detto nel numero precedente, lamentando che il già limitato spazio riservato ad Annibale nell’Antiquarium è stato espropriato da una mostra… di gatti cannesi. Questa volta perciò, ci soffermeremo su un secondo problema che riguarda il corretto funzionamento dell’Authority di Canne.
Quando la dott.ssa Corrente ne sente parlare, si irrita, perché dice di non capire qual è la sua finalità istituzionale. Però si irrita pure (vedi quello che è avvenuto il 2 agosto di quest’anno nella sala stampa dell’Antiquarium) quando ha a che fare con i responsabili del Comitato pro Canne.
Ed ecco spiegato l’arcano, non solo a beneficio della direttrice dell’Antiquarium, ma anche di quanti altri volessero capirci qualcosa. Ebbene, sul finire degli anni Novanta (del secolo scorso) il protagonismo del Comitato pro Canne della Battaglia era diventato così invadente e incontenibile, che le altre realtà associative che per anni avevano dato il loro apporto a quel sito archeologico, unitamente al nostro periodico “il Fieramosca”, si incontrarono con i rappresentanti del Comune per concertare la nascita di un organismo che coordinasse in maniera razionale le diverse iniziative legate a quel sito.
All’incontro, tenutosi venerdì 21 luglio 2000 presso l’ufficio cultura del Comune, parteciparono per l’Amministrazione Comunale il dott. Montenegro e il sig. Di Benedetto, e per le associazioni il dott. Pasquale Pedico per la Società di Storia Patria, il sig. Pietro Doronzo per l’Archeoclub d’Italia, il sig. Michele Cantatore per l’associazione Aufidus, il rag. Nino Vinella come presidente del Comitato pro Canne della Battaglia e il dott. Renato Russo in rappresentanza del Fieramosca. All’incontro diede la sua adesione anche il presidente del C.T.G. sig. Beppe Paglialonga, che però a quell’incontro non potè essere presente, ma firmerà i documenti relativi.
La proposta evidenziata dal presidente della Società di Storia Patria Raffaele Iorio fu quella di dar vita ad un organismo costituito da esponenti comunali e rappresentanti delle associazioni culturali cittadine, coordinato da un presidente di nomina sindacale. Già in quella circostanza sorsero delle vivaci polemiche perché il Vinella propose, per l’imminente due agosto, una serie di iniziative contestate dagli altri partecipanti, la più osteggiata delle quali fu un manifesto affisso anche a nome del Comune (contro la sua volontà) che riguardava le sembianze di un soldato romano, il cui abbigliamento, a parere dell’unanimità dei presenti, non era consono all’importanza dell’evento.
Ma anche se isolato, il Vinella andò su tutte le furie e impose la sua volontà stampando quel grottesco manifesto che, per colmo di improntitudine, riporterà anche la sponsorizzazione del Comune di Barletta che non lo aveva affatto condiviso.
Di qui la proposta della costituzione dell’Authority di Canne, creare un organismo di cui facessero parte queste associazioni ed esponenti dell’Amministrazione Comunale. E questo al fine di coordinare le iniziative sul sito di Canne sia da un punto di vista archeologico, che storico e turistico; ma anche pensando ai comuni problemi organizzativi e strutturali del sito.
Il sindaco Salerno e il vice sindaco Attolico, indicarono come presidente della nuova struttura di coordinamento, Renato Russo, il quale però declinò la designazione, suggerendo il nome di Pietro Cianci, il quale, oltre ad essere un appassionato cultore di archeologia, stava anche per diventare Consigliere Comunale di una risicatissima maggioranza.
Dopo la nomina, il Cianci fu invitato più volte nella sede della Società di Storia Patria, dove si incontravano le associazioni culturali. Se non che dopo la prima, la seconda, la terza volta, gli astanti si accorsero con grande rammarico che il Cianci aveva inteso la nomina fatta dal sindaco come sua prerogativa personale, e così prese le distanze da quelle associazioni che pure lo avevano designato.
Purtroppo Cianci era il sedicesimo consigliere di una risicatissima maggioranza e, dopo le iniziali e inascoltate proteste, i responsabili del gruppo lasciarono perdere, rimandandone la soluzione a quando fosse finita la gestione Cianci, che in effetti si concluse automaticamente quando terminò il primo mandato Salerno. Il quale, col suo piglio decisionistico, e per nulla sensibile alle sfumature del discorso, nominò il sig. Franco Caputo nuovo presidente dell’Authority. E dopo di Caputo fu il turno di Michele Di Corato, che ancor meno dei suoi predecessori conosceva gli antefatti e quindi di cosa gli si poteva far torto?
E Vinella? E il Comitato pro Canne della Battaglia?
Per tutto questo tempo ha continuato a imperversare menando fendenti a destra e a manca, contro chiunque si permettesse di ostacolarlo, compresa la dott.ssa Corrente, che alla presenza del sindaco Maffei e dell’assessore Ventura - il 2 agosto scorso - veniva fatta segno ad una violenta aggressione verbale. Ma aldilà di questi retroscena, pure odiosi, resta il fatto che ora Canne, da molti anni, come immagine esterna, è nelle mani, per così dire, del Comitato pro Canne e del suo presidente. E la sua abilità, ancora una volta, è stata quella di appropriarsi dell’iniziativa del Comune (quella del due agosto), ch’era quella di presentare il progetto di investimenti per il Parco Archeologico, come se fosse una propria iniziativa. Col risultato che la mattina del 2 agosto, l’illustrazione del progetto Serpenti è passato in second’ordine, per assistere alla indegna gazzarra inscenata dal nostro.
Sia detto per inciso, anche questa volta nessuna associazione ha voluto essere presente.

La democrazia partecipata anche a Canne
E ora tiriamo le somme, sperando di essere stati abbastanza chiari nell’esporre le ragioni che, qualche anno fa, indussero un gruppo di associazioni a dar vita a questo nuovo organismo di coordinamento operativo e culturale su Canne e sui motivi del suo fallimento.
Ora il sindaco può seguire due strade: o facendo finta di nulla si limita a incaricare qualcuno a casaccio, tanto per occupare una casella nel sottobosco delle presidenze comunali; o chiama le associazioni che qualche anno fa proposero la nascita di quest’organismo di coordinamento per valutare insieme il da farsi.
Lo scopo dell’Authority? Sempre lo stesso, dare l’opportunità a ogni realtà associativa di dire la propria su Canne, togliendo il primato ad una più invadente e prepotente delle altre, per ristabilire anche qui le ragioni della democrazia partecipata.

 

(settembre 2006)

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