| FRANCESCO
                SAVERIO BALDACCHINI: 
          POLITICO-POETA
 Nacque a Barletta il 29 aprile 1800 da Giuseppe Baldacchini e Giovanna
          Vecchioni. Fu educato nel Collegio Domenicano e alla morte del padre,
          la famiglia si trasferì a Napoli dove il giovane si dedicò agli
          studi classici. Cominciò presto a collaborare con le maggiori
          riviste culturali della città, sostenendo le ragioni dell’indipendenza
          dello Stato Italiano (quando fosse sorto) nei confronti della Chiesa.
          Nel 1837 intraprese un lungo viaggio, stringendosi d’amicizia
          con importanti personaggi del tempo come Pellegrino Rossi a Roma, Massimo
          d’Azeglio a Torino, Alessandro Manzoni a Milano.
 Nel 1848, eletto al primo Parlamento voluto da Ferdinando II di Borbone,
          fu elevato alla carica di Presidente della Commissione Pubblica Istruzione.
          Ma sospesa la Costituzione e sciolto il Parlamento, fu mandato in esilio,
          durante il quale si applicò alla letteratura, pubblicando tre
          raccolte di poesie.
 Nel 1860, dopo l’Unità d’Italia, fu eletto al Parlamento
          per il collegio Barletta-Andria. Come vicepresidente della Commissione
          P. I. elaborò e fece approvare il nuovo Ordinamento dell’Università.
          Frattanto venne chiamato a reggere la Cattedra di Italiano all’Università di
          Napoli.
 La morte lo colse il 13 marzo 1879 mentre si accingeva a dare alle
          stampe il suo epistolario. La città gli ha dedicato la strada
          che collega via Cialdini con corso Garibaldi.
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