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  PERSONAGGI: GIUSEPPE CURCI << torna alla scheda

Il bicentenario della nascita di G. Curci
Il grande musicista al quale Barletta ha dedicato una via e il Teatro Comunale

Giuseppe Curci nasce a Barletta il 15 giugno 1808. Uno zio paterno gli insegna i primi elementi di musica, che poi approfondisce frequentando il Collegio musicale di Napoli, dove ha come maestro Antonio Nicola Zingarelli. L’amore per la musica sacra gli permette, nel 1829, di comporre una “Messa a quattro voci ed orchestra”, e di scrivere, più tardi, un’altra “Messa solenne” ed una “Pastorale” che sono eseguite in alcune chiese di Napoli. Il maestro, notando la grande passione e la grande attitudine del Curci, lo incarica di musicare per il Teatro del Collegio un’operetta intitolata “Un’ora di prigione”. I successi di quest’opera e delle successive, e soprattutto l’esito felice di un’altra opera comica, “Un matrimonio per le bugie”, alla cui rappresentazione assiste persino la regina di Napoli, Isabella, gli permettono di rimanere gratuitamente nel Collegio, fino al perfezionamento degli studi.
Dopo averli completati, si reca a Milano, dove Donizetti lo accoglie calorosamente e loda la sua vena melodica, promettendogli aiuto. Ma i rapporti con Donizetti si raffreddano a tal punto che il Curci, deluso e amareggiato, si trasferisce a Torino, dove compone un’opera drammatica, “Il proscritto”. Anche se quest’opera riscuote molto successo, l’animo inquieto e lo spirito libero lo spingono ancora a cambiare città. Passa prima a Venezia, dove scrive il “Don Desiderio” e poi a Vienna, tappa obbligatoria per tutti i grandi artisti, da Beethoven a Bach, Mozart, Schubert. Del periodo viennese, l’unica opera teatrale di cui si ha notizia è “I due martiri”, composta nel 1845.
Anche a Vienna il Curci riscuote larghi consensi, soprattutto nell’“alta società”. Gli viene perfino offerta la carica di Direttore di canto del Teatro Imperiale e poi quella di Maestro della cappella Imperiale, alla quale persino Schubert aveva invano aspirato. Ma il giovane musicista vi rinuncia perché è italiano e tale vuole restare… Non vuole spezzare il legame con la sua “terra”, diventando un suddito austriaco!
Alla ricerca di nuovi lidi, o forse solo alla ricerca di se stesso, si reca a Parigi proprio pochi giorni prima della proclamazione della Seconda Repubblica. È qui che il suo animo si accende per gli ideali liberali. È proprio perché ama la libertà prescindendo dai “confini” di una nazione, quella stessa libertà “ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta”, compone in una sola notte un “Anno di guerra”, eseguito alla presenza di una folla che lo acclama e lo esalta. Ma anche Parigi, dopo un po’, comincia a “stargli stretta”!
Vuole tornare a casa… È il 1856 e Barletta lo accoglie trionfalmente con cortei di carrozze, musica, discorsi. Viene nominato direttore del Teatro Piccinni di Bari e successivamente incaricato di comporre un inno in onore del re Francesco II di Borbone. Ma i sogni, come si sa, svaniscono sempre troppo presto… Infatti, spenti gli entusiasmi iniziali, non mantenute le facili promesse, proprio la nostra città lo abbandona nella più triste miseria. La civica Amministrazione, forse presa dai “rimorsi”, lo nomina professore di lingua francese nella scuola tecnica. Allora il Curci si rifugia nella sua amata musica, l’unica che non l’abbia mai tradito, e trova solo in essa quel conforto, quella pace, quella gioia, che gli uomini gli hanno negato.
Muore il 5 agosto del 1877. Come spesso accade, solo dopo la sua morte, la Città si rende conto di aver perso un uomo tanto grande e decide di organizzare i suoi funerali con una solennità mai vista.
A noi rimangono un teatro ed una via che giustamente e “doverosamente” portano il suo nome…

Ricorre quest’anno il bicentenario della nascita del grande musicista barlettano Giuseppe Curci. Per commemorarlo degnamente, il Comune ha organizzato una serie di iniziative. Il 15 giugno, nel foyer del teatro, un annullo filatelico su cartolina celebrativa, la deposizione di una corona d’alloro presso il busto del musicista e l’esibizione della banda “W l’Italia”. Il 18 giugno, nel Teatro Comunale, un Convegno Studi su “Giuseppe Curci e gli operisti minori dell’Ottocento” incentrato su una relazione della prof.ssa Maria Grazia Melucci, curatrice del fondo musicale che porta il suo nome. Quindi, nello stesso teatro, l’esecuzione di un concerto lirico con musiche del nostro compositore, nonché di Bellini e Donizetti, con la collaborazione dell’associazione “G. Curci”.
A settembre poi, la presentazione di uno studio monografico dell’ing. Duilio Maglio sulla storia del Teatro Comunale Giuseppe Curci.

Anna Deluca (giugno 2008)

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