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  PERSONAGGI: GIUSEPPE CURCI << torna alla scheda

PICCOLA STORIA DI UN GRANDE TEATRO ATTRAVERSO FATTI E PROTAGONISTI DEL ‘900

Le prime notizie del Teatro, di “questo” teatro, risalgono al 27 luglio 1866 quando il Comune affidò il progetto di restauro del vecchio “S. Ferdinando” (1819) all’arch. Federico Santacroce con una previsione di spesa di 7.000 lire che diventeranno 27.750 nel ’68 e più di 29.000 nel ‘69 per la facciata e 72.397 dopo le perizie di variante.
Il 28 marzo 1872 ci fu la solenne inaugurazione col Macbeth di Verdi.  Ne diede ampia e circostanziata notizia il Circondario di Barletta con un articolo di Valdemaro Vecchi in prima pagina.
Al pittore Giovan Battista Calò era stata affidata la decorazione del sipario del proscenio del soffitto che rappresenta l’Aurora, sotto le sembianze di una donna, che guida un cocchio da Ponente a Levante.
A questo punto la vicenda del teatro si confonde con quella del maestro Curci. Infatti il giorno dell’inaugurazione, il sindaco Germano Romeo Scelza riservò al maestro un posto in prima fila. Il maestro morì il 5 agosto del 1877 e il Consiglio Comunale, con un tardivo atteggiamento di benevola considerazione verso l’illustre concittadino, decise di pagare le spese delle onoranze funebri, di intestargli il teatro e di acquistare dallo scultore Giuseppe Manuti un busto che si trova all’ingresso del cimitero.
E ora ricorderò alcuni episodi importanti della storia del Teatro (prescindendo da quelli strettamente musicali e concertistici), animandola con la presenza di alcuni protagonisti del secolo scorso, anzi, tornando ancora più indietro nel tempo, comincerò forse dal più illustre di tutti, da Giuseppe De Nittis che qui, in questo teatro, nel marzo del 1879 ebbe un’accoglienza trionfale, dopo che l’anno prima aveva vinto il Gran Prix, all’Esposizione Universale di Parigi. La commemorazione avvenne proprio in questa sala, dove il pubblico accolse De Nittis in piedi, con una calorosa ovazione e gli venne consegnata una medaglia d’oro coniata appositamente per lui. A Barletta molti andarono ad ossequiarlo all’albergo “Fieramosca”, mentre lui andò a trovare, nel suo studio, il suo maestro Giovan Battista Calò, l’autore delle decorazioni del teatro, come abbiamo visto.
E adesso una rapida carrellata delle date più significative, come tanti fotogrammi di un film, che in rapida successione ci faranno rivivere i momenti più salienti della storia del teatro nel ‘900.
Nel 1896 fu trasferita, nel foyer del Teatro (dove si tengono i Consigli Comunali) la Biblioteca Comunale che era sistemata nel palazzo Cafiero, di fronte al Teatro.
Nel 1905 il sindaco Arcangelo Cafiero comandò che vi si alloggiasse anche il Museo civico.
Nel 1913 il commissario De Bonis dispose che anche la Pinacoteca De Nittis avesse lì la sua sede, ma in realtà furono esposti pochi quadri, quelli che l’anno dopo furono mandati all’Esposizione di Venezia.
Questa situazione si protrarrà fino al 1929 quando il Museo e la Pinacoteca verranno trasferiti dall’ex Convento dei Domenicani, al Castello, e questa è cronaca recentissima. Ma facciamo un passo indietro, per assistere ad una curiosa, toccante cerimonia
8.12.1901 (giorno dell’Immacolata): nel porticato del teatro assistiamo al “sorteggio dei maritaggi”, vennero cioè sorteggiate 8 orfane su 196 alle quali venne donata una dote;
13.2. 1903: per il IV Centenario della Disfida grande manifestazione alla quale bisognava presentarsi, secondo quanto prescritto dall’invito, “in grande uniforme, con marsina, cravatta e… decorazioni”;
1904: completati i lavori della facciata e della Galleria;
1907: il prof. Vittorio Spinazzola, nell’imminenza del primo centenario della sua nascita, rievocò il Curci nel teatro e dettò il testo della lapide che venne murata sulla facciata della casa del musicista in corso Cavour 90.
Facciamo adesso un salto di trent’anni:
24 aprile ’37: il famoso direttore d’orchestra Mario Gallo (viveva a Milano ma era di origini barlettane) diresse gratuitamente un importante concerto per sostenere le spese dell’Ospedale;
25 settembre ’43: alla partenza dei Tedeschi e all’arrivo degli Alleati si tenne nel Teatro il primo incontro dei partiti democratici, presieduto da don Ciccio Capacchione.
Il teatro, durante l’occupazione, era andato incontro ad un grave degrado, così nel 1945 don Raffaele Cafiero, alla partenza degli alleati, sottoscrisse una convenzione col Comune: a sue spese lo fece restaurare, ma lo adibì a cinematografo fino al ’60. La locandina pubblicitaria precisava che il teatro conteneva 1250 posti… di cui solo 850 a sedere.
1957: Il Comitato per la istituzione della sesta provincia pugliese, presieduto da Ignazio Curci, promosse una grande assemblea dei rappresentanti dei Comuni del Comprensorio Nord Barese per la formulazione comune di una proposta di legge istitutiva della nuova realtà territoriale.
Ma veniamo a tempi a noi più recenti, della nostra “contemporaneità”, perché cominciamo a incontrare personaggi a noi ancora vicini, … come il dott. Palumbieri e il dott. Dimiccoli, che nel lontano 1969 (delibera di Consiglio Comunale n. 296) ebbero l’incarico (rispettivamente come presidente e come direttore dell’A.A.S.T.) di gestire il Teatro, compito che assolsero molto diligentemente per circa quindici anni.
Il 1°.12.1974 nacque qui il Comprensorio del Nord Barese (sindaco Tupputi, grande coordinatore Peppino Colasanto);
il 18.12.1977 la nostra agenda del ‘900 registra una magnifica manifestazione con grande partecipazione di popolo: cioè la riapertura del Teatro dopo i restauri realizzati dal prof. Mauro Civita, riapertura solennizzata dalla presenza del presidente del Consiglio on. Giulio Andreotti;
il 3.10.1979 promosso dal direttore dott. Mario Mattia, fu organizzato un convegno per celebrare il centenario della nascita della Cantina Sperimentale, che segnò al tempo stesso, però, l’annuncio dell’addio della autonomia della cantina che fu declassata a sottosezione di quella di Asti;
il 6.2.1982 organizzato, dal Comprensorio del Nord Barese, un importante convegno regionale per illustrare il Piano Regionale di Sviluppo;
il 3.4.1982 celebrata in questa sala la prima (ed ultima) Conferenza sui Beni Culturali della città (sindaco Frezza);
il 13.4.1985: (sembra ieri e invece sono passati 23 anni) furono qui festeggiati i 70 anni del nostro illustre concittadino, il maestro Carlo Maria Giulini;
il 20.5.1991 grande assemblea dei Comuni aderenti alla proposta della istituzione della sesta provincia dell’Ofanto;
il 23.5.1992 Convegno sulla ex distilleria, ma il pubblico fu raggelato dalla notizia data dal sindaco Lavecchia dell’uccisione del giudice Falcone;
il 9.6.1996 con un concerto della banda dell’arma dei Carabinieri, riaperto al pubblico il Teatro “Curci” dopo i pazienti lavori di restauro coordinati e realizzati proprio dall’ing. Duilio Maglio, riapertura della quale bisogna dare atto alla perseverante azione promozionale del commissario prefettizio Carlo Fanara;
del marzo 1997 è la nascita (qui consacrata) del Patto Territoriale Nord Baese Ofantino, grande occasione di sviluppo del territorio, ma anche una strada surrettizia diretta alla nascita della nuova Provincia;
il 22.6.1997: Forum internazionale su Annibale organizzato dalla Società di Storia Patria (sindaco Dimiccoli);
infine il 19.9.1998 è una data di grande prestigio per la storia di Barletta perché l’allora ministro dell’Interno Giorgio Napolitano, attuale Presidente della Repubblica, fu qui, in questa sala, per celebrare il conferimento alla città della Medaglia d’Oro al merito civile.

Renato Russo (novembre 2008)

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