RICORDANDO IL MAESTRO CARLO MARIA GIULINI
            Undici anni fa il grande musicista festeggiava fra
            di noi il suo ottantesimo compleanno. Quando entrò nella sua casa natale – la
              Palazzina Feltrinelli – chiese di essere lasciato solo coi
              sui ricordi
          
              Il 15 giugno scorso, in Brescia, assistito dall’affetto
              dei suoi cari, ci ha lasciato per sempre il grande Musicista, Direttore
              d’Orchestra e Maestro, Carlo Maria Giulini.
              Non è stato un bel giorno quel 15 giugno. Noi tutti, amici
              del celebre musicista, abbiamo pianto perché in quella occasione
              non potevamo non ricordare quanto - forse solo in pochi lo sapevamo
              - egli amasse la sua Città natale, Barletta.
              Non starò a raccontarVi la vita, tanto meno i suoi innumerevoli
              successi in tutte le parti del mondo, né le sue note biografiche.
              Troviamo questo prezioso materiale sulle brochures che abbiamo fatto
              stampare in più di una occasione.
              Nella mia memoria oggi rimane indelebile il ricordo di un altro
              mese di giugno, meno triste, molto più giulivo e festoso,
              quando il Maestro volle festeggiare, con noi barlettani, i suoi
              primi ottantanni.
              Era il 9 giugno del 1994 (un mese dal suo genetliaco, 9 maggio ’94),
              quando venivano affissi nella Città, manifesti che annunciavano
              che l’Associazione Amici della Musica M. Giuliani di Barletta
              con il Patrocinio del Comune organizzava un Evento Culturale di particolare
              interesse: il ritorno nella sua Città natale del Direttore
              d’Orchestra Carlo Maria Giulini per il giorno 9 giugno 1994.
              Glielo avevamo chiesto circa sei mesi prima.
              Un gruppo di amici, andammo a trovarlo nel mese di gennaio, nella
              sua casa di Milano. Una palazzina ottocentesca, alle spalle del Teatro
              alla Scala.
              Gli chiedemmo se avesse gradito festeggiare il suo ottantesimo compleanno
              con noi a Barletta.
              Ci pensò su un po’, solo per consultare la sua agenda.
              Qualche giorno dopo ... ci telefonò e con grande gioia ci
              rispose: “il 9 maggio sarà un po’ difficile che
              possa esserci, ma se stabiliamo sin da ora un incontro un mese dopo,
              ci sarò senz’altro e con molto piacere”.
              Da quel momento cominciò la nostra mobilitazione. Eravamo
              felici, anzi felicissimi che avesse accettato il nostro invito e
              quindi di godere del grande privilegio di avere con noi il Maestro.
              Nello stesso tempo però eravamo emozionati e convinti forse
              di non farcela ad organizzare una cerimonia all’altezza dell’Ospite.
              Creammo un Comitato che doveva occuparsi dell’accoglienza
              e della manifestazione.
              Ebbi l’onore di presiederlo, o meglio, solo il privilegio di
              coordinarlo. Tale Comitato era composto da tanti cari amici che avevano
              esperienza organizzativa e volontà di fare.
              Mi piace ricordarli tutti con immenso piacere.
              I tre Presidenti del Lions Club di Barletta, il dott.
              Nicola Rizzi,
              la cara amica Irene Buttari Spadaro e la prof.ssa Tinuccia
              Calvaresi Di Bari - la dr.ssa Nietta Borgia Languino Presidente dell’Associazione
              Amici della Musica Mauro Giuliani, il dott. Nicola Sanitate Presidente
              del Circolo Unione di Barletta e ancora il dott. Eligio
              Turi, il
              dott Michele Saracino, il m.stro Pasquale
              Iannone, il prof. Giovanni
              Braccioforte, il prof. Camillo Maddonni, il cav.
              Giuseppe Angeleri,
              la dott.ssa Marzia Languino Caporale, il p.i.
              Michele Ciniero, l’ing.
              Francesco Carpagnano e il rag. Antonio Comitangelo.
              Per un mese intero, sino alla data dell’evento, abbiamo avuto
              degli incontri per mettere a punto ogni particolare.
              Eravamo finalmente pronti, prontissimi per accoglierlo.
              Il Maestro, ricordo, giunse a Barletta.
              Volle fare un giro turistico per la Città. Quando passammo
              dinanzi alla sua casa natale, ci chiese di fermarci. Scese dall’auto
              e si diresse verso la porta d’ingresso (per fortuna quel giorno
              la palazzina era aperta). Entrò e ci disse che voleva rimanere
              solo per alcuni minuti. Fu quello, per lui, un momento di grande
              commozione che volle vivere solo coi suoi ricordi.
              Ritornò fra noi, lo accompagnammo in albergo. Alloggiò all’Itaca
              Hotel e sempre lì fu allestita una elegante sala con, in primo
              piano, sotto il palco della Presidenza, i professori d’orchestra.
              Ricordo che dopo i saluti di rito iniziai il mio “breve intervento” di
              benvenuto e di augurio all’augusto ospite. Vedevo (era seduto
              accanto a me) il Maestro con gli occhi lucidi, segno che stava
              apprezzando che un folto gruppo di amici barlettani volessero tributargli
              questo
              tangibile segno di stima e affetto.
              Gli donammo una medaglia d’oro e altri omaggi di artisti barlettani,
              in più gli offrimmo l’ascolto di tre performances: quella
              del bravissimo pianista Pasquale Iannone, del Trio da Camera M. Giuliani,
              e dell’Orchestra Harmonia dell’Ateneo barese.
              Lasciammo il tavolo della Presidenza e ci sedemmo in prima fila
              per ascoltare i brani musicali e ancora una volta ebbi il privilegio
              di sedere accanto a Lui. Ricordo ancora che alla fine di ogni brano,
              mentre applaudivamo, aveva l’amabilità di commentare
              con me la bravura di queste giovani promesse della musica sinfonica
              italiana.
              A fine serata la cena di gala.
              Una simpatica conclusione a tavola ricordando i tempi andati ed
              i tanti episodi cui il Maestro accennò, che lo legavano a questa
              nostra Città.
“Sono andato via da Barletta a 4 o 5 anni, ed è qui, in questa
              città, nella palazzina Feltrinelli, che ho aperto gli occhi
              alla prima luce, ho conosciuto l’amore di mia madre, ho ricevuto
              le prime carezze di mio fratello. Ho raccontato sempre tutto ai
              miei tre figlioli i quali hanno condiviso sempre, piacevolmente,
              queste
              mie emozioni nei confronti della mia città natale”.
              Oggi noi cittadini di Barletta, sentiamo il dovere di fare forse
              qualcosa di più per ricordare uno dei più grandi Direttori
              d’Orchestra del XX secolo, nostro concittadino.
              A volte presi da mille problemi trascuriamo i doveri più importanti.
              La colpa non è da attribuirsi ad alcuno.
              Avremmo qualche idea che vorremmo suggerire al Comune di Barletta:
              perché non trasformiamo la Palazzina Feltrinelli in “Casa
              Giulini”?
              Si potrebbe riattare l’interno della casa ad opera dell’Architetto
              Giulini figlio del grande Maestro (che si è mostrato entusiasta
              e disponibile) trasferendo una metà dei mobili di quella di
              Milano (occasione turistica di grande richiamo per la nostra Città).
              Inoltre potremmo organizzare una Messa in suffragio, con la partecipazione
              dell’Orchestra sinfonica Amici della Musica “Mauro Giuliani” e
              con la presenza della Polifonica Mauro Giuliani diretta dal M.stro
              Pino Cava.
              Sarà questo, il grande Concerto che Egli, dall’Alto,
              dirigerà per noi (che avremmo invece voluto vederlo nel nostro
              Teatro) e per tutti coloro che, in questa Città, lo hanno
              amato e che serberanno di lui un indelebile ricordo.
              Ci auguriamo tutti che questo sogno si avveri!
          
            
              | “Nostalgia per la scomparsa di un
                  Maestro e di un amico: C. M. GiuliniDevo alla Puglia il mio incontro con la musica, a questa terra
                  così generosa,
  dove il mare e il cielo si fondono in piena armonia”.
 È l’affettuoso ricordo del maestro Carlo Maria Giulini per la terra
  in cui nacque, Barletta, 91 anni fa, e dove tornò, su invito dei Lions
  Club e del Club Unesco, settantacinque anni dopo, per vedere la casa natale
  nella palazzina Feltrinelli.
 A chi chiede “se oggi sia la scienza a vincere sull’arte” dico
  solo “che, forse, l’arte riposa e i geni dimorano più nella
  scienza. Domani probabilmente sarà diverso. Lo sappiamo noi? Io no…!”.
 Così rispose il Maestro al presidente Francesco Suriano nell’incontro
  tenutosi il 1984.
 | 
          
          Matteo Bonadies (luglio
                2005)
          
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