Mennea day
            Acquafredda, Gambatesa e Damato. Le testimonianze dei tre staffettisti della 4x100
              
              QUELL’INCONTRO CHE NON C'È MAI STATO
            
La mitica 4x100 era costituita,
              oltre che da Mennea, anche da Acquafredda,
              Gambatesa e Pallamolla
              (talvolta ne facevano parte anche
              Damato, De Fidio o Martucci).
              Riportiamo il contributo di tre di
              questi vecchi compagni della fantastica
              staffetta che nel ‘69 non fu
              mai sconfitta in Puglia, e il 6 luglio
              a Roma, all’Acqua Acetosa (Trofeo
              Brevin) stabilì il nuovo primato pugliese
              (Pallamolla, Acquafredda,
              Gambatesa e Mennea) col tempo
              record di categoria di 44”1.
              Purtroppo quella straordinaria
              stagione di successi si interruppe
              dal 1970 quando Mennea cominciò              a gareggiare a livelli nazionali
              e quindi la federazione gli affiancò              altri nomi.
La staffetta 4x100: in alto Mennea e Acquafredda,
              in basso Pallamolla e Gambatesa
            
              Quanti ricordi, in quegli anni nei
              quali abbiamo gareggiato insieme nella
              staffetta, io, Pallamolla, Gambatesa e
              Mennea, specialmente nel mitico 1969:
              28 maggio a Bari per la coppa Italia
              (45”2), il 1° giugno a Bari per i campionati
              provinciali assistenti (44”8), il 22
              giugno per la Coppa regionale a Molfetta
              (44”5), il 6 luglio la finale nazionale
              di Coppa Italia allievi all’Acqua
              Acetosa a Roma (44”1 nuovo primato
              nazionale di categoria), il 21 luglio nel
              Trofeo “Bravin” all’Acqua Acetosa a
              Roma (44”5), 12 ottobre ai Campionati
              nazionali AICS allievi a Salerno (45”5),
              solo che questa volta il posto di Pallamolla,
              in prima posizione, l’aveva preso
              Luigi Damato. Poi i nostri incontri si
              diradarono perché Pietro diventò sempre
              più impegnato con prove singole.
              Ricordo però ancora il 1° maggio del
              1970, il 20 giugno i campionati assoluti
              maschili dove vincemmo in una insolita
              staffetta 4x200 col tempo di 1’33”6, nuovo primato pugliese assoluto, dove al
              posto di Gino Damato era subentrato Lorenzo De Fidio (nostro campione regionale
              di salto triplo e di salto in lungo). Che dire, una stagione breve ma intensa,
              che ha lasciato nei nostri cuori una grande amicizia tant’è che ancora negli ultimi
              tempi con Pierino ci si sentiva (io per lui ero “Pinuccio”).
              Non credo di essere indiscreto, se riporto una delle mie ultime comunicazioni
              con lui: avevo chiesto a Pietro di incontrare i miei alunni della Scuola
              alberghiera di Margherita di Savoia, dove insegno, e lui mi aveva assicurato
              che non c’erano problemi. La mia lettera era del 6 ottobre del 2012 e lui mi
              rispose tempestivamente quello stesso giorno, via e-mail. Mi tranquillizzava,
              mentre avrei compreso più tardi che già allora doveva avere consapevolezza
              del grave male che lo aveva colpito, e tuttavia con quanta dignità continuò a
              vivere la sua vita, senza far pesare a nessuno la sua sofferenza.
              
            
           Pietro Mennea e Giuseppe Acquafredda
              
            Il Prof. Tullio De Mauro ha coniato la locuzione “non leggente” per sottolineare, al 
              pari di una minorazione fisica, la mancanza di immaginazione, conoscenza e apertura
              al mondo esterno che rende opaca l’esistenza degli sfortunati “non lettori”.
              L’impegno di amministratori, docenti ed intellettuali è quello di destinare risorse,
              energie e fantasia alla promozione della lettura affinché il libro continui ad essere
              un’estensione della memoria e dell’immaginazione di un popolo.
                        
            
Giuseppe Acquafredda (Ottobre 2013)