| I primi passi della VI Provincia
 Barletta. Il Commissario di Governo Giuseppe Capriulo promuove
            il primo atto concreto di un lungo iter procedurale
 
 Dal vagito ai primi passi. La Sesta Provincia esiste, ancora solo sulla
          carta, è vero, ma il tavolo interistituzionale varato dal Commissario
          di governo, Giuseppe Capriulo, rappresenta il primo atto concreto di
          una operatività avviata. Un processo per il quale ci sarà tanto
          da lavorare (e da pazientare), ma che alla fine contribuirà a
          creare le condizioni perché si giunga anche al momento decisionale
          della dislocazione di uffici e servizi provinciali, oltre che all’istituzione
          degli uffici periferici delle amministrazioni dello Stato. In sintesi,
          quello che la gente del territorio vuole sapere. E vedere con i propri
          occhi, pena il radicamento della convinzione che la Provincia è solo
          virtuale e che ci vorrà ancora del tempo perché prenda
          forma davvero. Intanto, l’8 gennaio 2005 finirà per rappresentare
          un’altra data da segnare nella lunga (e tormentata) storia della
          istituzione del nuovo soggetto amministrativo. Una data da molti definita “storica”,
          perché il prefetto Capriulo, nominato commissario governativo
          dal ministro degli Interni un mese prima, ha dato il via all’iter
          per “curare ogni adempimento connesso alla istituzione della
          nuova Provincia fino all’insediamento degli organi elettivi”,
          compito richiamato dalla legge istitutiva, la n. 148 del 2004, promulgata
          il 14 giugno dal Capo dello Stato, dopo l’approvazione del disegno
          di legge da parte del Senato. Insomma, sono state gettate le basi per
          sviluppare il lavoro futuro. Si è cominciato con un tavolo interistituzionale
          utile, come ha precisato il prefetto, “per una azione di collaborazione,
          di programmazione, di verifica, di impulso, di suggerimenti, di riscontro
          delle attività promosse ed espletate, di coordinamento, di condivisione”.
          E il primo incontro si terrà entro gennaio: si discuterà di
          collegi elettorali e della ripartizione dei patrimoni delle province “madri” di
          Bari e Foggia. L’attività del commissario si svolgerà per
          il momento in Prefettura, a Bari, in via provvisoria. Quando però ci
          saranno le condizioni “condivise dall’assemblea dei sindaci
          - ha precisato Capriulo - sarò lieto di insediare l’istituzione
          commissariale nella nuova Provincia”.
 Su un aspetto, però, il prefetto è stato perentorio.
          E riguarda la questione degli uffici. “Non è di mia pertinenza
          - ha sottolineato - curare il momento decisionale della dislocazione
          degli uffici e servizi provinciali che è rimesso al Consiglio
          provinciale del nuovo ente. Né l’istituzione degli uffici
          periferici delle amministrazioni dello Stato, che è rimesso
          al Presidente del Consiglio, sentito il Ministro dell’Interno,
          tenendo conto delle vocazioni territoriali”. Insomma, come dire:
          patti chiari, amicizia lunga. E a scanso di equivoci. Intanto, l’attività di
          lavoro “che potrà riunirsi presso le Prefetture, le Province
          o nei Comuni interessati, in correlazione alle esigenze emergenti”,
          dovrà essere inoltre “verificata in incontri congiunti
          con l’Assemblea dei sindaci, anche allo scopo di ottenere una
          concreta azione di ausilio per risolvere le eventuali difficoltà che
          dovessero frapporsi”.
 E, in questo senso, secondo il commissario, “si rende necessario
          l’ausilio della conferenza permanente della Pubblica Amministrazione
          per l’esame di particolari problemi nonché per questioni
          relative agli uffici periferici delle Amministrazioni dello Stato e
          di strutture periferiche delle Agenzie, e in particolare dell’Agenzia
          del Territorio, la cui utilità sarà subito avvertita
          per quanto concerne la valutazione dello stato di consistenza del patrimonio
          delle Province di Bari e di Foggia, ai fini delle conseguenti ripartizioni
          e per l’espressione di pareri su eventuali negozi giuridici di
          tipo patrimoniale”. Tutte le procedure da seguire saranno discusse
          nella prima riunione utile, ma nessuna decisione sarà presa
          sulla dislocazione degli uffici.
 Insomma, sale l’attenzione verso la nuova provincia “una
          e trina” di Puglia. E la presenza di tanti rappresentanti istituzionali,
          a vari livelli, alla cerimonia di insediamento del commissario, lo
          testimonia. Primo fra tutti, il sottosegretario all’Interno,
          Alfredo Mantovano, il presidente della Regione, Raffaele Fitto, i prefetti
          di Bari e Foggia, Tommaso Blonda e Fabio Costantini, il deputato Nicola
          Rossi (Ds) e il senatore Biagio Tatò (An). Ma la lista è ancora
          lunga: il presidente della Provincia di Bari, Vincenzo Divella e di
          Foggia, Carmine Stallone, l’assessore provinciale al decentramento
          e sindaco di Andria, Vincenzo Caldarone, il coordinatore delegato e
          sindaco di Barletta, Francesco Salerno, i sindaci di Trani, Bisceglie,
          Canosa, Minervino, Spinazzola, Trinitapoli, San Ferdinando di Puglia
          e Margherita di Savoia, l’assessore regionale, Nino Marmo, oltre
          a consiglieri comunali e regionali, esponenti di vari partiti politici.
          Oltre a qualcuno che si è detto dispiaciuto di non essere stato
          invitato benché abbia fatto tanto per la nascita della Sesta
          Provincia. E che si augura di essere convocato alle prossime riunioni.
          Nessun offeso, beninteso. Non c’è tempo per questo. Le
          priorità sono ben altre e, soprattutto, di interesse collettivo.
          Quelle della gente della Provincia di Barletta-Andria-Trani. Un ente
          che passa all’azione. E lo fa, tra l’altro, proprio in
          coincidenza con l’avviata campagna elettorale per le regionali
          di primavera. Ma questa è solo pura casualità. Anche
          se, scusate, si vota anche qui.
 Giulia La Volpe (gennaio 2005) << vai all'indice del canale
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