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1989-2009: VENT'ANNI DI LOTTE
In vista della imminente consultazione elettorale per la nascita del primo consiglio provinciale

In prossimità delle prime consultazioni elettorali della Provincia di Barletta-Andria-Trani, in programma il prossimo 6 e 7 giugno 2009, formulo, in veste di segretario amministrativo del Comitato di Lotta “Barletta Provincia”, alcune proposte sulla possibile dislocazione delle Sedi Provinciali nei tre capoluoghi Barletta, Andria e Trani, in attesa che venga approvato lo statuto che dovrà, tra l’altro, individuare la sede legale del nuovo Ente (per sede legale dovrebbe quanto meno intendersi la sede della Presidenza della Giunta Provinciale con Uffici e Servizi annessi).
Il Governo, con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, del 16/11/2007, dislocando a Barletta la Prefettura, ne ha implicitamente individuato la sede legale, fornendone all’eligendo Consiglio Provinciale un naturale indirizzo. Infatti, ipotizzando astrattamente l’abolizione, in tutto il territorio nazionale, delle Province, le funzioni di queste verrebbero naturalmente assorbite dagli Uffici Territoriali di Governo - Prefetture, in capo alle stesse Province, sostituendosi ad esse e rappresentandone, di fatto, la sede legale e di governo nel Territorio di riferimento.
Nel caso invece fossero, ancora astrattamente, soppresse le Prefetture, con l’individuazione della sede legale nella Città di Barletta, le verrebbe riconosciuto un sacrosanto diritto, avallato dagli innumerevoli disegni e proposte di leggi, dalle deliberazioni assunte dalla quasi totalità dei Consigli Comunali del Territorio, dal Consiglio Regionale Pugliese e dallo stesso Parlamento Italiano che, con la stessa coniata denominazione ne ha sancito, in modo inequivocabile, la città capofila.
Detto ciò, è davvero bizzarro il teorema, da qualcuno invocato, secondo il quale la Provincia, con oltre 40 tra enti ed uffici provinciali ancora da assegnare, non sarebbe policentrica se il Comune capofila, a cui è stata assegnata dal Governo la Prefettura, fosse anche la sua sede legale. Non va sottaciuto che la città di Andria è sede di Questura (ufficio periferico dello Stato secondo solo alla Prefettura) ed è già sede, ancorché provvisoria, della Azienda Sanitaria Provinciale, mentre Trani è sede del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, nonché sede degli Uffici Giudiziari competenti per territorio.

D’altro canto, posto che:
- “lo statuto stabilisce quale delle tre città capoluogo è sede legale della Provincia” (art. 1, comma 4, Legge 148/04) dove per sede legale, ripeto, si intende almeno la sede della Presidenza della Giunta provinciale con i suoi uffici e servizi annessi;
- “lo statuto stabilisce, altresì, le sedi (non a caso indicate al plurale) e le modalità di riunione degli organi di governo della Provincia” (art. 4, comma 5, Legge 148/04), lasciando intendere la possibilità che Presidenza, Giunta e Consiglio provinciali possano essere distribuite in tutte e tre le città capoluogo;
- “la dislocazione degli uffici e dei servizi provinciali (cioè gli apparati di supporto alla Presidenza, Giunta e Consiglio provinciali) nell’ambito delle città capoluogo è disposta con deliberazione del Consiglio provinciale in base ai criteri stabiliti dallo statuto (art. 4, comma 4, Legge 148/04);
è necessario, già da subito, sebbene ancora provvisoriamente, individuare sedi idonee e funzionali in tutte e tre le città capoluogo e nelle stesse prevedere che si tengano, a sessioni alterne, le prime sedute del Consiglio e della Giunta provinciale sino all’elaborazione definitiva dello statuto.
Si ricordi, a tal proposito, che analoghe soluzioni sono state adottate per la Provincia di Pesaro e Urbino e per le quattro nuove Province sarde, tutte a duplice capoluogo, nonché per le Regioni Calabria e Abruzzo con le sedi istituzionali distribuite, per la Calabria, tra Catanzaro e Reggio e per l’Abruzzo, a L’Aquila e Pescara.
Lo stesso Consiglio di Stato è del parere (n. 716 reso il 18 marzo 1992 1a Sezione) di “non ravvisare ostacoli di principio a che lo statuto preveda, ad es., che il Consiglio provinciale si riunisca in una sede diversa da quella della Giunta, o che sia convocato, alternativamente per sessioni, o che taluni assessorati abbiano sede in una città e altri in un’altra. Ferma restando, beninteso, la necessaria individuazione di un unico “capoluogo” in senso stretto, come sede legale dell’Ente nella sua unitarietà...”.
Piuttosto, c’è da chiedersi come mai, a cinque anni dal varo della legge 148/04, alla vigilia ormai delle elezioni provinciali, le Amministrazioni comunali di Barletta, di Andria e di Trani non abbiano ancora provveduto a disporre immobili idonei per accogliere gli Organi Istituzionali, tanto che si ipotizza di celebrare le prossime Assemblee Provinciali in istituti scolastici o in luoghi di culto.
Considerato inoltre che la Provincia di Barletta-Andria-Trani consterà di una Giunta formata da otto assessorati, più il Presidente, si suggerisce e si propone fin d’ora l’individuazione in:

Barletta sede legale, cioè la sede del Presidente della Giunta Provinciale con deleghe in programmazione, piano territoriale di coordinamento territoriale (PTCT), polizia provinciale, protezione civile e di due assessorati con deleghe:

  • il primo in bilancio, finanze e tributi, patrimonio, locazioni, forniture, provveditorato e contenzioso;
  • il secondo in attività produttive e commercio, politiche comunitarie e internazionalizzazione.

Andria sede di tre assessorati con deleghe:

  • il primo in politiche attive del lavoro e formazione professionale, edilizia scolastica, pubblica istruzione e sport;
  • il secondo in agricoltura, sviluppo rurale, alimentazione, acque e parchi, risorse del mare, caccia e pesca;
  • il terzo in solidarietà sociale, pari opportunità e pace, politiche dell’accoglienza.

Trani sede di tre assessorati con deleghe:

  • il primo in cultura, beni culturali, biblioteca, pinacoteca, turismo;
  • il secondo in viabilità, mobilità e trasporti;
  • il terzo in assetto e programmazione del territorio, innovazione tecnologica e politiche energetiche, rifiuti e ambiente, piano assetto idrogeologico (PAI).

Nelle tre città capoluogo agli assessorati individuati in via definitiva e permanente seguiranno, naturalmente, i servizi e gli uffici provinciali corrispondenti alle deleghe a loro assegnate, così come prevede la legge istitutiva.

Inoltre la mia proposta suggerisce ancora che:
- nelle tre città capoluogo avrà sede l’aula del Consiglio che si riunirà a sessioni alterne in base a criteri stabiliti dallo statuto;
- le riunioni di Giunta avverranno alternativamente in tutte e tre le città capoluogo quando queste precederanno le sedute del Consiglio Provinciale nelle stesse città, altrimenti si terranno nella città individuata quale sede legale;
- gli uffici e i servizi collegati al Consiglio Provinciale (commissioni, gruppi consiliari, ecc.) avranno sede nella città sede legale.

Vincenzo Piccialli (febbraio 2009)
Segretario amministrativo
Comitato di lotta “Barletta Provincia”

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