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Dieci città un territorio di Renato Russo - Editrice Rotas
Barletta tra storia e memoria - 70° Anniversario della resistenza civile e militare all'occupazione nazista della città di Luigi Di Cuonzo

 

 

 

Francesco Spina il nuovo presidente della provincia BAT

Francesco Spina, sindaco UDC di Bisceglie, è il nuovo presidente della Provincia Barletta Andria Trani e subentra a Francesco Ventola. Ha superato il candidato di centro sinistra Pasquale Cascella con il 58,9% dei voti “ponderati”, contro il 38,3% di Cascella. Determinante, ai fini del suo successo, l’apporto unanime della città di Andria con i suoi 29 voti (8 le schede per Cascella e 3 le nulle). Barletta, Trani, Bisceglie e Canosa hanno dato 57 voti a Spina e 51 a Cascella, pareggio 12 a 12 nelle città di Minervino e Spinazzola, mentre nelle tre città del comprensorio sud foggiano Spina ha prevalso con 27 consensi a 21.
Questi gli aridi dati per la cronaca a futura memoria di una consultazione tecnicamente chiamata di “secondo livello”, alla quale cioè sono mancati i voti popolari, limitata ai soli consensi delle rappresentanze consiliari 10 sindaci e 228 consiglieri dei dieci comuni della provincia Barletta Andria Trani. E quanto ai 12 consiglieri provinciali, 7 sono andati al centro destra, quattro al centro sinistra e 1 a Scelta Civica.
Ed ecco i nomi: per il centro destra Andrea Minervino (Forza Italia, Trinitapoli); Giuseppe Corrado (Nuovo Centro Destra, Trani); Benedetto Silvestri Vigilante (Nuova Generazione, Spinazzola); Domenico Campana (F.I., Andria), Luigi Antonucci (Nuova Generazione, Barletta); Vincenzo Giorgino (Lista Civica, Andria); Antonio Spina (FI, Bisceglie). E questi i consiglieri del centrosinistra: Lorenzo Marchio Rossi (PD, Andria); Pasquale Sgaramella (PD, S. Ferdinando); Giuseppe Antonucci (PD, Minervino), Giovanna Bruno (Scelta Civica, Andria).
Come non farsi interpreti delle perplessità dei cittadini (oggi mancati elettori) di fronte alle solenni dichiarazioni del premier Renzi che qualche mese fa aveva annunciato l’abolizione delle Province e che invece oggi rinascono a nuova vita.
Ma adesso è tempo di tirare le somme dall’esito di questa esperienza, guardarsi intorno e interpretare le prospettive che ci attendono, su due piani: uno istituzionale e chiedersi in primis che valenza avranno ancora le province sul piano dei pesi rappresentativi territoriali comprensoriali e regionali.
In secondo luogo, su di un terreno più squisitamente pratico, il nuovo presidente si troverà di fronte ad un momento programmatorio dove saranno importanti le risorse di cui l’ente disporrà e la qualità delle sue risorse collaborative ai fini di una proficua azione amministrativa.
Noi, che per decenni ci eravamo battuti per la nascita della nuova provincia, e che eravamo restati amareggiati e delusi per la decisione del governo di abolirla, non possiamo che esprimere la nostra soddisfazione per questa inattesa rinascita, augurandoci però al tempo stesso che la sua ripresa costituisca l’inizio di un nuovo rinnovato produttivo rilancio della sua azione amministrativa, nel segno della continuità con il suo recente impegno governativo comprensoriale.

Renato Russo
(ottobre 2014)

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