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BARLETTA PROVINCIA: È L’ORA DI DECIDERE MANIFESTAZIONE DI PROTESTA E DI PROPOSTA AL CIRCOLO UNIONE

Grande partecipazione di cittadini al Circolo Unione di Barletta per assistere all’attualissimo dibattito sulla dislocazione degli Uffici Periferici dello Stato nella Sesta Provincia Pugliese, avente per tema l’appello al Governo:

BASTA ATTENDERE! LA 6a PROVINCIA DEVE PARTIRE!
È L’ORA DELLE DECISIONI!
IL GOVERNO DECIDA NEL RISPETTO DELLE LEGGI,
E QUINDI, DELLE “VOCAZIONI TERRITORIALI”!

Ha introdotto Nardo Binetti, Segretario Generale Comitato di Lotta.
Hanno relazionato: il senatore prof. Biagio Tatò, l’avv. Antonio Di Lecce, Presidente del Comitato, Nicola Di Feo, vice sindaco di Trinitapoli. Ha partecipato, inoltre, il console dott. Matteo Bonadies - Presidente Onorario del Comitato. Un telegramma di adesione alla manifestazione, particolarmente apprezzato dall’Assemblea, è giunto dall’avv. Vincenzo Zaccaro, sindaco di Andria, impedito a partecipare per inderogabili impegni istituzionali già assunti.
Le vibranti relazioni e il dibattito che ne è seguito hanno portato ad una unanime conclusione: i Sindaci, avendo già espresso, a suo tempo, i loro errati e non condivisi, nemmeno dal Governo, orientamenti, circa la dislocazione degli Uffici periferici dello Stato, assai difficilmente potranno, sul filo di lana, trovare alternative soluzioni al documento del 28 luglio 2006, peraltro non espressamente previsti dalle legge 148/04.
Pertanto, è urgente, da parte del Governo, dare seguito a quello che la stessa legge impone e cioè l’emanazione del DPCM, anche per non ulteriormente penalizzare questo territorio che sta scontando grandissimi ritardi rispetto alle altre due province consorelle di Monza-Brianza e di Fermo già destinatarie, da oltre sei mesi, dei fondi messi a disposizione dal Parlamento per la costruzione e la ristrutturazione degli Uffici Periferici dello Stato.
Il prof. Salvatore d’Alesio, docente di Diritto e Finanza Comunitaria presso il Politecnico di Bari, ha richiamato, infine, l’urgenza di redigere il “Piano Strategico della Sesta Provincia”, onde subito attingere, solo fino al 2013, alle imponenti risorse finanziarie dell’Unione Europea per la realizzazione delle opere previste dal “Piano”.
Peraltro, ha precisato il prof. d’Alesio, gli Enti pubblici del Nord Italia hanno redatto da anni i loro “Piani Strategici”, utilizzando i finanziamenti europei, così riducendo il budget per il Mezzogiorno.  Infine, è stato sottolineato dal relatore come i “Piani Strategici” non siano altro che “una lista dei bisogni” del territorio, preferibilmente individuabili dalle Associazioni di categoria, per cui gli Enti locali svolgono un ruolo di coordinamento nello sviluppo delle procedure, che devono ispirarsi alla massima velocità per agganciare i finanziamenti.
II prof. d’Alesio ha concluso ricordando che preliminare alla costruzione del “Piano”, - per la cui realizzazione è fondamentale la presenza dell’Università -, è il monitoraggio dei “punti di debolezza” e “di forza” del territorio, al fine di guarire i primi e rafforzare i secondi.

Nardo Binetti (novembre 2007)

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