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UN ARCHIVIO PER UN FUTURO DI PACE E DI SOLIDARIETÀ
L’Archivio della Resistenza e della Memoria di Barletta, punto di riferimento culturale per un territorio ricco di eventi e di luoghi degni di storia e memoria


Grato alla firma di Luciana Doronzo per il suo puntuale riferimento storico, in questo giornale in margine alle attività svolte dall’Archivio della Resistenza e della Memoria di Barletta, ritengo necessario puntualizzare lo svolgimento di questa splendida esperienza culturale in questa città e nel suo territorio.
Sono trascorsi due anni e mezzo da quando, sull’euforia e sull’entusiasmo dell’assegnazione della seconda Medaglia d’oro alla nostra città, Medaglia d’oro al Valor Militare spillata sul nostro Labaro Comunale nella casa degli Italiani, il Quirinale di Roma, grazie alla costante azione di difesa della Memoria nazionale perseguita da Presidenti della Repubblica, di altissima levatura civile e morale, quali Sandro Pertini, Oscar Luigi Scalfaro e Azeglio Ciampi, il 25 Aprile 2004, il Forum delle Associazioni per la cultura di Barletta, avanzò una coraggiosa istanza agli Amministratori pubblici della città di poter avere in affidamento la conduzione tecnica dell’Archivio della Resistenza e della Memoria.
Quella Medaglia d’Oro al Valor Militare, che si aggiungeva alla Medaglia d’Oro al Merito Civile della città di Barletta, decretata nel 1998, sia pur tardivamente assegnata, faceva giustizia di una grave ed inspiegabile sottovalutazione della Resistenza Militare contro il nazismo, iniziata sul territorio nazionale qui, proprio nella nostra città e proseguita, in forma più massicciamente eclatante, nelle isole del mare Egeo, soprattutto a Cefalonia. Nel Maggio del 2004 si riuscì, per tanto, a stipulare una Convenzione con la Direzione del VII Settore Amministrativo che governa le Politiche Sociali, Pubblica Istruzione, Servizi Sanitari, Sport e Tempo Libero della nostra città, per così dire, di portata minimale tanto da poter assicurare, ad ogni modo, una gestione espositiva del materiale raccolto dall’Archivio sin dalla sua fondazione, il 27 Gennaio 2001, nella prima celebrazione nazionale del Giorno della Memoria istituito con la legge n. 211 del 2000. Si conoscevano le difficoltà nelle quali si erano trovati tutti coloro che, anche con buona competenza professionale, con validi interessi culturali e con grande passione, avevano custodito questa nuova istituzione cittadina sorta in un contesto di contrarietà pregiudiziali e di consensi, più formali che non sostanziali.
Quella “nuova istituzione comunale era stata pensata, voluta e, caparbiamente, ideata e progettata, da persone accomunate da sintonie di impegni politici e culturali, volti a tutelare la Memoria storica della città” - scrive Luciana Doronzo - senza sottovalutare, vorrei aggiungere, le oggettive perplessità di quanti, nel territorio, per varie e non sempre valide ragioni di obiettività, esprimevano dissensi espliciti o velati sulla necessità di dover dotare Barletta di un servizio sociale di altissimo livello. La proposta aveva una chiara valenza di sfida. Innanzi tutto con lo stesso Archivio della Memoria, poi, con tutte le associazioni aderenti al Forum alle quali sono state proposte nuove forme di presenza attiva nell’operatività culturale, sollecitando il contributo specifico e professionale delle loro finalità associative per incidere in modo più significativo nel territorio. Erano giorni nei quali si profilava un rang finale del lungo iter costitutivo della Sesta Provincia Pugliese e si respirava una rinnovata boccata di ottimismo programmatico che faceva intravedere un allargamento del proprio orizzonte campanilistico per fare spazio ad iniziative di più largo respiro. In secondo luogo, quella richiesta a valenza di sfida, era diretta all’intera comunità cittadina nella convinzione che, organizzando un’attenta riflessione sulla propria storia, soprattutto su quella più recente, diffondendo forme più accurate di informazione e di critica conoscenza, si potesse positivamente contribuire a promuovere occasioni di chiarificazione della propria identità sociale.
I punti fissati, per tanto, nella Convenzione stipulata con l’Amministrazione comunale nel Settembre 2004, nella loro essenzialità diretta ad assicurare la responsabilità dell’apertura e della chiusura della sede, posta significativamente in tre sale del Castello, nella stessa sede del Comando del Presidio Militare nel Settembre 1943, per tre giorni settimanali, la conservazione del materiale e dell’arredamento di proprietà dell’Amministrazione Comunale, la pubblicizzazione delle attività culturali attraverso la pubblicazione di un volume annuo nella collana QUADERNI DELL’ARCHIVIO, i collegamenti operativi con altri Enti che perseguono le stesse finalità, l’attivazione di due Convegni e di un Seminario di studi sulle tematiche della Memoria, la promozione di accoglienza e di visite guidate di gruppi, l’archiviazione della documentazione raccolta e l’allestimento di una Mostra annua sull’attività svolta, sono stati onorati a pieno, tanto da poter giudicare positivo l’esito della sperimentazione dell’affidamento della conduzione tecnica dell’Archivio, della durata di un anno, al Forum. Non si trattava solo di onorare un contratto di collaborazione tecnica.
La richiesta dell’Archivio, proponendosi quali nuovi operatori culturali, era diretta ad ottenere una vera e propria committenza nella programmazione di attività finalizzate a vivificare quei valori che concorrono ad identificare una comunità sociale, civile e democratica. La positività della sperimentazione effettuata è da ascriversi alla lungimiranza della dirigente del VII settore amministrativo del Comune di Barletta, dott.ssa Maria Dettori, che ha saputo equilibrare le ragioni di proposte innovative con quelle di natura economica, assicurando la disponibilità alla realizzazione di numerosissime attività, da parte degli Assessori alle Politiche Sociali succedutisi nel breve spazio di un anno (rag. Gaetano Spadaro, arch. Giovanni Paparella e dott. Benedetto Delvecchio) e dell’intera Giunta Comunale. L’Archivio ha il merito di aver saputo, senza mai lesinare tempo, energie, intelligenza, entusiasmo e competenza, proporre iniziative di valida valenza per la tutela storica e della Memoria della nostra città, facendolo diventare ente di positiva considerazione e di larga stima oltre che luogo di ricerca, di studio e di conoscenza. Nello specifico, l’Archivio della Resistenza e della Memoria di Barletta, attua la programmazione di una ricerca scientifica dei fatti, degli avvenimenti e delle circostanze sociali che, nel nostro territorio, hanno significativamente concorso alla delineazione di una storia nazionale, organizza attività didattiche dirette alla conoscenza e all’acquisizione critica dei valori civili e sociali profondamente legati al senso storico di appartenenza ad una comunità e ad una civiltà, da sempre, fondate su rapporti interculturali, finalizzati alla concreta affermazione della pace, divulga i risultati della propria attività di ricerca con seminari di studi, convegni, congressi, diffusione a mezzo stampa e viaggi sui luoghi della memoria, nel contesto sociale, territoriale, nazionale e internazionale.
Avallando la rigorosa elencazione della documentazione delle attività svolte e consentire una lettura chiara e completa del valore della programmazione e dell’attuazione delle iniziative svolte, si ricorderà che, dopo un breve periodo di rodaggio, si è delineata una solida struttura operativa fondata su una intelligente programmazione modulare differenziandole, per così dire, in attività istituzionali e attività occasionali assegnando a talune iniziative un carattere, per così dire, di celebrazioni annuali facendole rientrare in attività modulari che valgano a fissare atteggiamenti di piena convergenza sociale, sia avvalorando appuntamenti storici, sia promuovendone nuovi. E così si è dato nuovo impulso alla commemorazione dell’Eccidio dei Vigili urbani e dei netturbini al 12 settembre di ogni anno, alla celebrazione del 25 Aprile, Festa della Liberazione d’Italia e alla cerimonia di onore ai caduti di tutte le guerre al 4 di Novembre con il particolare omaggio al monumento dei partigiani slavi nel cimitero della nostra città. Particolare interesse popolare, anche per il coinvolgimento delle comunità parrocchiali, si è riscontrato nella fiaccolata che si attua dalla Chiesetta campestre del Crocifisso alle Casermette di Via Andria per ricordare la battaglia dell’11 Settembre tra soldati italiani e tedeschi in difesa della città e nel raduno di Murgetta Rossi, in agro di Spinazzola, per onorare ventidue giovani soldati italiani, inermi, trucidati dai nazisti nel Settembre 1943, ignoti per sempre. Sono appuntamenti, questi, che hanno proposto un’attenzione particolare a scoprire e valorizzare i Luoghi della Memoria come siti di suggestioni di sacralità, di riflessioni e suggerimenti di propositi per la costruzione di un mondo di pace e di piena solidarietà.
Il raduno di Murgetta Rossi che, già nel secondo appuntamento del 2005, ha registrato la partecipazione di numerosissimi studenti, di associazioni, di popolo e di autorità civiche con simboli e insegne di tutte le città della Sesta Provincia Pugliese, rappresenta un’occasione di forte aggregazione di tutte le Amministrazioni comunali del nuove ente provinciale nella Regione Puglia ed un dichiarato loro impegno a voler considerare, quel sito, il luogo più idoneo e adatto ad essere il sacrario militare della nuova Provincia. L’amicizia che lega l’Archivio a giornalisti seriamente impegnati per la costruzione di una società civile e democratica, come ad esempio Mario Pirani di La Repubblica, Franco Giustolisi dell’Espresso, Roberto Olla della Rai, giusto per citarne alcuni, ha consentito un allargamento della rete di conoscenze e di possibilità di confronti leali e produttivi con il mondo della cultura, della politica, dell’informazione, della ricerca storica e della divulgazione di verità non sempre largamente condivise. I loro articoli di giornale, la loro produzione televisiva, i loro libri, i loro suggerimenti, i loro personali interventi in molte occasioni di pubblici incontri organizzati, hanno stimolato l’Archivio della Memoria a programmare una serie infinita di attività nelle scuole e nella città. Partendo dalla proiezione del documentario televisivo QUEL SETTEMBRE ITALIANO, di Roberto Olla nel modulo del settembre 2004, seguita da un pubblico, nella maggioranza giovanile, che ha dato occasione di avviare un ampio dibattito sui temi storici ancora aperti relativi alla fuga del Re, di Badoglio e di buona parte del Comando Superiore dell’Esercito Italiano, alla distruzione della flotta italiana, al disorientamento dei militari prodotto dalla mancanza di ordini precisi e da un’immediata diffusione di un clima di “tutti a casa”, alla tragedia di Cefalonia e di Barletta, alla nascita dei CLN, della Repubblica Sociale Italiana di Salò, alla Shoah, all’inizio del fenomeno delle Foibe e alla cultura della Pace, si è passati all’organizzazione di Seminari di studi e di corsi di aggiornamento per insegnanti tenuti nella Sala didattica dell’Archivio o nell’accoglientissima Sala Rossa del Castello della città.
Analizzare le modalità, le occasioni e i contenuti di una didattica della Resistenza e della Shoah nella scuola italiana, è stato una valida occasione per offrire positive opportunità di confronto dei nostri Docenti della scuola primaria e secondaria con Docenti che operano in zone di più ricca e antica tradizione nell’esercizio di queste problematiche, come ad esempio, i gruppi di ricerca del Comune di Rimini o gli esperti del Landis di Bologna.
E per concludere, senza alcuna intenzione autoreferenziaria, vorrei ascrivere a merito dell’Archivio il pressing effettuato sull’Amministrazione Comunale, egregiamente presieduta dal sindaco, ing. Nicola Maffei, per conferire la cittadinanza onoraria di Barletta a Gerhard Schreiber e a Mario Pirani, richiesta avanzata alla competente autorità sia dalla dinamica signora prof.ssa Maria Grasso Tarantino, sia dall’Archivio, a partire dalla sua rinnovata vitalità nel 2004. Questi due nuovi concittadini hanno dato lustro al Convegno di studi su “Storia e Memoria nel territorio” del 7 e dell’8 settembre 2006. Convegno di studi che ha suggerito contenuti e strumenti per attrezzare la Memoria a progettare più il futuro che non a celebrare il passato. Che è lo scopo dell’Archivio della Resistenza e della Memoria.

di Luigi Di Cuonzo (gennaio 2007)

 

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