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SHLOMO VENEZIA A BARLETTA

Mercoledì 14 gennaio presso la Sala rossa del Castello di Barletta, alla presenza di un pubblico attento e numeroso, si è tenuta la testimonianza di Shlomo Venezia, uno dei pochi sopravvissuti al campo di sterminio Auschwitz-Birkenau.
Un evento organizzato e fortemente voluto dall’Archivio della Resistenza e della Memoria, impegnato da diversi anni nella trasmissione e nella divulgazione di una memoria storica lontana da interpretazioni di parte e fuorvianti.
Dopo il saluto iniziale del prof. Luigi Di Cuonzo, del Presidente del Consiglio Comunale rag. Filippo Caracciolo e dell’Assessore Francesco Grippo, Shlomo, autore del libro Sonderkommando Auschwitz, pubblicato da Rizzoli nel 2007, con lucidità e coraggio ha raccontato la sua tragica esperienza di vita. Catturato nel marzo del 1944 in Grecia, all’età di 20 anni, e deportato con tutta la sua famiglia nel campo di sterminio con l’inganno di una casa e di un lavoro. In realtà dopo un viaggio di circa 10 giorni, in condizioni disumane, incominciò per Shlomo il dramma e l’inferno. Assegnato al Sonderkommando, una squadra speciale selezionata tra i deportati, tra gli uomini più giovani e prestanti, Shlomo, fingendo di esercitare la professione di barbiere, perché pensava magari di avere un posto di riguardo, ebbe il compito di tagliare i capelli ai cadaveri, ma soprattutto trasportare nei forni crematori i corpi delle vittime uccise con lo Zyklon B. Salvatosi avventurosamente e, dopo aver partecipato alla marcia della morte, finì in vari ospedali. L’esperienza lo ha segnato per tutta la vita tanto che, per 47 anni non ha mai voluto raccontarne. Oggi, a 85 anni gira il mondo per testimoniare e per educare. Vedere ogni giorno tutti quei gruppi arrivare ed entrare senza speranza, senza più alcuna fiducia, allo stremo delle forze, era davvero uno spettacolo terribile. Non ho mai avuto una vita normale, Non ho mai potuto dire che tutto andasse bene e andare, come gli altri, a ballare a divertirmi in allegria… Tutto mi riporta al campo. Qualunque cosa faccia, qualunque cosa veda, il mio spirito torna sempre nello stesso posto. È come se il lavoro che ho dovuto fare laggiù non sia mai uscito dalla mia testa.
Molte le domande di docenti e alunni, delle scuole di ogni ordine e grado. Non hanno voluto perdere l’occasione unica e rara, di ascoltare un sopravvissuto, testimonianza significativa ed indispensabile nella ricostruzione di eventi storici spesso falsati e ignorati. Alla domanda: “Perché solo dal 1992 sente il bisogno di testimoniare?” Shlomo risponde che, inizialmente molti non credevano alle sue parole. Prendendo atto, poi del riaffiorare di ideologie antisemite, si è reso conto di doverne parlare e testimoniare, perché ricordare il passato serve a ricostruire il futuro.
Il duo Maddoni, Nino e Flavio, hanno intervallato la testimonianza con note di musica ebraica mentre, le studentesse Cinzia Defazio, V Ginnasio “Casardi” e Valentina Palmitessa, V Liceo Scientifico “Cafiero”, hanno brillantemente interpretato brani del libro, Sonderkommando Auschwitz, tradotto ormai in 12 lingue.
Esposti nel corso della serata una serie di manichini, dell’artista barlettano Ruggiero Spadaro, autore di pitture sulla Shoah e di mostre sui diritti umani.
A conclusione, per la sua presenza a Barletta (per ben sei volte!) l’Amministrazione comunale ha reso omaggio, donandogli una preziosa miniatura della Porta Marina.

* ufficiostampa@barlettaresitenzaememoria.it

Francesca Leone
 Ufficio Stampa dell’Archivio della Resistenza e della Memoria
(febbraio 2009)

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