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LA STORIA CHE NON C’È… A TEATRO
Vivacità delle scuole nella conoscenza della Shoah e della Storia locale

Sin dalla sua istituzione, nel dicembre 2000, l’Archivio della Resistenza e della Memoria di Barletta, ha voluto caratterizzare la commemorazione annuale del GIORNO della MEMORIA con la più ampia e convinta fedeltà allo spirito della legge istitutiva, n. 211 del 20 Luglio 2000, che, all’articolo 2, vuole siano organizzati cerimonie, iniziative, incontri, momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione (…) su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
Memorabile fu la Marcia silenziosa degli studenti della città, quel 27 gennaio 2001, che si concluse con l’accensione della Menoràh, il candelabro ebraico a sette bracci, da parte di sette studenti tedofori partiti, ognuno dalla propria scuola, con il gruppo dei compagni per confluire nella piazza d’armi del Castello. 
La Menoràh, in ferro battuto, fu donata all’Archivio dagli  studenti dell’ITC “Cassandro”, dell’ITIS “Fermi” e dall’IPSIA “Archimede”, per ricordare una pagina poco conosciuta della storia recente della nostra città.
A Barletta, dal 1945 al 1949, funzionò un campo IRO di raccolta profughi di tutta Europa. Bambini e giovani, in maggioranza, senza famiglia e vittime delle atrocità della guerra e della persecuzione nazista. Di quella nostra accoglienza, nessuna memoria… la Menoràh è, oggi, un documento essenziale dell’Archivio e offre seri spunti di riflessione per riannodare i fili di una Memoria collettiva per leggere con più attenzione la propria storia.
È questo l’obiettivo prioritario dell’Archivio che, a partire dal 2004, anno dell’assegnazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare, si è posto come punto di riferimento territoriale per la difesa e la tutela di una Memoria che valga a far luce su fatti e avvenimenti che non trovano spazio nell’ufficialità della Storia.
A tale proposito negli ultimi anni si è registrata una sorta di vivacità nel coinvolgimento delle istituzioni scolastiche per la conoscenza della Shoah e della Storia locale.
Tra le numerose e variegate iniziative di quest’anno vanno sottolineate le due performance teatrali realizzate:
- dagli alunni della classe 3a G della Scuola Secondaria di I grado Renato Moro di Barletta, sabato 26 gennaio, nella loro sede staccata del Santuario dello Sterpeto e lunedì 28 nella sede centrale di Via Mons. Dimiccoli;
- e dagli alunni della Scuola Secondaria I grado Matteo Renato Imbriani di Corato, giovedì 31 gennaio.
Alla prof.ssa Dolores Rotunno e al prof. Davide Mezzina, il merito per aver colto e tradotto didatticamente - attraverso la partecipazione di seminari e convegni - organizzati dall’Archivio della Resistenza e della Memoria - contenuti e riflessioni e, soprattutto, per aver ideato e scritto la sceneggiatura.
Entrambe le produzioni teatrali, elaborate da docenti impegnati, seriamente, si riferiscono ad eventi di storia locale, agli episodi accaduti a Barletta all’indomani dell’armistizio firmato a Cassibile tra il 2 e il 3 e reso noto agli italiani l’8 settembre del 1943.
In particolare, il testo scritto dalla prof.ssa Rotunno è un diario di guerra, un’elaborazione fedele e puntuale, una ricostruzione   storica e sociale di quanto accadde nella nostra città nel corso dell’occupazione tedesca tra il 12 e il 24 settembre di quell’anno fino all’arrivo degli inglesi, anzi di quell’avanguardia di scozzesi trionfanti a suon di cornamuse.
Il lavoro di ricerca del prof. Mezzina, invece, focalizzando l’attenzione sulle barbarie compiute dai nazisti - prima alleati e poi nemici - come l’eccidio di 10 vigili urbani e 2 netturbini, restituisce voce alla Storia che non c’è, perché episodi come quelli avvenuti nella nostra città non esistono ancora nei libri di storia. La seconda parte dello spettacolo è dedicata alla dolorosa esperienza di Liliana Segre, una delle ultime testimoni della Shoah, ancora in vita e, soprattutto, in grado di raccontare senza rancore e disperazione, il tragico tormento vissuto nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. La tenace fiducia nella vita e la capacità di resistere al male della testimonianza della Segre e di tanti altri Sopravvissuti, sono validi stimoli per una didattica della Shoah.
L’attività teatrale, rendendo protagonisti gli studenti, coniuga conoscenze, vissuti ed emozioni, che risultano sempre validi per un insegnamento-apprendimento realizzato privilegiando la ricerca espressiva e storica.

ufficiostampa@barlettaresistenzaememoria.it

Francesca Leone
 Ufficio Stampa dell’Archivio della Resistenza e della Memoria
(marzo 2008)

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