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Condominio Via Mascagni, incontro sul 25 aprile

Se nel mese di marzo i condomini di via Mascagni avevano dedicato una serata al ricordo dei 150 anni dell’Unità d’Italia a Barletta, a fine aprile, in una giornata dedicata alla Liberazione, si sono informati sui drammatici giorni del settembre del ‘43. A intrattenere il numeroso pubblico, Renato Russo e Maria Campese, ciascuno soffermandosi su aspetti peculiari delle loro attività socio-culturali, storiche il primo, politiche la seconda.
Renato Russo ha voluto rievocare gli eventi di quel drammatico periodo, quando sembrava che, con l’armistizio dell’8 settembre, ci si fosse lasciati la guerra alle spalle.
E invece di guerra ne iniziava una seconda, nata sotto i peggiori auspici, perché alimentata dall’incertezza nella quale il supremo comando lasciò le forze armate italiane, in un primo momento assicurando che nulla sarebbe mutato nel quadro delle alleanze (la guerra continua), e successivamente svelando invece che era stato firmato un armistizio con le forze alleate (la guerra è finita).
Ma non era vero nulla, la guerra continuava, purtroppo con un esercito ormai allo sbando, nella più completa indeterminatezza degli ordini. Il col. Grasso, comandante del Presidio di Barletta, convocò e coordinò i comandanti dei diversi comandi cittadini, impartendo l’ordine di cercare di impedire l’attraversamento della città da parte delle truppe tedesche (provenienti dal Sud, erano dirette al Nord). Ma la cosa non fu così facile, perché per un verso su via Andria ci fu un riuscito attacco dei nostri soldati che fermò la colonna corazzata tedesca; e per altro verso avvenne, in piazza Roma, un drammatico episodio, in danno di tre tedeschi su una
motocarrozzetta portaordini di passaggio per Barletta, che si concluse tragicamente per due dei tre militari (il quarto era stato già ucciso all’ingresso del paese).
Episodio che determinò la violenta reazione delle forze tedesche quando, il giorno dopo, occuparono il castello e la città. Sarà il mitragliamento di dieci vigili urbani e due netturbini, ma anche l’uccisione, per le strade della città, di altri sessanta fra cittadini e militari. Per questa giornata la città avrebbe ricevuto due medaglie d’Oro, una al Merito Civile e l’altra al Valor Militare.
Talvolta si è contestato - ha precisato Russo - che la nostra fosse una forma di resistenza, ma ha tenuto a precisare che bisogna distinguere due forme di resistenza: quella attiva e militarizzata come quella organizzata dai partigiani riuniti in brigata; e quella passiva da parte della popolazione inerme destinataria della barbarie del nemico, come già era avvenuto e sarebbe ancora avvenuto in altre città dell’Italia centrale e settentrionale, come le Fosse Ardeatine, Marzabotto, S. Anna di Stazzena. Barletta, Foggia e Bari, in circostanze diverse, subirono queste forme violente della guerra, la prima ad opera dei tedeschi, le seconde ad opera degli alleati (stazione di Foggia e porto di Bari). Russo ha concluso l’esposizione dei suoi ricordi, rimarcando la morte drammatica di alcuni giovanissimi che - ahimé - sono stati dimenticati.
Maria Campese, nel suo intervento, ha sottolineato l’aspetto più attuale della commemorazione del 25 aprile, ricordando che la guerra di liberazione ha contribuito a gettare le basi della nascita della repubblica e della rinascita dei partiti, nel pieno rispetto della generalità delle opinioni. Ma venendo a temi ancora più drammaticamente attuali, essa ha ricordato come l’attuale sistema democratico, pur con i suoi limiti, è però l’unico che garantisce l’assoluta uguaglianza dei cittadini, offrendo a tutti - senza alcuna discriminazione - ogni diversa opportunità, al contrario di quanto purtroppo viene ancora oggi predicato, persino da forze che reggono la maggioranza governativa.

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Al termine della serata il sindaco, impegnatissimo sì nella campagna elettorale, senza tuttavia dimenticare i suoi impegni istituzionali, ha voluto fare il punto sulle realizzazioni di questa amministrazione in città e in particolare nel quartiere, come la tanto attesa prossima rimozione del traliccio dell’alta tensione che tanti lutti avrebbe provocato in questi anni. Sullo sfondo della serata, fra un intervento e un altro, hanno cantato i bambini della Scuola elementare “S. Domenico Savio” per i quali è intervenuto il direttore prof. Carmine Cristallo a ricordarne i recenti successi (sul piano nazionale) come i prossimi appuntamenti (canteranno presso l’Altare della Patria, a Roma).
Come nell’ultimo incontro, anche questa volta la serata si è conclusa con un gioioso intrattenimento nel corso del quale le signore del condominio hanno fatto apprezzare ai gentili ospiti le prelibatezze dolciarie della loro cucina. Al prossimo incontro.

Raffaella Delpiano (maggio 2011)

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