| Settembre 1943-2004
            - il messaggio del sindacoa proposito dei fatti del settembre del 1943
 L’8 settembre 1943 è uno degli eventi
            della nostra Storia recente nel quale più compiutamente si
            fondono e si miscelano sentimenti e passioni, angosce e timori, omissioni
            e speranze, risentimenti e desideri, virtù individuali e difetti
            comuni di un popolo che usciva da vent’anni di fascismo e di
            diseducazione politica.L’8 settembre 1943 l’Italia vive la tragedia di un collasso
            politico ed istituzionale, dello sbandamento dei militari, del dissolversi
            nel volgere di poche ore delle figure di comando, della dolorosa
            consapevolezza che i vecchi alleati diventavano i nuovi invasori,
            dell’avvio della vendetta tedesca che si sarebbe esercitata
            prima contro i militari che non accettavano la resa e, subito dopo,
            contro la stessa popolazione. Nessuno fu risparmiato: l’intero
            Paese venne chiamato in causa e divenne protagonista consapevole
            del proprio destino.
 L’8 settembre 1943 Barletta fu travolta dalla Storia: il violento
            attacco nazista, l’eroica resistenza dei soldati italiani,
            la spietata rappresaglia tedesca, sono pagine scritte ormai in maniera
            indelebile nel glorioso libro della guerra di Liberazione, che condusse
            alla costruzione di una Nazione unita, libera e democratica.
 Con il conferimento della Medaglia d’Oro al Merito Civile e
            della Medaglia d’Oro al Valor Militare, quegli episodi non
            sono più affidati al ricordo individuale, sono divenuti patrimonio
            della coscienza pubblica ed hanno assunto un valore simbolico: ci
            parlano della barbarie della guerra e dei lutti che l’accompagnano;
            ci parlano dell’ineluttabile necessità delle scelte
            individuali che allora furono tra resistenza e resa, tra collaborazione
            con i Tedeschi e fedeltà al giuramento prestato, tra furbizia,
            opportunismo e senso dell’onore.
 Noi continueremo a coltivare la memoria di quei giorni, di quei fatti,
            di quegli uomini, e attraverso la memoria ribadiremo il nostro impegno
            per la pace.
 
           
            Francesco Salerno (settembre 2004)
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