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Con De Nittis a Londra

VIAGGIO ATTRAVERSO LE AUTUNNALI ATMOSFERE LONDINESI
SAPIENTEMENTE IMMORTALATE DAL NOSTRO ARTISTA BARLETTANO

Barletta, Parigi, Londra e non solo, la storia del nostro De Nittis si snoda attraverso queste città dove il pittore “ogni volta riusciva a ricreare nell’animo e a trasferire sulla tela, le diverse spiritualità di quei posti così diversi e lontani tra loro”.
Ed eccomi ancora sui suoi passi, a Londra, dove il destino nel lontano 1875 condusse per la prima volta l’artista, che qui trasse nuova linfa ispiratrice dopo l’avvelenato clima parigino da cui era reduce a causa di certi dissapori con alcuni amici Impressionisti.
Qui rimase piacevolmente sorpreso e affascinato, soprattutto per l’accoglienza ricevuta come confiderà nel suo taccuino “…è stata l’ospitalità inglese a darmi da vivere”.
Eccomi qui a perdermi ancora nei luoghi dove tele di inestimabile valore e straordinaria bellezza sono nate, “Piccadilly”, “Westminster”, “La passeggiata di Rotten Road”, “Trafalgar Square”, “Hyde Park”, “La chiesa di San Paolo”, “Nebbia a Londra”, solo per citare le più famose.
Luoghi di un fascino quasi misterioso a tratti freddo, ma folgorante, di cui l’artista seppe senza dubbio cogliere il senso, l’anima, descrivendo la città con la sua gente, le sue abitudini, i meravigliosi parchi, i palazzi, le sue signore e perfino i poliziotti.
Mi immergo nelle vie sulle quali un tempo si affacciavano austeri edifici, sulle quali sfrecciavano le vetture, e in quel cielo sempre grigio, cupo quasi a voler, con le sue nubi, nascondere il sole. Rivivendo questi scorci, penso ai suoi quadri che li sapevano cogliere con maestria, e non mi sorprende che persino la critica londinese di quegli anni si stupì di come un artista italiano sapesse interpretare così bene il paesaggio inglese con tutte le sue caratteristiche. Qui grazie alla sua tecnica, ormai perfetta, e a effetti pittorici straordinariamente suggestivi, dipinse tele molto intense che rievocavano, riproducendola, l’atmosfera rarefatta della brina londinese, attraverso le grandi strade di Londra e i suoi ponti sul Tamigi, senza trascurare nondimeno la campagna londinese ed è per questo che in generale i suoi quadri furono apprezzati da tutti gli inglesi, non solo intenditori d’arte.
Molti di questi paesaggi “rivivono in un’atmosfera autunnale, che diffonde la sua nebbiolina argentea in rifrazioni cromatiche che dissolvono i tenui raggi di sole in impalpabili ombre. La compenetrazione fra artista e natura è del tutto spontanea, naturale.”
E non solo: Londra fu altresì importante per il nostro pittore, perché qui incontrò Tissot e riuscì finalmente a vendere alcuni dei suoi quadri a cifre ragguardevoli, come nel caso di “Studio di donna seminuda sul divano” e “Donna in canotto sotto gli alberi con le braccia appoggiate alla barca”, che vendette a 6500 franchi, ed anche “Studio di donna in bianco sotto gli alberi” , “Donna in barca con le anatre” e “Rotten Row” a ben 12.500 franchi, senza considerare quelli compratigli da Sir Hermon e Mr. Sassoun.
E ritornando ad un passato molto più recente, per la precisione ai giorni nostri, il nome di questa città è stato ancora una volta legato a quello dell’artista barlettano, in occasione dell’inaugurazone della Pinacoteca De Nittis del 31 marzo 2005, sempre se non volete farvi un giro nella fredda Londra e sull’esempio di De Nittis, portare qui un po’ di calore barlettano! Let’s go!

Ilaria Ricco (dicembre 2007)

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