| Con la Biennale, tutto il mondo ricorda De
            Nittis
 "A.D. 2003: non solo Disfida” è stato il motto della
          Seconda Biennale Internazionale d’Arte “Il De Nittis”.
          Un’occasione,
          felicemente sfruttata dalla città di Barletta per ricordare,
          fra le tante manifestazioni legate al Cinquecentenario, anche il più grande
          pittore barlettano. E se è vero che non c’è futuro
          senza memoria nella cultura e tradizione di una comunità, è altrettanto
          necessario che il ricordo di personaggi illustri e di patrimoni artistici
          rappresenti il veicolo fondamentale per esportare l’immagine
          di un paese all’estero.
 Quest’anno l’apertura internazionale della manifestazione,
          organizzata dall’Associazione Nazionale Arte e Cultura “G.
          De Nittis”, ha avuto un peso enorme e una ricaduta notevole sull’immagine
          e il turismo di Barletta. Non solo la presenza “artistica” delle
          opere di pittori provenienti da ogni parte del mondo ha caratterizzato
          l’edizione 2003, ma soprattutto il piacevole soggiorno di una
          rappresentanza di artisti francesi ha rallegrato la cerimonia di chiusura.
 Con il suo entusiasmo la comitiva francese, “capeggiata” dalla
          presidente e dalla vice dell’Associazione “Carré Libre” Yvette
          Etchebarne e Maitè Cami-Pelous, ha impreziosito una manifestazione
          che già nelle intenzioni si presentava come uno degli appuntamenti
          più prestigiosi del cartellone culturale barlettano d’inizio
          estate.
 Una rassegna articolata in tre sezioni, una delle quali mirata alla
          commemorazione del 500° anniversario della Disfida, e realizzata
          grazie alla stretta collaborazione con il Parco Letterario “E.
          Fieramosca” e i numerosi patrocini istituzionali (Responsabile
          Istruzione e Cultura della Commissione Europea, Presidenza del Senato,
          Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Presidenza della
          Giunta Regionale Puglia, Sezione Cultura della Provincia di Bari e
          Camera di Commercio di Bari). Un sostegno impreziosito dal messaggio
          augurale inviato dal Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio
          Ciampi, in vista dell’inaugurazione della Biennale. Un telegramma
          che ha fatto felice il presidente dell’Associazione “G.
          De Nittis”, Ruggiero Borgomastro, e i suoi collaboratori. Poche
          righe che hanno riconosciuto “apprezzamento […] per aver
          dedicato una edizione della Biennale d’Arte alla celebrazione
          del Cinquecentesimo Anniversario della Disfida di Barletta”.
          Una manifestazione che, sono le parole della Presidenza della Repubblica “promuove
          e valorizza l’arte contemporanea, coniugandola al significato
          storico di quell’evento, episodio straordinario di coraggio,
          di lealtà, di generosa italianità”. La sezione
          Internazionale denominata “Culture a Confronto” (15-29
          giugno presso la Sala della Comunità della Chiesa di Sant’Antonio) è stata
          il fiore all’occhiello dell’edizione 2003 della Biennale.
          Invitati dall’organizzazione, artisti Francesi, Spagnoli ed Italiani
          (questi ultimi in rappresentanza di alcuni Comuni che hanno dato i
          natali ai 13 valorosi cavalieri), riuniti nello spirito cavalleresco
          della Disfida, hanno riproposto l’epico scontro del 1503. L’esposizione,
          dall’elevato tasso artistico, rappresentava un fuori concorso
          ma i dodici artisti Francesi (della côte basque, come tengono
          a precisare) hanno presenziato alla cerimonia di premiazione dopo un
          soggiorno nella nostra città. Approfittando della loro presenza,
          l’Associazione “G. De Nittis” si è fatta promotrice
          di una serie di iniziative legate a promuovere l’immagine della
          città di Barletta e del V Centenario della Disfida come la proiezione
          delle scorse edizioni del Certame ed escursioni turistiche nel territorio.
 In concomitanza con l’esposizione internazionale, si è svolto
          il Concorso della Biennale. Circa quaranta artisti hanno inviato da
          tutta Italia (da Milano a Palermo), con qualche sconfinamento all’estero
          come lo slovacco Stefan Buban e la parigina Anny Wernert, le proprie
          opere pittoriche e scultoree. In palio premi in denaro, coppe e targhe
          fornite dagli enti patrocinanti e per tutti attestati di partecipazione.
          Novità della seconda edizione la medaglia commemorativa con
          effigie di De Nittis realizzata dall’artista Mauro Di Pinto.
 Molto apprezzata e di grande impatto visivo anche la piccola sezione
          collaterale intitolata “Il 14° Cavaliere della Disfida”.
          Un’esposizione di disegni e litografie del grande artista bolognese
          Luigi E. Mattei (autore della scultura “L’uomo della Sindone”),
          raffiguranti il cavaliere errante Armaciotto dei Ramazzotti. Coevo
          di Ettore Fieramosca, tra il 1464 e il 1539 ha girato tutta l’Italia
          al soldo dei signori che governavano la Penisola e per un fortuito
          caso non ha partecipato all’impresa dei 13 cavalieri italiani
          contro i francesi guidati da Monsieur La Motte.
 I premiati del Concorso Biennale
 Primo Premio: Lucio Garribba (Barletta)
 Giannino Baruzzi (Riale di Zola predona - BO)
 Secondo Premio: Paolo Vitali (Barletta) - Sangiorgi Ghidorzi (Roma)
 Terzo Premio: Salvatore Rodriguez (Napoli)Il commento tecnico
 Così il Direttore Artistico, il giornalista e critico d’arte
          Valerio Grimaldi, si esprime sulla Biennale. “Si è voluto
          mettere a confronto, a distanza di tempo, culture ed espressioni artistiche
          che, pur nel processo di globalizzazione che caratterizza il mondo
          contemporaneo, mantengono e conformano le “diversità” del
          fare arte stendendo, inoltre, il raggio di azione anche oltreoceano:
          in quella America Latina spesso dimenticata[…]
 Il risultato di questa operazione culturale è indubbiamente
          anomalo e stimolante per una città come Barletta e per il Sud
          dell’Italia. Ben difficilmente, infatti, si riscontra nei “Premi” meridionali
          di tradizione consolidata questa tracimazione o principio di vasi comunicanti
          che consente un così ampio orizzonte di creatività e
          di espressioni estetiche: dalla pittura folklorica, al figurativo stretto,
          tradizionale per arrivare, passando attraverso tutti i movimenti del ’900,
          sino ad un contemporaneo avanzato ed, in un certo senso, virtuale.
          […]
 (Settembre 2003) << vai all'indice del canale |