|   2015: almanacco di un anno di editoria In linea con la produzione editoriale degli ultimi anni,  anche quella dell’anno appena trascorso, registra 30 titoli per 22 autori.Nel campo letterario, per la prima volta nessuna silloge  poetica. Quattro i romanzi: di Tommy Di  Bari, Sarò vostra figlia se non mi  farete mangiare le zucchine; di Ada  Bollino, Stella una ragazza comune, ambientato sullo sfondo di una narrazione ricca di sfumature psicologiche e  descrizioni folcloristiche; di Palma  Lavecchia, Il principe Anselmo, alla  sua terza opera in 3 anni (ma pare che sia già pronta la quarta!); della  giovanissima Chiara Porcelluzzi (opera prima), La bimba che aveva paura  dei sogni.
 Cinque i libri autobiografici: di Vittorio Palumbieri, Di Canne  e altre storie, una puntuale rassegna della sua trentennale esperienza come  direttore dell’A.A.S.T. sui principali temi turistici cittadini e comprensoriali;  di Michele Labianca, La forza della speranza, l’approfondita  autobiografia di un docente di storia e filosofia d’altri tempi, gran tempra  d’antico stampo, che si muove su tre scenari: il racconto intimo e personale a  cominciare dalla giovanissima età, quello molto intenso vissuto nel corso della  seconda guerra mondiale e infine la narrazione dell’esperienza pedagogica e  didattica; di Ruggiero Peschechera, Quante sono le stelle del Cielo, alla  sua terza edizione; di Matteo Bonadies, Anyway (25 anni dopo). Di S.E. mons. Giovan Battista Pichierri un testo  devozionale, una Lettera al popolo di  Dio, una testimonianza autobiografica in occasione del 25° di ordinazione  episcopale.
 Quanto ai testi di storia, il maggior impegno del  sottoscritto, quest’anno, una biografia su Sabino  Loffredo, la vita e il suo tempo in occasione del 110° anno di fondazione  della Biblioteca Comunale che porta il suo nome. Altro libro storico, quello  sulle Fonti storiche del Cinquecento  sulla Disfida di Barletta con ristampa anastatica dell’Anonimo Autore che vi  prese parte corredato dai dodici disegni di Tommaso Minardi. Sullo stesso  tema, tre monografie Sulle tracce della  Disfida, a cura di Victor Rivera  Magos.
 Di Michelangelo  Filannino un volume su Le epigrafi di  Barletta, che continua sul solco di un’antica ricerca che porta la firma di  Filippo De Leone (indagine circoscritta però alle sole chiese). Il testo di  Filannino è più completo, e si vale di un apparato documentale  straordinariamente ricco di riferimenti storici.
 Di grande interesse il saggio Le dinamiche dell’opinione pubblica e la chiesa cattolica di fra Ruggiero Doronzo, direttore della  Biblioteca dell’Istituto Teologico Santa Fara di Bari.
 In campo musicale la ristampa di un’opera di Francesco Lotoro, Antologia di musica concentrazionaria, che il maestro ha portato  con sé in giro per il mondo, reduce da tre concerti, da tutto esaurito, a New  York e uno a Tel Aviv dove nei prossimi giorni dirigerà l’Israel Chamber  Orchestra. Non si comprende proprio la indifferenza mostrata dalla nostra  Amministrazione verso questo grande ambasciatore della nostra cultura,  costretto a trasferire a Trani il suo progetto della Fondazione Istituto di  Letteratura musicale Concentrazionaria, apprezzata ovunque nel mondo, meno che  nella sua città di origine.
 Di Ugo Villani,  per i tipi della Cacucci di Bari, seconda edizione ampliata di un saggio di  diritto internazionale, Dalla  Dichiarazione universale alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, un  testo non solo per gli addetti ai lavori, ma che riesce ad armonizzare la  scientificità narrativa con la risposta ad una esigenza divulgativa per una  materia così ardua.
 Quanto alla letteratura per ragazzi, tre i titoli: per la  prima infanzia un testo da colorare sui 13  cavalieri della Disfida, su disegni di Clara  Esposito, accolto con favore dai più piccoli; per gli alunni delle scuole  elementari, Federico II e il Castello di  Barletta, su disegni di Rosa Acito;  dedicato ai ragazzi delle scuole medie, Barletta  nella terra della Disfida, dalla antichità ai nostri giorni, corredato da  oltre settanta illustrazioni. Diffusione dei testi non adeguatamente sostenuta  proprio dal corpo docente al quale queste pubblicazioni sono dirette, un  incentivo al ritrovato piacere della lettura, attraverso la conoscenza della  storia della nostra città e del suo territorio.
 A cura di Oronzo  Cilli il saggio Tolkien  l’esperantista, prima dell’arrivo di Bilbo Baggins, che ricostruisce  momenti della vita di Tolkien e il suo approccio alla lingua esperanto.
 Già in passato, fin dalla seconda metà dell’Ottocento, il Comune aveva realizzato numerose opere  monografiche legate a singoli eventi (basti pensare al progetto del nuovo porto  o alle rendicontazioni annuali amministrative o didattiche oppure ai saggi  sulla Disfida di Barletta); nell’anno appena trascorso il Comune ha promosso la  pubblicazione di due monografie legate a due importanti ricorrenze nelle quali  la città ha avuto parte L’Italia chiamò,  Barletta e la Grande Guerra, in occasione del 1° Centenario della Prima  Guerra Mondiale; seconda monografia, De  Nittis e l’Expo a Palazzo della Marra una nostra presenza artistica all’Expo  di Milano. Un modo per dare visibilità, con una modesta spesa, ad avvenimenti  di grande rilievo per la città.
 “Baruli Res” la  rivista di storia, edita a cura della Sezione di Barletta della Società di  Storia Patria per la Puglia, ha pubblicato la monografia Fra impegno culturale e lungimiranza, l’eredità degli Amici dell’Arte e della Storia barlettana.
 Quest’anno al consueto consuntivo di fine anno sono mancati  tre autori di spicco: Giuseppe Lagrasta (ma forse ha in serbo una antologia dei fantasiosi racconti pubblicati quest’anno  passato sulla “Gazzetta”); Luigi Di  Cuonzo che sta curando, in occasione del Giorno della Memoria, la  pubblicazione di un testo che andrà ad arricchire la biblioteca dell’Archivio  della Resistenza, e Gaetano Nanula al quale suggeriremmo di dedicarci, dopo il felice esito della prima, una  seconda silloge di racconti.
 Giornalisticamente prolifici (tutti e tre per la Gazzetta  del Mezzogiorno) Michele Grimaldi (con articoli di carattere storico-sociale), l’opinionista Mimmo Dalba ed Emmanuele  Daluiso con pubblicazioni di economia territoriale, maturi per dare alle  stampe un’antologia dei loro scritti.
 Un bel ritorno si annuncia, col nuovo anno, per la letteratura, con venature di autobiografismo, una  pubblicazione di Ruggiero Mascolo,  già autore di importanti libri su Barletta e un testo di poesie (Quasi una metafora) che tanti anni fa  (1987) lasciò il segno e - nel tempo - il rimpianto di non avere avuto un  seguito.
 *   *   *I  trent’anni della Rotas. Quanto  alle case editrici, rilevante la produzione della Editrice Rotas, ben 18 titoli  su 30, oltre la metà. Un bel traguardo, per una casa editrice che quest’anno  (2016) compie trent’anni di attività, alimentando la produzione di testi di  cultura generale fra cronaca e storia, molti dei quali assegnabili a singoli  autori, oppure a realtà associazionistiche (le numerose brochures celebrative della loro lunga attività sociale), o  inquadrabili in vere collane, come quella religiosa per la Curia Arcivescovile,  dell’Archivio della Resistenza e della Memoria oppure quella della Shoah. Renato  Russo(19 gennaio 2016)
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