|   Barletta un anno di editoria 32 titoli  per 28 autori. Emergono i saggi e torna la poesia. Molti autori, pochi lettori:  la vera crisi è quella della lettura. Numerose le iniziative estemporanee ma manca  un centro di coordinamento operativo. Il ruolo della Biblioteca Comunale. Anche l’anno appena trascorso è stato  segnato da una ricca produzione editoriale: 32 titoli per 28 autori, quattro  titoli in più rispetto all’anno scorso, mentre le vendite, già basse, sono  ulteriormente calate, del resto in linea con le deprimenti statistiche  pubblicate dai resoconti dell’Istat nazionale. Il libro più venduto, quello di  Michele Cristallo.Il primato di genere spetta quest’anno  alla saggistica con dieci titoli.  Quattro di chi scrive, su “Carlo Cafiero”, “L’eccidio degli Evangelisti 150 anni fa”,  “Canne 2(0)16: l’anno della svolta?” e “Alfredo  Reichlin, il rigore della coerenza. Un intellettuale che sapeva parlare al  popolo”. E inoltre, di Michele Dinicastro l’esoterico “Viaggio nel tempo, un’ipotesi possibile”; di Michelangelo  Filannino e Luisa Filannino “Salvare e  valorizzare il patrimonio storico, culturale e artistico di Barletta”; di  Giuseppe Lagrasta “La stanza segreta,  saggio sulla scrittura poetica”; e sempre a cura del preside del “Casardi”, “Narrare l’Europa: le emozioni, i viaggi,  i sogni”; a cura di Francesco Pinto “Effetto  dielleffe, storia del Dopolavoro Ferroviario”; di Gianni Pica “38° parallelo, una politica chiamata  domani”. Saggi brevi perché il tempo per leggere è diminuito (già si legge  così poco), come il tempo per riflettere, mentre l’attenzione dei lettori si  sposta sui programmi di lettura on-line.
 Cinque le opere letterarie di autori non  nuovi a scritture eccellenti. Cinque romanzi di cui due autobiografici e tre con trame letterarie classiche. I romanzi  autobiografici, sono di Michele Cristallo con “Barletta anni ’40, un ragazzo di via XX Settembre racconta”, un  viaggio nella memoria a far data dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale; e  di Tommy Di Bari “Me la sono andata a cercare”,  una storia di formazione e tenacia che parte da Barletta per inoltrarsi nel  tempo. Di Enza Piccolo “L’ombra del  passato”, una storia ispirata dall’incidente del 12 luglio del 2016 lungo  la linea ferroviaria Andria-Corato. Ancora un libro di Palma Lavecchia (il quinto  in cinque anni) con Gianpaolo Balsamo “Benvenuti  in Paradiso”, un racconto spiritoso (presentato da Al Bano) che narra del contrastato  rapporto fra due ditte di onoranze funebri ed un terzo attore che cerca, fra le  parti, di mediare. Di Matteo Bonadies “Grand  Hotel Missori”: intrighi, misteri, amori e tradimenti che si consumano  nelle stanze di un hotel scrutati dal buco della serratura. Un mistero è anche  quello di sapere se i suoi libri sono in vendita (perché di questo come di  quello precedente a Barletta le librerie ne sono sfornite).
 Dopo una pausa pluriennale, torna la poesia con ben otto titoli. Strano che  cinque sillogi siano autunnali, concentrate in due mesi, ottobre e novembre. Di  Rita Ceci “Versi in viaggio”; di  Paolo Polvani due raccolte “Fame di  miracoli” (all’interno di un’antologia) e “Il mondo come un clamoroso errore”; di Mariella Cuoccio “Nuovo mondo” che ha presentato  quest’estate a Bitonto; di Rossella Lionetti (vive a Bologna) “Anima venerea”; di Antonietta Fioravante  Esperti “Giorno dopo giorno”; di  Francesco Paolo Dell’Aquila “Un mondo in  quattro quarti”; di Nicola Rociola “Esistenza  sofferta” (senza contare il saggio sulla “poesia” di Giuseppe Lagrasta che  abbiamo inventariato nella saggistica).
 Tre i testi di letteratura per l’infanzia: di Mariagrazia Fiore “Clara” con illustrazioni di Martina  Peluso; di Antonietta Binetti “Il volo di  Sunny Bravely” e illustrazioni di Maria Serena Campanalunga; di Francesca  Piazzolla Vitobello “Racconti di Natale” con illustrazioni di Antonella Palmitessa.
 Due solo i testi di storia: di Giuseppe Dicuonzo e Giuliana Donorà “Il Piave mormorò… La Grande Guerra” un testo che si sofferma  soprattutto su eventi storici riguardanti l’Istria, Fiume, la Dalmazia e il  campo di prigionia austriaco di Wagna; storia di gente istriana, di profughi  protagonisti di un esodo forzato verso i campi di internamento; del sottoscritto una biografia di “Federico II” tradotta direttamente in  tedesco a beneficio del bookshop di  Castel del Monte dove le storie sul grande svevo sono richiestissime.
 Tre i testi in stampa anastatica promossi  dall’Amministrazione Comunale, e non per scopi commerciali ma didattici: di  Massimo d’Azeglio “Ettore Fieramosca” (1835); di Léontine Gruvelle De Nittis “Notes  e souvenirs” (1895); di Carlo Cafiero “Compendio  del Capitale” (1913). Una iniziativa del sindaco Cascella che ha così  voluto ricordare tre momenti importantissimi della nostra storia attraverso un  viaggio a ritroso sull’editoria d’altri tempi: l’Ettore Fieramosca in una edizione del 1835, Note biografiche di Léontine che conservano, a distanza di oltre  cent’anni, il piacere di un racconto dal vivo, del nostro Peppino, attraverso  bozzetti acquerellati alla maniera del suo estroverso compagno. E di Carlo Cafiero, che di Peppino fu amico di infanzia, la sesta riedizione  della sintesi del “Capitale” di Carlo Marx.
 Un curioso, divertente zibaldone è quello  scritto dal prof. Biagio Tatò dopo cinquant’anni di una intensa esperienza  professionale medica, per raccontare incontri stravaganti, espressioni  fantasiose, grottesche locuzioni, insomma una vera rassegna di boutades e di divertenti facezie.
 *   *   * La crisi della letturaNumerosi testi a beneficio dei lettori, ma  il nodo centrale resta la crisi della lettura, sulla quale si versano fiumi di  inchiostro ma che sembra un male irrimediabile. Molto di più potrebbe fare il  ministero della Cultura e della Pubblica Istruzione, come le scuole dove però  sono pochi i docenti che prendono a cuore il problema. Notevoli sono i veicoli  massmediali come la Gazzetta del Mezzogiorno che non da oggi si spende per una  efficace campagna pubblicitaria attraverso numerosi articoli. L’ultimo,  l’ultimo giorno dell’anno, di Michele Partipilo, in prima pagina, “Se la  lettura resta fuori dalle parole della politica”.
 A Barletta opera poi una casa editrice, la  ROTAS, che produce numerosi libri (52 quest’anno). Alcuni sono per ragazzi;  l’editore, inoltre - nonché autore di qualche testo di storia locale - non  manca di cogliere l’invito di alcune scuole primarie per intrattenere i ragazzi  sulla storia della città e sui suoi principali eventi (come La battaglia di  Canne o La Disfida di Barletta) oppure personaggi (Eraclio, Boemondo  d’Altavilla, Federico II, Ettore Fieramosca, Isabella d’Aragona, Niccolò  Fraggianni, Valdemaro Vecchi, Sabino Loffredo, Giuseppe De Nittis, Mennea ed  altri).
 Qualche sporadica iniziativa l’ha presa,  quest’anno, la Società di Storia Patria per la Puglia, mentre non abbiamo  ancora notizie dalla Consulta della Cultura che potrebbe svolgere un’azione  promozionale di coordinamento.
 Un discorso a parte è quello delle  librerie. Ne vantavamo di importanti fino a pochi anni fa, ma sono scomparse  nella indifferenza generale: l’“Europa”, l’“Adriatica” e ultimamente la “Liverini”  dei fratelli Chiandetti. Le superstiti fanno del loro meglio per sopravvivere.  A Barletta, poi, è un’impresa. Due club si distinguono ancora, per eccellenti  presentazioni, la Fidapa e il Rotary Club.
 Quanto alle scuole, ce ne sono alcune che promuovono  la lettura, affidandola alla volenterosa dedizione di alcuni dirigenti scolastici  che alimentano periodicamente la lettura con intelligenti iniziative. Uno per  tutti, il prof. Giuseppe Lagrasta, preside del Liceo Classico “Casardi”. Non  mancano peraltro nei singoli istituti maestri e professori (soprattutto i  primi) che si dedicano a stimolare la lettura col dar vita alle bibliotechine  di classe. Ma sono purtroppo solo promozioni di pochi sparuti volenterosi.
 Il preminente ruolo della Biblioteca ComunaleNumerose le progettualità promozionali  librarie che meriterebbero di essere meglio coordinate per una proposta comune che  partisse dal settore cultura del Comune, dove è peraltro attivissima un’opera  promozionale a cura della Biblioteca Comunale “S. Loffredo” che non manca  occasione per aderire alle iniziative regionali e nazionali come Il Maggio dei  Libri; Sconfinamenti; Nati per Leggere; #Ioleggo perché; Ottobre piovono libri.  Attuando anche una serie di iniziative peculiari alla città, come l’apertura  delle biblioteche ogni prima domenica del mese da ottobre a maggio. E inoltre  la struttura interna, la Biblioteca dei ragazzi (coordinata da Emanuele  Romallo) e le associazioni Mirabilia (da Licia Divincenzo) e Lilith Med 2000 (da  Ester Larosa), presidi promozionali collegati alla “Comunale”.
 Il Comune di Barletta inoltre recentemente  non ha mancato di partecipare a due importanti iniziative, una nazionale e  l’altra regionale. Quella nazionale, promossa dal Centro per il Libro e la Lettura,  diretta a individuare “Le città che leggono”, per la diffusione della lettura  come valore culturale in grado di influenzare positivamente la qualità della  vita individuale e collettiva (la richiesta del Comune di Barletta di  classificare la città fra quelle che amano la lettura, m’è parsa una stimolante  provocazione; prendiamo l’accoglimento della sua istanza come una lodevole  aspirazione, una scommessa col futuro). L’iniziativa regionale è intesa a  promuovere la crescita delle biblioteche locali. Barletta ha partecipato al  concorso con due progetti, uno diretto al potenziamento della Biblioteca  Centrale, l’altro per la creazione di una sezione speciale presso l’ex Convento  S. Domenico. Li ha vinti entrambi, risultato di buon auspicio per la città.
 Renato Russo(6 gennaio 2018)
 
            
    
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      | Interno della Biblioteca Comunale. | Michele Cristallo |  
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      | Tommy Di Bari | Renato Russo |  
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      | Matteo Bonadies | Copertina anastatica “Ettore Fieramosca”  (1835) |  
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