|   Canne, ultima chance (modalità operative)           A fronte della  imminente riforma nella gestione dei beni culturali regionali, credo che il  recente intervento del Sindaco diretto all’inserimento del nostro sito cannense  nel Polo Museale regionale, di imminente istituzione (questa esclusione ci  relegherebbe nella mera area archeologica), ne rappresenta anche una estrema  possibilità di rinascita e di rilancio turistico. Ma “eventualità” non è  sinonimo di “certezza” per cui non bisogna farsi illusioni, nel caso dovessimo  restare in questa condizione di avvilente abbandono. Mi spiegherò con una  metafora. Siete stati a Canne negli ultimi tempi? Abbandonata a se stessa, è  una stazione archeologica moribonda, com’era largamente prevedibile dopo il  rovinoso crollo di parte del muraglione della Cittadella nel maggio 2003 senza  alcun intervento restaurativo, ma soprattutto dopo la chiusura - nell’ottobre  2010 - del bookshop. Condizione  aggravata da un inadeguato interessamento da parte delle giunte passate, sito  oggi in uno stato di completo abbandono: erbacce ovunque, struttura in cemento  armato… in disarmo, servizi aggiuntivi interdetti, e i custodi della  Sovrintendenza, in attesa di un’improbabile rinascita del sito, nella  sonnolenta quiete cannense, come in un racconto surreale di Calvino. Di tanto  in tanto il silenzio rotto da vibrate proteste del geom. Dargenio, del prof.  Riglietti, del consigliere regionale Mennea, dell’archivista Grimaldi.  Dell’attuale Amministrazione Comunale, la sporadica voce dell’assessore Caroppo  il 26 maggio dell’anno scorso (“Canne, un tesoro da valorizzare”) senza alcun  prosieguo progettuale.In  conclusione, la prospettiva che l’intervento del sindaco presso il ministro dei  Beni Culturali sia sufficiente ad aiutare la Cittadella a risollevarsi dal  grave stato di degrado in cui versa è illusoria e non cambierà nulla, se non si  interverrà concretamente e sollecitamente sul sito cercando di recuperare il  tempo perduto. E questo non potrà certo accadere attraverso l’estemporaneo  intervento di un’Amministrazione oberata di impegni, mentre nel nostro caso  servirebbe un’attenzione mirata, costante e finalizzata, attraverso un progetto  strategico di tempi lunghi, ma anche interventi solleciti sul paziente  moribondo.
 Una proposta  concreta? immediata? Il sindaco gestisca quest’ultima insperata chance che gli ha offerto il ministro e  proponga alla Direzione Generale dei Beni Culturali di Puglia (dott.ssa Maria  Carolina Sardella), il ripristino sia pure temporaneo dei servizi aggiuntivi  (riapertura del bookshop, visite  guidate, laboratori didattici, rilancio del sito attraverso i mass media, un  intervento preliminare della Bar.S.A. per la rimozione dei rifiuti…). La vocina  di un ministro può fare di questi miracoli, specialmente se alla vigilia di una  trasformazione gestionale così radicale come quella prospettata.
 Già,  ripristino dei servizi aggiuntivi, come la riapertura del bookshop che venne soppresso dal Ministero attraverso la nostra  esclusione dal bando di concessione per mancanza dei ritorni minimi indispensabili  ai fini del suo mantenimento. E oggi - fuori contesto concorsuale - a chi  affidarli? Immagino a Nova Apulia, l’unica struttura idonea per questo compito  che del resto esplica anche presso altri siti archeologici nelle nostre stesse  condizioni, cioè chiusi  per  l’inadeguatezza ai parametri ministeriali ma attivi comunque sul territorio in  virtù della surrettizia volontà delle locali Amministrazioni comunali. E noi  saremo da meno? sperando che l’ente interpellato (una società consortile)  accolga la proposta dopo aver valutato l’alea economica dell’operazione, cioè  la sua convenienza nel confronto fra investimenti e ricavi.
 Ripristino  dell’Authority di Canne?Di qui  la proposta di una Consulta (potrebbe anche  essere il ripristino dell’Authority di Canne, una struttura già esistente e mai  soppressa) affidata ad un coordinatore esperto che, di concerto col sindaco,  promuova un calendario di attività che ne coinvolgano la presenza nell’agenda  dei prossimi adempimenti burocratico-istituzionali delle strutture  archeologiche regionali (Direzione dei BBCC, Sovrintendenza alle Antichità,  Polo museale regionale).
 Il vero  rilancio di Canne passa da una rinnovata, efficiente operatività, coordinata  direttamente dal sindaco o dal suo delegato, al riparo da maldestre, indebite  intromissioni che finora - è sotto gli occhi di tutti - ci hanno isolato dal  resto del mondo (per averne una conferma, basta chiederlo alla dottoressa  Marisa Corrente, direttrice dell’Antiquarium di Canne).
 Il vero  problema del rilancio del sito, a fronte di questa imminente riforma gestionale  dei beni culturali (l’istituzione dei Poli museali accanto alle Sovrintendenze  archeologiche), è quello di cercare di reinserirci nel contesto regionale, ma  non per limitarsi solo a mere dichiarazioni di intenti e poi ignorare la  problematica, ma seguirla passo dopo passo, per questo, formulando anche il  nome di chi, questa consulta (o ripristinata “Authority”) potrebbe coordinare,  l’attuale presidente dell’Archeoclub d’Italia, sezione di Barletta, Pietro  Doronzo il quale credo abbia tutte le credenziali per reggere questo ruolo:  competenza, esperienza, dimestichezza nei rapporti col Comune del quale ha  rivestito il ruolo di assessore, ottime conoscenze e attestate referenze  nell’ambito degli uffici delle Soprintendenze regionali, preparazione in campo  normativo e (finalmente) capacità operativa dimostrata nell’arco di una vita  dedicata a queste problematiche, e a quella di Canne in particolare. Il quale  opererebbe in piena sintonia col dirigente, con l’assessore, col sindaco,  previa audizione presso la competente Commissione consiliare. Non sono visioni  velleitarie, ma proposte concrete che non peserebbero sulle già oberate  giornate dei nostri amministratori, né graverebbero sulle esauste casse  comunali e anzi ci restituirebbero una presenza attiva e prestigiosa sullo  scacchiere archeologico territoriale regionale.
 Canne  come WaterlooE oggi, da noi? Meglio tardi che mai, di buon  auspicio ci pare la circostanza che la dott.ssa Corrente abbia finalmente  riconosciuto, giorni fa, in una intervista al magazine di “Repubblica”,  l’importanza della Canne annibalica! La Sovrintendenza è sulla buona strada. E  il nostro Comune?A fianco della  creazione di questa Consulta operativa, non tralascerei neppure la proposta  suggerita dal generale Nanula che, raccogliendo l’ennesima attestazione del  sito archeologico di Waterloo, ha suggerito di portarsi su quella famosa  collina, per renderci conto “de visu”, di  come si potrebbe trasferire anche presso di noi quella esperienza, con pochi  soldi da investire, ma cospicui sesterzi da incamerare e con quelli magari  sostenere le spese di una gestione meno sofferente del nostro comparto  culturale comunale.
 Naturalmente  tutto questo ritrovato interesse nel segno della valorizzazione della Canne  annibalica, perché quella medievale non se la fila nessuno. Ricordo a tutti la  delusione provata dal Ministro ai BBCC Giovanna Melandri nel giugno 1999  quando, recandosi a Canne, le fu prospettata la possibilità di finanziare il  cantiere del sito… medievale, proprio a lei che s’era dichiarata ammiratrice  della battaglia di Canne!!! Nel 2002, nella “Guida del Touring” sui 500 siti  medievali più importanti d’Italia (coordinata da Lucia Moretti), quello  archeologico di Canne non trovò posto perché dalla Sovrintendenza di Taranto segnalato  come sito medievale.
 Ma non è  finita. Nel dicembre del 2006, mentre la dott.ssa Corrente, nella più completa  indifferenza dell’Amministrazione Comunale, sostituiva l’esposizione  storico-topografica su Annibale con una mostra di… gatti, a Trieste, fra il 10  dicembre 2006 e il 20 gennaio 2007, il Dipartimento di Scienze dell’Antichità,  col patrocinio dell’Assessorato alla cultura del Comune ed il sostegno di  alcuni sponsor organizzava una mostra annibalica (replicata l’anno dopo con  pari successo dall’1 al 15 novembre) visitata da migliaia di turisti e  accompagnata da considerevoli ritorni economici. E ancora, da una cronaca del  “Corriere dell’Umbria” del giugno 2010 eravamo informati che a Tuoro sul  Trasimeno manifestazioni annibaliche “facevano volare il turismo”.
 Renato  Russo(7 febbraio 2015)
 << vai all'indice del canale  |