PORTALE DI INFORMAZIONE E ATTUALITA' SU BARLETTA E DINTORNI
home | abbonamenti | archivio il Fieramosca | lettere al direttore | redazione | contatti

Cerca nel sito
 

Che tristezza queste “politiche”
(mentre le amministrative sono alle porte)

Che tristezza, queste votazioni politiche; attorno ai seggi non un’anima viva, nessun comizio, nessuna tavola rotonda, nessun convegno di circostanza per mascherare un diffuso palpabile disinteresse di un elettorato sfiduciato e impotente, arresosi all’inutilità di ogni vano tentativo di protesta… E fra poco ritorneremo alle urne, a quelle amministrative!
E ancora una volta nessun parlamentare barlettano (mentre Andria a Roma ne manda due).
L a tentazione è stata grande, quella di non andare a votare. Mai come questa volta s’è percepita, inequivocabilmente e a Barletta in particolare, la voglia di disimpegno, confermata da un progressivo abbassamento della percentuale dei votanti. A parte - infatti - i manifesti di Stella Mele per la destra di Storace, non ce n’erano, come un tempo, di altri candidati, quasi avessero pudore, a esibire le proprie fisionomie, né al Senato né alla Camera (l’elezione del nostro ultimo parlamentare - Biagio Tatò - risale a dodici anni fa, alle politiche del 2001). Tutta colpa del “porcellum”, o almeno, tanta parte della responsabilità della nostra disaffezione verso le urne. Eliminare le preferenze? un vulnus alla democrazia… E c’è invece chi ha l’ardire di affermare il contrario! La verità è che - a parte Casini - nessun altro partito si è apertamente e decisamente schierato per il ripristino del voto di preferenza, che ci avrebbe restituito l’illusione di contare ancora qualcosa. E poi ci stupiamo del fenomeno Grillo? Il quale ha avuto l’abilità di aggregare masse politiche trasversali, accomunate dalla esasperazione di essere governate da una classe politica miope e superficiale, tutta presa dalla discrezionalità (per usare un blando eufemismo) del puro esercizio del potere, senza alcuna intenzione di coinvolgimento del popolo nella prassi gestionale governativa.
Persino l’ultimo governo, dal quale ci saremmo aspettati un più equilibrato riparto del carico fiscale, ha fatto il gioco di Grillo non trovando di meglio che zavorrare fiscalmente le classi più vulnerabili e meno abbienti, senza risparmiare neppure gli anziani e i pensionati. E a fronte di un mellifluo invito del capo del governo ad ammorbidire le metodiche impositive fiscali, leggiamo su “Il Sole 24 Ore”, dello stesso giorno delle votazioni, che per l’Agenzia delle Entrate l’orientamento è quello di essere ancora più repressivi e intransigenti nella riscossione dei tributi. Bella prospettiva! E le recenti raccomandazioni di Draghi, di smetterla con una dissennata imposizione fiscale, in danno di una ripresa dei consumi? Parole al vento e ne subiamo pesantemente le conseguenze anche perifericamente…
Entrando nel merito del risultato, col massiccio voto dato alla lista di Grillo, anche da noi un terzo dell’elettorato ha voluto esprimere il proprio dissenso con un voto di protesta, che suona come un avvertimento (ma il danno è ormai consumato) in particolare contro il PD che guida la città da vent’anni. Ora, il popolo dei grillini è preoccupato dell’atteggiamento del loro capo che mena allo sfascio, mentre trapela, sempre più vistosamente, da parte della base, un desiderio di partecipazione gestionale, per assicurare una guida al Paese (altro che democrazia di base… Grillo non pare orientato a sentire nessuno).

Altra protagonista di queste politiche, l’astensione, sintomo di sfiducia nella politica. A parte il grande exploit di Grillo, fra PD e PDL, il solito copione, ha stravinto il partito di Berlusconi, perché l’anima della città, antropologicamente, è spostata a destra; ma poi vedrete che a maggio, alle amministrative locali, le preferenze si sposteranno a sinistra; perché in quell’area si muovono i gruppi politici più consistenti. Così funziona da molte legislature. Per invertire la rotta, occorrerebbe un candidato sindaco con una forte personalità e un eccellente programma, meno apparenze e più sostanze. Alfarano, appena designato, avrà questo carisma? Staremo a vedere.


Renato Russo
(5 marzo 2013)

<< vai all'indice del canale

© 2003 - Editrice Rotas Barletta. Tutti i diritti sono riservati.