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 Che tristezza queste  “politiche”(mentre le amministrative  sono alle porte)
 Che tristezza, queste  votazioni politiche; attorno ai seggi non un’anima viva, nessun comizio,  nessuna tavola rotonda, nessun convegno di circostanza per mascherare un  diffuso palpabile disinteresse di un elettorato sfiduciato e impotente,  arresosi all’inutilità di ogni vano tentativo di protesta… E fra poco  ritorneremo alle urne, a quelle amministrative! Altra  protagonista di queste politiche, l’astensione, sintomo di sfiducia nella  politica. A parte il grande exploit di Grillo, fra PD e PDL, il solito copione,  ha stravinto il partito di Berlusconi, perché l’anima della città,  antropologicamente, è spostata a destra; ma poi vedrete che a maggio, alle  amministrative locali, le preferenze si sposteranno a sinistra; perché in  quell’area si muovono i gruppi politici più consistenti. Così funziona da molte  legislature. Per invertire la rotta, occorrerebbe un candidato sindaco con una  forte personalità e un eccellente programma, meno apparenze e più sostanze.  Alfarano, appena designato, avrà questo carisma? Staremo a vedere.E ancora una volta nessun  parlamentare barlettano (mentre Andria a Roma ne manda due).
 L a tentazione è stata grande, quella di non andare a votare. Mai  come questa volta s’è percepita, inequivocabilmente e a Barletta in  particolare, la voglia di disimpegno, confermata da un progressivo abbassamento  della percentuale dei votanti. A parte - infatti - i manifesti di Stella Mele  per la destra di Storace, non ce n’erano, come un tempo, di altri candidati,  quasi avessero pudore, a esibire le proprie fisionomie, né al Senato né alla  Camera (l’elezione del nostro ultimo parlamentare - Biagio Tatò - risale a  dodici anni fa, alle politiche del 2001). Tutta colpa del “porcellum”, o  almeno, tanta parte della responsabilità della nostra disaffezione verso le  urne. Eliminare le preferenze? un vulnus alla democrazia… E c’è invece chi ha l’ardire di affermare il contrario! La  verità è che - a parte Casini - nessun altro partito si è apertamente e  decisamente schierato per il ripristino del voto di preferenza, che ci avrebbe  restituito l’illusione di contare ancora qualcosa. E poi ci stupiamo del fenomeno  Grillo? Il quale ha avuto l’abilità di aggregare masse politiche trasversali,  accomunate dalla esasperazione di essere governate da una classe politica miope  e superficiale, tutta presa dalla discrezionalità (per usare un blando  eufemismo) del puro esercizio del potere, senza alcuna intenzione di  coinvolgimento del popolo nella prassi gestionale governativa.
 Persino l’ultimo governo,  dal quale ci saremmo aspettati un più equilibrato riparto del carico fiscale,  ha fatto il gioco di Grillo non trovando di meglio che zavorrare fiscalmente le  classi più vulnerabili e meno abbienti, senza risparmiare neppure gli anziani e  i pensionati. E a fronte di un mellifluo invito del capo del governo ad  ammorbidire le metodiche impositive fiscali, leggiamo su “Il Sole 24 Ore”,  dello stesso giorno delle votazioni, che per l’Agenzia delle Entrate  l’orientamento è quello di essere ancora più repressivi e intransigenti nella  riscossione dei tributi. Bella prospettiva! E le recenti raccomandazioni di  Draghi, di smetterla con una dissennata imposizione fiscale, in danno di una  ripresa dei consumi? Parole al vento e ne subiamo pesantemente le conseguenze  anche perifericamente…
 Entrando nel merito del  risultato, col massiccio voto dato alla lista di Grillo, anche da noi un terzo  dell’elettorato ha voluto esprimere il proprio dissenso con un voto di  protesta, che suona come un avvertimento (ma il danno è ormai consumato) in  particolare contro il PD che guida la città da vent’anni. Ora, il popolo dei  grillini è preoccupato dell’atteggiamento del loro capo che mena allo sfascio,  mentre trapela, sempre più vistosamente, da parte della base, un desiderio di  partecipazione gestionale, per assicurare una guida al Paese (altro che  democrazia di base… Grillo non pare orientato a sentire nessuno).
 
 Renato Russo(5 marzo 2013)
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