|   Per via dei  Muratori? 
            Serve una  decisione politica Un  chiarimento preliminare per ricordare l’oggetto di questo problema viario che  ha attraversato l’intero percorso di questa Amministrazione Comunale, senza che  nulla lasci intravedere, nonostante la recente sentenza del Consiglio di Stato,  una ragionevole soluzione. Via dei Muratori è una traversa di via Foggia al  servizio di un gran numero di operatori commerciali che, nelle intenzioni dei  primi redattori del PRG del 1971, avrebbe dovuto avere uno sviluppo completo e  quindi collegarsi con via degli Artigiani per realizzare una più agevole  percorribilità. Il PRG del ‘71 venne poi perfezionato da una variante del 1979  approvata dalla Regione Puglia che ha previsto l’adeguamento alla situazione di  fatto che con gli anni si era determinata con la costruzione di alcuni  capannoni. L’antefatto Tanto  premesso, vorrei dare un contributo di chiarezza alla vicenda partendo “ab imis”,  cioè all’inizio dell’interruzione della strada. Credo che tutto sia nato da una  istanza, presentata il 19 ottobre 1984, dalla signora A.S. finalizzata ad  ottenere la “momentanea” recinzione di un suolo in contrada “Torre Tonda” in  zona merceologica e artigianale e ricadente su una costruenda nuova strada di  PRG. Istanza alla quale - data la temporaneità del manufatto - il 19 dicembre  diedi parere favorevole, come presidente della commissione urbanistica,  confortato dai pareri altresì favorevoli dell’Ufficio Tecnico e della  Commissione Edilizia, previo nulla osta (condizionato) delle FF.SS. Firmai  l’atto autorizzativo - come assessore all’urbanistica - il 23 marzo 1985, con  prescrizioni, le più importanti delle quali erano tre: che “per i lavori  anzidetti non dovranno essere eseguite opere complesse in C.A. (calcestruzzo),  giusta dichiarazione assicurativa resa dal direttore dei lavori, che le misure  della recinzione non superassero l’altezza di due metri e mezzo e che la  recinzione, anche se provvisoria, venisse realizzata nel rispetto del progetto  della strada di P.R.G.”. E concludevo con la formula di rito “Fatti salvi i  diritti dei terzi”. Prescrizioni disattese.
 Una  precisazione Non  starò adesso a riepilogare i fatti successivi, anche perché del problema non se  ne sarebbe più ricordato nessuno per anni, ma farò solo una precisazione per  ricordare che con variante del 2003, il PRG del ‘71 veniva adeguato alla legge  regionale 56/80, con la volontà dell’Amministrazione Comunale di non modificare  la impostazione del PRG/71, soprattutto di non modificare lo stato giuridico  dei suoli (zonizzazioni) e della viabilità, e di non operare scelte, sulla cui  opportunità si sarebbe dovuto discutere per poi deliberare nella seconda fase della  Variante Generale in sede di redazione del PRG, oggi del PUG (Piano Urbanistico  Generale) attualmente in fase di discussione del DPP (non è difficile  immaginare che con questi ritmi il PUG sarà approvato fra vent’anni, dopo una  lunga traversata nel deserto).
 Sul  piano pratico e su quello normativo Al  di là del tecnicismo lessicale che non tutti potrebbero capire (anche perché ci  dovremmo arrivare per scorciatoie che presuppongono la conoscenza dell’intero  tortuoso iter amministrativo), sul piano però squisitamente pratico dirò che la  necessità della strada, peraltro regolarmente prevista, risponde ad un’esigenza  di logica stradale, cioè, a ragioni pratiche, perché questa mancanza provoca,  agli operatori della zona, gravi difficoltà alla fluidità dello scorrimento  veicolare, specialmente nelle ore di punta - dopo le tredici - quando un gran  numero di mezzi debbono immettersi sull’arteria principale, cioè su via Foggia.
 Ora,  tornando sul piano della legittimità amministrativa, è legittimo chiedersi che  cosa può essere accaduto fra le tavole originarie del PRG del 1971 (integrate  nel 1979), che quella strada la prevedevano completa (mentre oggi è monca), e  quelle approvate nel 2000 (Por Puglia 2000-2006) dalle quali risulta mancante,  solo nella parte grafica?
 È  probabile che sia saltato un retino stradale proprio su quella tavola di PRG (D-2,  E1, E2) di approvazione consiliare. Resta da vedere (ma chi lo può dire) se  l’eventuale distacco del retino sia avvenuto inavvertitamente oppure con la  deliberata fraudolenta intenzione di qualcuno.
 Ma  non vogliamo alimentare tendenziosi sospetti e restiamo ai fatti. Una cosa è  certa: è inimmaginabile pensare che originariamente i tecnici abbiano disegnato  una strada… interrotta!!!
 Altra  cosa certa è che il retino saltato, non può cancellare una strada prevista  nelle indicazioni “scritte” della stessa variante alla L.R. 56/80 (cfr. Relazione  N.T.A. cioè Norme Tecniche di Attuazione) considerato che in caso di  discordanza o di scrittura errata, le indicazioni scritte prevalgono su quelle  grafiche (Art. 1.01.4).
 Per  fortuna, ci penseranno i giudici amministrativi, su richiesta dell’istante Aldo  Musti, a far rimettere al suo posto il retino mancante (con deliberazione comunale  del 2015 e regionale del 2016), e quindi ad evitare la strozzatura dell’unica  parallela alla via Foggia, ovvero via degli Artigiani.
 La  delibera 51 del 22 dicembre 2011 Con  deliberazione n. 51 del 22 dicembre 2011, il Consiglio Comunale di Barletta  deliberava di “aggiornare la progettazione definitiva approvata dalla  deliberazione di Giunta Municipale n. 153 dell’8 luglio 2004 limitatamente alle  parti stralciate e non attuate per garantire e completare il sistema delle  urbanizzazioni primarie della zona merceologica artigianale di via Foggia, al  fine di includere l’opera nel redigendo piano triennale delle OO.PP 2012-2014”.  In altre parole disponeva di completare le opere incomplete. Due anni dopo, con  comunicato stampa del 4 settembre 2013, il sindaco, al termine di un incontro  con i competenti tecnici comunali, assicurava che la Giunta Comunale aveva  finalmente disposto gli adempimenti previsti dalla deliberazione consiliare n.  51 in cui era specificatamente affrontata la tematica delle urbanizzazioni  primarie della zona merceologica artigianale di via Foggia.
 I  provvedimenti conseguenti - inserimento dell’opera nel programma triennale dei  Lavori Pubblici 2013-2015 per il 2014, previsione del finanziamento in bilancio  per la realizzazione dell’opera e nuove coerenti e complete tavole grafiche per  la necessaria variante al Piano Regolatore - erano già stati disposti facendo  sembrare evidente la volontà dell’Amministrazione di affrontare e risolvere una  volta per tutte l’annosa vicenda, da sancire nella più completa visione del Piano  Urbanistico Generale. Ma era solo un’impressione alla quale non seguirono fatti  concludenti ma ancora un persistente atteggiamento omissivo.
 La  sentenza del Consiglio di Stato Ancora  un lungo silenzio, interrotto da ulteriori istanze del Musti e da sentenze del  TAR Puglia, nonché dalle prescrizioni del Commissario ad acta nella sua  relazione del 12 settembre 2017, purtroppo ancora una volta ignorate dall’Amministrazione,  per supposti gravami contro la delibera consiliare n. 51/2011. Da ultimo le  “domande di attualità” della Commissione di “Controllo e  Garanzia” ai sensi dell’art. 62 del Regolamento del Consiglio Comunale, rimaste  inevase. Infine con sentenza n. 5908 del 15 dicembre 2017, notificata in data  28 dicembre 2017 alle parti, e, quindi passata in giudicato in data 26 febbraio  2018, il Consiglio di Stato, Sezione Quarta, respingeva definitivamente tutti i  gravami proposti contro la delibera consiliare n. 51/2011, rendendola  operativa.
 Se  non che, a tutt’oggi, nonostante reiterate assicurazioni, la progettazione  indicata dal Consiglio Comunale non è stata completata, e la realizzazione di  via dei Muratori è slittata ancora di un anno.
 Come  uscirne Per  uscire dall’impasse di questa vicenda kafkiana bisogna distinguere due aspetti,  uno sostanziale e l’altro amministrativo con risvolti operativi e burocratici. Ora,  non c’è dubbio, per consolidata prassi, che all’aspetto sostanziale debba dare  una risposta “politica” il sindaco e l’Amministrazione Comunale, che non  possono continuare a demandare la soluzione del problema agli uffici, ma  dovranno farlo dopo aver esaminato e deciso nel merito la sostanza del quesito,  alla luce delle sentenze del TAR e del Consiglio di Stato, che prescrivono una  risposta sbloccante, nel senso di integrare le carte per procedere finalmente alla  realizzazione della strada (a parte il problema della disponibilità dei fondi  per realizzarla).
 Il  valore di quelle sentenze, come la nomina di un commissario ad acta, come  l’ultima del Consiglio di Stato, dovrebbero aiutare l’Amministrazione a uscire  da questa situazione di stallo, perché esse hanno la finalità di riparare al  comportamento omissivo dell’esecutivo, con effetto conformativo sulla  legittimità degli atti.
 Tornando  al piano sostanziale della vicenda - che è il risvolto che la rende sempre più  incomprensibile agli occhi del comune cittadino - basta fare una ricognizione  sul posto, specialmente all’orario di uscita dalle fabbriche, per capire  l’enorme danno che viene alla viabilità di quella zona. E del resto il  ricorrente Aldo Musti ha prodotto istanze sottoscritte da oltre centotrenta  operatori della zona! Deliberato l’aspetto sostanziale del problema, e la sua  ineludibile soluzione, credo che al sindaco non resti altra strada che quella  di trasmettere le carte agli uffici perché procedano “tecnicamente” e  “urbanisticamente” secondo la volontà politica dell’Amministrazione, confortata  dalle prescrizioni del TAR e del Consiglio di Stato. Non credo ci siano spazi  per ulteriori atti dilatori o comportamenti omissivi.
 Certezza  del diritto Esimio  sindaco, il suo silenzio sul problema non giova all’applicazione del principio  di trasparenza, da lei sempre auspicato fin dall’inizio del suo mandato. E ove  ravveda ombre di incertezza interpretativa, affidi finalmente l’incartamento ad  un luminare di urbanistica, ma esca fuori dall’incertezza di questa vicenda che  getta un’ombra sulla chiarezza della sua amministrazione, che non lo merita,  atteso che la sua dirittura morale non è stata mai messa in discussione. Prima  della chiusura del suo mandato, si liberi di questo fardello e restituisca certezza  del diritto ai cittadini.
 Renato Russo(3 aprile 2018)
 
            
    
      |  |  |  
      | Via dei Muratori vista dall'alto |   |  << vai all'indice del canale  |