| I 100 anni della nascita di  Aldo Moro
 Le sue ricorrenti visite a  Barletta
 23  settembre 2016, cento anni dalla nascita di Aldo Moro, quanti ricordi  riaffiorano alla mente. Innanzi tutto il tragico epilogo della sua drammatica  prigionia, ma poi si fanno anche strada nella memoria le numerose occasioni in  cui lo statista di Maglie fu ospite della nostra città. 1946-1976: trent’anni,  un percorso di vita insieme, segnato da una molteplicità di incontri.           La prima volta in via  PistergolaLa prima  volta nella primavera del 1946, appena trentenne ma già docente di diritto  presso l’Università di Bari, il che non lo accreditava come politico allora del  tutto sconosciuto al nostro elettorato al quale poco importava che un candidato  fosse un accademico! E avvenne che Moro, in quella circostanza non tenne alcun  comizio, ma si limitasse ad alcune visite presso amici per perorare la causa  della DC in occasione delle votazioni amministrative locali del 7 aprile dalle  quali sarebbe stato eletto Isidoro Alvisi.
 La prima  di queste visite avvenne presso l’attivista Caterina Coratella, in via  Pistergola 57, e poiché la casa non conteneva tutti gli estimatori che lo  avevano accompagnato, Moro si affacciò al balcone per salutarli e intrattenerli  sul momento politico.
 Il referendum istituzionale del  2 giugno ‘46Il primo comizio in piazza  col sindaco Alvisi
 La  prima comparsa pubblica a Barletta del giovane professore, avvenne in occasione  delle votazioni del 2 giugno ’46 per il referendum istituzionale. Moro era  candidato alla Costituente, ed era accompagnato dall’avv. Aldo Torre, suo  coetaneo e attendente durante il servizio militare, che lo affiancò su un  improvvisato palco, con il prof. Quacquarelli, il dott. Ignazio Loiacono  segretario cittadino della DC di Bari, l’universitario Mauro Pennacchio, e il  dott. Isidoro Alvisi appena eletto sindaco. Ad ascoltarlo numerosi elettori e  molti universitari della locale FUCI, della quale Moro era presidente  nazionale.
 Aldo  Moro, quell’anno, fu eletto alla Costituente con un largo margine di suffragi,  dove sarà, nonostante la sua giovane età, uno dei più autorevoli relatori della  prima Commissione per la Costituzione Repubblicana Italiana della quale  facevano anche parte Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti.
 Inaugurazione  della Scuola Elementare “Rione Tempio” – 1952Molto incisivo fu l’apporto  dell’on. Moro a beneficio del progetto ricostruttivo dell’edilizia scolastica  cittadina sotto l’amministrazione Alvisi quando nel 1952 favorì il  finanziamento di due scuole, una elementare nel rione Tempio nel quartiere  Borgovilla (oggi “S. Domenico Savio”), e l’altra, la scuola media “G. De  Nittis”, sfruttando un’area inutilizzata su via Libertà, alle spalle del Liceo  Classico.
 Le due scuole furono inaugurate  entrambe sotto l’amministrazione Palmitessa nel 1957. La scuola elementare  “Rione Tempio” dallo stesso Moro in primavera, appena eletto ministro della  P.I. La “De Nittis” in autunno, ai primi di ottobre, in occasione dell’apertura  dell’anno scolastico.
 Perché tanti anni per realizzare  due soli plessi scolastici? Nel dopoguerra i sindaci Alvisi, Paparella e  Palmitessa, avevano affrontato il problema di carenza di scuole, scontrandosi  con le precarie disponibilità economiche del bilancio comunale. Bisogna anche  ricordare come, a quel tempo, la città avesse il maggior numero di alunni fra  tutti i Comuni della Provincia.
 Per  rimediare alla carenza di scuole elementari (al tempo operavano solo tre  istituti, la “d’Azeglio”, la “Musti” e la “Fraggianni”, rispettivamente I, II e  III circolo), si era costretti a utilizzare altri edifici come Palazzo della  Marra e Palazzo Affaitati, e gli ex conventi di S. Andrea, S. Lucia, S.  Domenico e S. Gaetano. E inoltre in quegli anni l’indice di affollamento era  diventato veramente pauroso, passando da 40 alunni per aula al tempo del fascismo,  ai 60 degli anni Cinquanta.
 Incontro col Movimento  Laureati Cattolici - 1957Nell’autunno  di quello stesso anno (1957) Aldo Moro (che tra l’altro era presidente  regionale dei laureati cattolici) incontrò a Barletta, nel salone di  rappresentanza dell’Arcivescovato, in via Nazareth, gli iscritti al Movimento  Laureati Cattolici, presentato dal presidente dott. Nicola Rizzi.
 Era un  tempo, quello, nel quale grave persisteva la tensione fra i due maggiori  partiti politici nazionali, la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista. Il  conflitto politico, radicalizzato sul piano sociale, aveva profonde radici in  motivazioni ideologiche che trovavano il loro terreno di scontro sulle piazze,  negli affollati comizi dell’una e dell’altra parte. E se i comitati civici di  Luigi Gedda cominciavano ad attenuare gli accesi toni della polemica post  bellica, gravi e insanabili restavano i motivi di attrito sulle realtà locali  più vulnerabili alla radicalizzazione della lotta politica. Moro, con  flemmatico garbo, riusciva - nei suoi interventi e con la sola forza persuasiva  della sua presenza - a moderare le asprezze polemiche del confronto.
 Inaugurazione  dell’Antiquarium di Canne - 1958Una folla imponente partecipò  all’apertura dell’Antiquarium, inaugurato dall’on. Aldo Moro ministro della  P.I. Alla cerimonia intervennero il prefetto, il comandante della III Regione  aerea gen. Fanelli, il soprintendente di Puglia e Lucania Nevio Degrassi, il  capo compartimento delle F.F.S. ing. Bastianelli, il sindaco di Barletta avv. Palmitessa,  il sindaco di Canosa prof. Vito Rosa, il provveditore agli Studi prof. Cassano,  il dott. Vito Antonio Lattanzio.
 Presero quindi la parola il sindaco di Barletta,  avv. Giuseppe  Palmitessa, il generale Domenico Ludovico, presidente del Comitato pro Canne  della Battaglia, il quale rievocò le tappe della valorizzazione della zona  archeologica. Quindi l’oratore ufficiale, il prof. Michele Gervasio e infine il soprintendente alle  Antichità Nevio  Degrassi.
 La cerimonia si concluse con un nobile intervento  del ministro Moro, il quale auspicò un grande rilancio culturale e turistico  del sito.
 Visita all’ospedale  “Principe Umberto” - 1958Qualche  mese dopo, il 23 novembre 1958, fresco della seconda nomina a ministro del  secondo governo Fanfani, Moro tornò a Barletta per due importanti appuntamenti:  invitato dal commissario prefettizio dell’Ospedale Giuseppe Prezzolini per  inaugurare l’impianto di liofilizzazione del Centro dell’AVIS diretto dal prof.  Ruggero Lattanzio, e dal sindaco Giuseppe Palmitessa per inaugurare  l’Università popolare.
 La sua  prima visita fu presso l’Ospedale “Principe Umberto”, elevato a nosocomio di  seconda categoria, da appena un anno, per l’interessamento dell’on. Moro.  Ampliato e adeguatamente attrezzato, ottimamente diretto dal direttore  sanitario prof. Ruggero Lattanzio, contava 246 posti letto.
 Inaugurazione della  Biblioteca Comunale - 1958La sua  seconda visita fu nella Biblioteca Comunale, nel foyer del Teatro “Curci”, per il saluto alla  città, ai capi d’Istituto che convennero numerosi all’incontro, e per  inaugurare l’Università Popolare, varata appena un mese prima, su proposta del  direttore Raffaele Bassi. Ma fu anche l’occasione per celebrare la riapertura  della Biblioteca Comunale riaperta al pubblico dopo un lungo periodo di  restauro, in seguito all’occupazione da parte delle truppe alleate nel primo  dopoguerra che l’avevano gravemente danneggiata.
 La Cartiera di Barletta -  1964Erano  intanto avviati, nel 1964, i lavori per la costruzione della Cartiera  Mediterranea, in adempimento di una promessa fatta nel 1961 dall’avv. Pietro  Sette, presidente della Breda, che sotto la spinta dell’on. Aldo Moro, si era  impegnato per la industrializzazione della nostra regione, attraverso la  costruzione di alcuni grandi stabilimenti: a Bari il Pignone e le Fucine  Meridionali, a Giovinazzo la Brema, a Taranto l’Italsider e a Barletta la  Cartiera.
 La  costruzione avvenne su un suolo vicino alla Litoranea di Levante, circa 50  ettari acquistati bonariamente nonostante l’atto di esproprio.
 Lo  stabilimento industriale della Cartiera di Barletta rappresentò il nostro  maggior simbolo di sviluppo economico degli anni Sessanta. Realizzato con  criteri moderni e con tecnologie all’avanguardia, produsse in un ventennio  circa un milione di quintali di carta, soprattutto cartoncino per uso  alimentare.
 Inaugurazione  della Bari-Barletta - 1965Il 30 settembre del 1965 il  Presidente del Consiglio Aldo Moro inaugurò la nuova linea ferroviaria Bari-Barletta, più nota come Bari-Nord che liberava finalmente  dall’isolamento i Comuni che ne erano attraversati (Andria, Corato, Ruvo,  Terlizzi, Bitonto). Barletta risultava così fornita di due stazioni: Barletta Centrale che terminava sul piazzale delle  Ferrovie dello Stato, con due binari di stazionamento e Barletta-Scalo, con  tre binari, diversi tronchi per le manovre e  lo stazionamento di mezzi stabili, una rimessa, un fabbricato per i  viaggiatori, un piano di scaricamento coperto con dei magazzini e un  dormitorio. La nuova moderna elettromotrice sostituiva la vecchia locomotiva di  piazza fratelli Cervi, la quale, inaugurata nel 1883, era stata messa a riposo  nel 1959.
 Gli ultimi  incontri con Moro a BarlettaPrima metà degli anni Settanta:  cresce la statura politica di Aldo Moro a livello nazionale, ma anche  internazionale. A Barletta sono gli anni del boom calzaturiero, della prima  pietra per i silos granari, dei successi in Italia e all’estero di Pietro  Mennea, della prima mostra artigianale dell’ACAI, della nascita del  Comprensorio del Nord Barese, del restauro del Castello, della costruzione di  grossi palazzi al centro città e della nascita delle prime cooperative  popolari.
 Ma anche gli anni che delineavano  una marcata geografia culturale della città: la ripresa della sezione cittadina  della Società di Storia Patria per la Puglia ad opera di Anna Cassandro Sernia  (1970), il rilancio del sito cannense (1971), la istituzione dell’Archivio di  Stato affidato a Giuseppe Dibenedetto (1973), l’uscita del primo numero de “Il  Fieramosca” (1974) la nascita di Teleregione (1975), la fondazione  dell’Archeoclub Federico II (1976).
 14 giugno 1976  in Piazza StazioneAldo Moro a Barletta, il 14  giugno 1976, in Piazza Stazione, come Presidente del Consiglio chiuse la  campagna elettorale per le politiche del 20 giugno, una splendida  manifestazione di piazza alla presenza dell’intero stato maggiore della DC  cittadina accanto al suo leader più carismatico che l’aveva seguita nei suoi  momenti più significativi.
 28 novembre  1976 a Villa delle PalmeAldo Moro  ancora in mezzo a noi, il 28 novembre ‘76, a Villa delle Palme, l’ultima volta  fra la nostra gente, fra i suoi elettori, prima che si compisse il suo tragico  destino, una delle quattro tappe in Puglia per spiegare alla base, da  Presidente del Partito, il motivo della svolta da lui propugnata, cioè  l’allargamento dell’area governativa al PCI.
 Visione da  grande statista. Regnava, fra i partiti e fra la gente, una grande  inquietudine. Erano i giorni in cui le Brigate Rosse, in coincidenza con  l’apertura del processo loro intentato nella caserma Lamarmora a Torino, con  feroce determinazione insanguinavano il Paese.
 L’uccisione di Aldo Moro,  indebolendo la DC pugliese,La città onorò il ricordo del grande Statista organizzando una seduta di  un Consiglio Comunale e intitolandogli la più importante piazza della città,  Piazza Aldo Moro, un tempo Piazza Roma.accelerò la  caduta della giunta Messina
 L’uccisione di Aldo Moro,  indebolendo la DC pugliese, determinò numerosi contraccolpi negativi sugli  assetti politico-amministrativi locali. Numerose furono le giunte comunali che  entrarono in crisi e fra le altre amministrazioni che caddero, dopo la sua  scomparsa, ci fu quella di Barletta, guidata da Armando Messina alla quale ne  subentrò una governata dal socialista Franco Borgia.
 Renato  Russo(21 settembre 2016)
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