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 Ricordo del generale VaccariMedaglia d’Oro della Prima Guerra Mondiale
 Nel quartiere Medaglie d’Oro, tra le  numerose vie intitolate dal nostro Comune agli eventi, alle località e ai  personaggi delle due Guerre Mondiali, ce n’è una intitolata al generale  Giuseppe Vaccari, una modesta traversa della più nota via Vitrani. Ruggiero  Vitrani, classe 1908, capitano dell’8° Reggimento Bersaglieri, caduto in Africa  Orientale il 2 aprile 1941. Vaccari e Vitrani, insigniti entrambi di Medaglia  d’Oro al Valor Militare, uno nella Prima Guerra Mondiale, l’altro nella  Seconda. Chi sa se il generale Vaccari, a sapere d’essere stato scavalcato  nella valutazione toponomastica da un subalterno in grado, non se la sia presa…Pur essendo insignito di Medaglia d’Oro,  tuttavia non sono pochi i barlettani che ignorano chi fosse questo personaggio  e in che contesto nasca il suo curriculum militare che lo lega alla nostra  città. Così come pochi sono al corrente di quali sono i motivi per i quali è  stata intitolata una via alla località di Castagnevizza.
 A una prima lettura della sua biografia,  il nome del generale è legato a quello della Brigata Barletta che ebbe l’onore  di comandare nel corso del primo conflitto mondiale quando i due raggruppamenti  di fanteria – il 137° e il 138° - si fusero per dar vita ad un’unica brigata.  La fusione dei due reggimenti avvenne ancora prima dello scoppio della guerra,  il 1° marzo 1915 nei locali della Stazione.
 Rinasceva così una gloriosa formazione già  copertasi di gloria il 21 luglio 1866, all’epilogo della III Guerra di  Indipendenza, formata dai Reggimenti garibaldini IX e X, comandata dal  colonnello Menotti Garibaldi, distintasi nella battaglia di Bezzecca, l’unica vittoria  italiana in quella sfortunata campagna militare segnata dalla terribile  sconfitta navale di Lissa (il giorno prima, 20 luglio). Alla quale è però legata  l’assegnazione della prima Medaglia d’Oro al nostro marinaio Francesco  Conteduca.
 *   *   * Via generale Giuseppe Vaccari, via Brigata  Barletta, via Castegnevizza. E ora vediamo come, in una breve ricostruzione  degli eventi di cento anni fa, si contestualizzino fra di loro i destini di  questi tre nomi, sulla linea del fronte nell’area militare dei combattimenti fra  le accidentate balze del Trentino e sul Carso.La Brigata, che partì per il fronte i  primi di giugno 1915, partecipò a tutta la durata della guerra. Fin dalle prime  operazioni, essa venne affidata al col. Giuseppe Vaccari. Si segnalò il 18  agosto 1915 sul Carso, il 10 giugno 1916 nella controffensiva sull’Altipiano di  Asiago; durante l’offensiva sul fronte del Trentino il 23 e 24 maggio 1917 e infine  l’1 e il 2 novembre dello stesso anno, quando si distinse nell’eroico  mantenimento della postazione di Castagnevizza, sul Carso.
 In quel drammatico frangente, quando  sembrava che per l’intensità del fuoco di sbarramento del nemico dovesse  franare la compattezza della posizione dei nostri reggimenti, il col. Vaccari,  con prodigiosa energia, ribaltò le sorti dello scontro in un momento critico  del ripiegamento, intervenne prontamente e risolutamente,  fermando e riconducendo al combattimento militare dispersi e fuggiaschi. E fu  in quella circostanza che la Brigata Barletta ricevette solenni encomi dal duca  d’Aosta S.A.R. Emanuele Filiberto che conferì al col. Vaccari e ai due  reggimenti la Medaglia d’Argento al Valor Militare.
 Nel Bollettino di Guerra che accompagnò il  conferimento delle medaglie, rivolgendosi ai soldati della Brigata, il duca  d’Aosta, così commentava:… “Non vi è  angolo del Carso dove voi non abbiate lasciato ricordo, non vi è battaglia  combattuta a cui non sia legato il vostro nome. Ma un’azione sopra tutte quelle  che foste chiamati a svolgere, è degna della mia più viva ammirazione, quella  che compiste nei primissimi giorni del novembre scorso fra Oppacchiasella e Castagnevizza,  quando la vostra Brigata conquistò tutte le linee nemiche antistanti alla sua  fronte e riuscì a mantenerle…. Il nome di Barletta è associato ad un generoso  atto di italica fierezza, ma Barletta ricorderà d’ora innanzi anche il nome di  una gloriosa Brigata, che comandata da un valoroso ufficiale, ha saputo  scrivere una bella pagina nella storia delle nostre battaglie…”.
 Nel 1918, ultimo anno di guerra, la  Brigata si distinse nelle giornate risolutive della battaglia del Piave, dal 16  al 22 giugno (battaglia del solstizio) e agli inizi di luglio quando il nostro esercito riconquistò posizioni sul  Grappa e sulla foce del Piave, preludio alla grande rivincita del 28 ottobre,  vigilia della vittoria.
 Vaccari Medaglia d’Oro al Valor MilitareMa in quest’ultima fase della guerra la  Brigata Barletta non fu più guidata dal col. Vaccari che frattanto -  segnalatosi proprio per le imprese sul colle di Castagnevizza al comando della nostra  Brigata - fu nominato generale e Capo di Stato Maggiore della III Armata fino  al ripiegamento sul Piave. Promosso Tenente Generale e comandante del XXII  Corpo d’Armata, si distinse nei combattimenti del giugno 1918 a Nervesa, sempre  in prima linea esposto al fuoco del nemico, eroico comportamento che gli valse  il conferimento della Medaglia d’Oro sul campo. Sua l’epigrafe al mulino  Manente di Moriago “Ali alleate, la crisi non si risolverà che al di là del  Piave”. E fu così. E Vaccari fu il primo a passare il Piave. Capo di Stato  Maggiore dell’Esercito nel dopoguerra e senatore del Regno dal 1928, morirà a  Milano nel 1937.
 Al termine della guerra il Comune di  Barletta intitolò una strada alla Brigata Barletta e due strade rispettivamente  alla località “Castagnevizza”, principale teatro delle sue eroiche gesta, e al  gen. Giuseppe Vaccari che di quella Brigata era stato l’eroico comandante.
 Renato  Russo(4 novembre 2016)
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