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 Cementeria  di Barletta: cento anni di storia.  Il  17 febbraio 1912, presso la propria abitazione, in Via Baccarini a Barletta,  l’avv. Luigi Scuro, insieme ad un gruppo di imprenditori locali, costituiva,  rogante il Notaio Luigi Leone, la “Società Anonima per l’Industria del Cemento”  con un capitale di 150 mila lire suddiviso in trenta azioni da 5 mila lire  cadauna.L’intuito  e la lungimiranza dell’avv. Scuro furono determinanti nella scelta di Barletta  quale luogo per la realizzazione di uno stabilimento per la produzione di  cemento che in quegli anni era ottenuto dalla cottura e successiva macinazione  della marna importata dalla ex Jugoslavia.
 Dopo  circa vent’anni di attività, a seguito delle difficoltà politiche del momento  nell’importazione della marna, ma anche per il progressivo esaurimento delle  cave, si rese necessario trasformare il processo di produzione da cemento  naturale a cemento artificiale, processo, quest’ultimo, che si andava sempre  più affermando nelle regioni del nord Italia.
 Avendo  difficoltà a reperire in loco nuove risorse finanziare, l’avv. Scuro si rivolse  ad un gruppo svizzero, la   Societè Suisse de Ciment Portland, già presente nel settore  cemento in altre parti d’Europa, prospettando l’intenzione della trasformazione  degli impianti produttivi dello stabilimento di Barletta.
 L’apporto  di nuovi capitali e di nuova tecnologia segnarono una svolta decisiva per la  fabbrica di Barletta; fu abbandonata la fabbricazione del cemento naturale con  forni verticali e fu avviata la realizzazione di uno stabilimento che  utilizzava un forno rotante “Polysius – Lepol” portando la produzione  rapidamente a 500.000 q.li l’anno.
 Nel  1935 la Società  variò la propria denominazione in “Cementeria Meridionale”.
 Gli  eventi bellici dell’ultima guerra mondiale incisero notevolmente sullo  stabilimento che fu, prima (cioè durante il conflitto), requisito dal Ministero  della Guerra e, successivamente, occupato dalle forze armate alleate.
 Negli  anni della ricostruzione al fondatore della società subentrò il figlio avv. Filomeno  Scuro.
 Nel  1950 si rese necessario un nuovo sforzo economico da parte degli azionisti  Svizzeri; fu deciso l’abbandono dello stabilimento, costruito negli anni 1934 –  35, e ne fu realizzato, sullo stesso sito, uno nuovo, dalla capacità produttiva  annua di circa 1 milione di q.li di cemento. L’anno successivo la denominazione  della società venne di nuovo variata in “Cementeria di Barletta S.p.A.”
 Negli  anni 1961 – 1963, sotto la gestione del Direttore Hugo Simmen, venne realizzato  un nuovo nucleo industriale elevando la capacità produttiva annua a circa 3  milioni di quintali.
 Negli  anni settanta lo stabilimento raggiunse la sua massima potenzialità produttiva  annua di circa 9 milioni di quintali mediante la realizzazione di una nuova  linea di produzione.
 I  soci Svizzeri nel 1979 cedettero la maggioranza delle azioni della Cementeria  di Barletta alla UNICEM S.p.a., società del gruppo IFIL – FIAT.
 Nel  biennio 1980/81 la nuova Società realizzò un notevole programma di investimenti  tecnici finalizzato all’ammodernamento degli impianti produttivi con una spesa  di 12 miliardi di lire; tra le iniziative più importanti realizzate, il nuovo  deposito clinker, la riconversione degli impianti da metano a carbone, la  sottostazione elettrica da 150 kV ed il potenziamento ed ammodernamento degli  impianti di depolverazione.
 Seguì,  nel 1985, il completamento dell’ammodernamento del reparto macinazione e  spedizione cemento con l’installazione di un nuovo mulino cemento con annessi  sili di stoccaggio e corsia di carico.
 Il  1988 fu l’anno di massima visibilità della Cementeria di Barletta; infatti  divenne la prima società meridionale ad essere quotata alla Borsa Valori di  Milano.
 Gli  anni novanta rappresentano il periodo di maggiori investimenti tecnici (circa  60 miliardi di lire) che portarono alla realizzazione di un nuovo forno a  cicloni, in luogo dei vecchi forni orizzontali, con relativo nuovo sistema di  abbattimento degli inquinanti che determinarono la messa fuori servizio della  ciminiera, ormai obsoleta
 Altra  tappa fondamentale nella storia della cementeria è il maggio 1997 quando l’IFIL  siglò un accordo con i Fratelli Buzzi di Casale Monferrato per la cessione, in  più riprese, della quota di maggioranza della UNICEM S.P.A. che nel settembre  1999 venne incorporata nella Buzzi Cementi dando vita alla Buzzi Unicem S.p.A.
 Il 4  maggio 2000 la Cementeria  di Barletta e la Cementeria  di Augusta, entrambe controllate dalla Buzzi Unicem, si fusero, per  incorporazione. La nuova società assunse la denominazione di UNIMED – Cementerie  del Mediterraneo S.p.A.
 Nell’ambito  di una semplificazione della struttura societaria del Gruppo, nel novembre 2002  venne stipulato l’atto di fusione per incorporazione della Unimed nella Buzzi  Unicem.
 Pur  avendo perso la propria personalità giuridica, la Cementeria di Barletta  continua a rappresentare, per la città, il perno principale della propria  attività industriale e oggi guarda con orgoglio al suo passato e con fiducia ai  tempi futuri.
 Oggi  la moderna cementeria di Barletta rappresenta il risultato del  coraggio e della lungimiranza di  un gruppo di uomini che, cento anni fa, con  grande passione, si lanciarono nell’impresa con tutte le loro risorse.
 Sono  passati cento anni, i tempi sono cambiati, ma in tutti gli uomini che fanno  oggi “girare” la cementeria c’è ancora traccia di quella passione che fu  all’origine di questa bella avventura.
 Renato Russo(17 febbraio 2012)
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